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mercoledì 13 novembre 2013
martedì 12 novembre 2013
IL SILENZIO E' D'ORO
Amo chi tace.
Chi pensa molto e parla poco
è più sagace
e virtuoso chi spegne il fuoco!
Chi pensa molto e parla poco
è più sagace
e virtuoso chi spegne il fuoco!
LA PETTEGOLA
Usa solo petto e gola
e mai il cervello.
E' una povera donna sola,
di molti si fa zimbello.
Fa del pettegolezzo
l'unico suo vezzo.
e mai il cervello.
E' una povera donna sola,
di molti si fa zimbello.
Fa del pettegolezzo
l'unico suo vezzo.
POESIA DEDICATA A D'ANNUNZIO CON LA QUALE HO VINTO E PARTECIPATO AL X PREMIO NAZIONALE DI POESIA "CITTA' DI COLONNA LA TRIDACNA"
FUOCO
Cantò l’acqua, il Vate,
con quinari di rime baciate.
Io per lui canto il fuoco,
come se fosse un gioco,
in onore dell’esteta,
uomo, soldato e poeta.
Il fuoco dell’amore e dell’arte,
il fuoco che muove chi parte
e brucia chi resta, solo, tutto testa.
Il fuoco della poesia,
anima Sua e mia,
il fuoco dedicato alla Duse,
la maggiore delle Sue muse.
Fuoco di fico, rito antico,
fuoco d’olivo, sempre vivo,
fuoco di scintille,
fuoco di faville,
fuoco de Il Piacere,
poesie di Primo Vere,
fuoco che arde, che brucia, che schizza,
che scalda, che scotta e ti fa rubizza,
fuoco che divampa
in chi di passioni campa,
tra Fata Verde e Venere
e riduce tutto in cenere!
Venafro, 13 giugno 2013
FUOCO
Cantò l’acqua, il Vate,
con quinari di rime baciate.
Io per lui canto il fuoco,
come se fosse un gioco,
in onore dell’esteta,
uomo, soldato e poeta.
Il fuoco dell’amore e dell’arte,
il fuoco che muove chi parte
e brucia chi resta, solo, tutto testa.
Il fuoco della poesia,
anima Sua e mia,
il fuoco dedicato alla Duse,
la maggiore delle Sue muse.
Fuoco di fico, rito antico,
fuoco d’olivo, sempre vivo,
fuoco di scintille,
fuoco di faville,
fuoco de Il Piacere,
poesie di Primo Vere,
fuoco che arde, che brucia, che schizza,
che scalda, che scotta e ti fa rubizza,
fuoco che divampa
in chi di passioni campa,
tra Fata Verde e Venere
e riduce tutto in cenere!
Venafro, 13 giugno 2013
RE GIORGIO
RE GIORGIO
Voleva star con Clio a godersi la pensione,
ma lo hanno richiamato a presieder la Nazione.
Tiene duro il nonno, si destreggia,
anche se Di Pietro o Grillo lo dileggia.
Berlu per la grazia lo tira dalla giacchetta,
lui ignora i messaggi e si attiene all'etichetta,
perché passerà alla storia.
Questa è la comune opinione,
Re Giorgio che succede a Napolitano
per la prima volta nell'ordinamento italiano.
Scauri, 28 agosto 2013
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