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martedì 9 maggio 2017

Strage d'anime Breve storia delle migrazioni II

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Negli anni "70 vi è stata un'inversione di tendenza. Il nostro Paese, storicamente luogo di partenza di migranti, ha cominciato ad attirare, grazie al boom economico, donne dell'est europeo, filippine, tunisini, marocchini, slavi. Molti si sono impiegati come collaboratori domestici, o in edilizia, o come venditori ambulanti. 
La caduta del muro di Berlino nel 1989 e la frantumazione dell'URSS hanno favorito ulteriori  spostamenti verso il nostro paese e poco dopo sono iniziati gli sbarchi dal sud del Mediterraneo. 
Rileggere la storia delle migrazioni dunque dimostra che i flussi si sono avvicendati e invertiti negli anni; che si sono creati rapporti di potere a livello mondiale e che tutt'ora c'è un continuo travaso di forza lavoro. 
Attualmente, in Italia si grida all'invasione, ma i dati dicono altro. La presenza -registrata- di cittadini non comunitari in Italia nel 2016 è di circa € 4.000,00 di unità.
Quanto agli sbarchi, secondo i dati dell'Alto Commissariato ONU per i Rifugiati, sarebbero stati circa 60.000 nel 2013, 124.000 nel 2014, 153.000 nel 2015, 180.000 nel 2016. 
Non sono cifre apocalittiche che un paese industrializzato qual è il nostro non possa sostenere con l'aiuto dell'Europa. 
Presentazione a Campobasso 
I migranti provengono essenzialmente dalla Nigeria, dal Gambia, dalla Somalia, dall'Eritrea, dalla Guinea e dalla Costa d'avorio. Si tratta di paese tempestati da anni da guerre civili e dittature sanguinarie, da instabilità politica e sociale. La maggior parte di chi si mette in cammino nel deserto e supera a piedi confini e agguati, di chi si affida all'incerta navigazione di un barcone o di un gommone, spesso bambini soli, lo fa per sfuggire alla guerra e alla morte certa. 

Questi fatti e le emozioni violente e commosse che ho provato ascoltando quasi quotidianamente notizie di naufragi e di morti in mare aperto, hanno ispirato Strage d'anime, una raccolta di poesie semplici, povere più che mai, prive di retorica e di sovrastrutture dedicate a tutti i migranti del mondo e ai caduti del canale di Sicilia. 

 

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