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giovedì 31 gennaio 2019

L'AMORE

Ho veramente pensato e compreso la bellezza dell'amore omosessuale solo a 52 anni, leggendo le poesie di Costantino Kavafis.
Le parole schiette, fiere, sincere, contro i tempi del poeta greco fanno comprendere che l'amore è amore e basta.
E' puro, incondizionato e incondizionabile, è attrazione, struggimento, desiderio, completamento, sofferenza, nell'essenza. 
Le liriche dedicate ai ricordi degli amati, alla persa giovinezza, sinceri nell'ammissione di un'inclinazione considerata dai più contro natura, aprono cuore e mente. 
O perlomeno questo è l'effetto che hanno avuto su di me. 
Ora, e solo ora, comprendo il senso di tante battaglie, l'esigenza di avere riconoscimento sociale, accettazione, consacrazione giuridica e finanche il desiderio di avere figli, aspetto sul quale non ho posizione e non esprimo giudizi perché ignara delle possibili implicazioni sui "soggetti più deboli", sui minori. 
Ma capisco, ora davvero capisco. 
Venafro, 17 gennaio 2019

giovedì 24 gennaio 2019

CONTE, DI MAIO, LA FRANCIA, L'UNIONE, L'ONU E LE POLEMICHE INUTILI

Dopo le discutibili esternazioni di Di Maio contro la politica estera francese in generale e contro il presidente Macron in particolare, relativamente all'asseritamente perdurante colonialismo, giunge -a turbare nuovamente  il clima dei rapporti diplomatici internazionali, rectius europei- la sfida del presidente del consiglio Conte ai cuginetti d'oltralpe di rinunciare al proprio seggio permanente al Consiglio di Sicurezza dell'ONU in favore dell'UE
L'idea che un seggio permanente possa spettare alla vecchia Europa unita mi pare cosa buona e giusta, ma l'intento polemico che sottende le esteriorizzazioni dei due politici italiani è del tutto controverso. 
Siamo in Europa, abbiamo bisogno di trattare continuamente con gli altri Paesi,  di negoziare provvedimenti di favore o perlomeno la mancata irrogazione di sanzioni economiche, vogliamo a gran forza, e a  ragione, dividere con i nostri consociati gli oneri degli sbarchi e dell'immigrazione,  allora perché i nostri governanti usano toni alti, spesso sterilmente contestatori, aggressivi e litigiosi nei confronti di alleati e vicini? 
Non lo comprendo. Certo la loro non è la  politica cui sono stata abituata da piccola e da giovane, una politica fatta da statisti del calibro di Fanfani, Moro, Forlani, Andreotti, ma anche -per citare esempi più vicini nel tempo- Mogherini  e Bonino. 
Quale effetto si vuole sortire? 
I politici interni temono un rafforzamento dell'asse Francia-Germania? (La provocazione è giunta dopo la proposta di Macron di assegnare un seggio permanente presso il Consiglio di Sicurezza dell'ONU alla Germania*). 
O forse tutto ciò serve solo a creare proseliti tra i nazionalisti e i sovranisti e ad aumentare consensi in vista delle prossime consultazioni elettorali, giustappunto europee? 
Non so. Io sono un'europeista convinta, quindi questa linea politica internazionale non  mi piace. Vedremo insieme e presto gli esiti.

Intanto questi fatti sono per me spunto di riflessione e ricerca, dunque, di seguito,  ricordo a me stessa qualcosa di interessante e forse dimenticato sull'ONU,  pretesto dell'ultima bagarre.  

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite** è l'organo delle Nazioni Unite incaricato di mantenere la pace e la sicurezza internazionali in conformità con i principi e le finalità delle Nazioni Unite. 
Secondo la Carta delle Nazioni Unite gli altri suoi compiti sono: 
1) indagare su qualsiasi controversia o situazione suscettibile di portare ad attriti internazionali; 
2) raccomandare metodi di soluzione di tali controversie o i termini per un possibile accordo; 
3) formulare piani per l'istituzione di un sistema di regolamentazione degli armamenti; 
4) determinare l'esistenza di una minaccia alla pace o di un atto di aggressione e raccomandare le azioni che dovrebbero essere intraprese; 
5) invitare i deputati ad applicare sanzioni economiche e altre misure che non implicano l'uso della forza per prevenire o fermare l'aggressione; 
6) intraprendere azioni militari contro un possibile aggressore; 
7) raccomandare l'ammissione di nuovi membri; 
8) esercitare le funzioni di amministrazione fiduciaria delle Nazioni Unite in "aree strategiche"; 
9) raccomandare all'Assemblea Generale la nomina del Segretario Generale e, insieme all'Assemblea, eleggere i giudici della corte internazionale di giustizia. 
Lo Statuto delle Nazioni Unite, firmato il 26 giugno 1945, dispose la sua creazione, ma la prima riunione fu il 24 ottobre 1945 per la ratifica dello Statuto con i soli cinque membri permanenti. Si riunì però per la prima volta come plenum il 17 gennaio 1946 a Londra: alla riunione parteciparono anche i membri non permanenti, la cui elezione era avvenuta cinque giorni prima.
Lo scopo del Consiglio è stabilito dall'articolo 24 dello Statuto delle Nazioni Unite, al consiglio viene conferita "la responsabilità principale del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale". Le decisioni del Consiglio necessitano di una maggioranza di almeno nove dei quindici membri e di tutti i cinque membri permanenti, se si tratta di un voto su una questione non procedurale. 
Il Consiglio è composto da cinque membri permanenti e dieci membri non-permanenti eletti in rappresentanza dei paesi membri delle Nazioni Unite. L'Assemblea Generale elegge i dieci membri non-permanenti (cinque all'anno) con un mandato di due anni a partire dal 1º gennaio. I membri sono scelti dai Gruppi Regionali e confermati dall'Assemblea Generale. Un rappresentante di ogni Paese membro deve essere costantemente presente presso la sede in modo che il consiglio possa riunirsi in ogni momento.
Uno Stato membro delle Nazioni Unite, ma non del Consiglio di sicurezza può prendere parte alle sedute del Consiglio se esso ritiene che le decisioni prese possano coinvolgere gli interessi del Paese. Negli anni recenti questa norma è stata interpretata in senso molto ampio, consentendo a molti Paesi di partecipare alle sedute e alle discussioni. Il Presidente del Consiglio di sicurezza cambia con una turnazione mensile tra i membri seguendo l'ordine alfabetico dei Paesi. Anche il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha un seggio presso il Consiglio di sicurezza, ma non ha diritto di voto.
I membri permanenti del Consiglio sono cinque degli Stati vincitori della seconda guerra mondiale, ossia la CINA, la FRANCIA, il REGNO UNITO, la RUSSIA, gli STATI UNITI D'AMERICA.  

*La Germania non è membro permanente del Consiglio di Sicureza  in quanto ha perso la guerra. 
**Fonte WIKIPEDIA

lunedì 21 gennaio 2019

LE MIE POESIE

FIORI DI MAGGIO



GIORNI



I giorni
della vita
scorrono
come i grani
d’un rosario
Ognuno
una speranza
e una preghiera




































Sei come l’acqua
Tumultuosa e mutevole
Allegra e trasparente
che non fedele
riflette
ciò che per caso
vi si specchia
Non con immagini 
distorte
Ma con suoni,
accordi e parole


























                                                                           

28 GENNAIO  **
Al mio gatto




Le mie mani
inadatte
tentavano
di muovere
le corde della chitarra
ancora nuova,
intatta
Più semplice capire 
i segni della vita
della natura
degli altri
che quelli di uno spartito
di una bella canzone
Così l’unico bel suono
armonico
che si diffondeva
nella stanza
insieme al tiepido sole
erano le fusa amorose
del mio gatto
che adagiato
a crogiolarsi
sulla sedia
accanto a me
con più successo
mi ricambiava
l’ultima sua serenata










                                                                            Venafro, 16.04.1993
L’ALTRO VENTO **

 




Il vento
urla maschio
Violenta
e fende l’aria
ed  i  pensieri
In un soffio
divelve
le foglie secche
e la  fragilità
avvolve
in mulinelli
d’ansia




























VITA  **



Se l’urna
Fossi tu
Che truffa



































                                                                                     Venafro, 20.04.1993
FRAGILITA’ **


Fuggo
da me
Ma mi rincorro
e mi ritrovo
Provo
a spalmare
i miei pensieri
A stemperarli
per smarrirli
al sole
Ma evaporati
più forti
mi ripiovono
addosso
E umidi
mi penetrano
le membra
























DONNA**




Appassisci
prima
d’essere
sbocciata

































                                                                            Venafro, 21.04.1993

SPERANZA **




Finchè non sarai
Corda spezzata
Usata  stanca
Potrai sempre
Vibrare
D’inattese passioni































                           
                                              
INVITO **




Lollo,
fragile corolla
di barriere,
non ti scordare
di vivere


































AL BALCONE **



Trasparente
schermo di vetro
Al di là
il mio nespolo
percosso
dal vento
E i tetti
E la campana
E le colombe
Le nuvole
accendono
e spengono
il sole
E fellini è
la realtà delle cose
























                                                                            Venafro, 26.03.1995





FRATELLO **




Il cuore
ti ha inseguito
Ha corso
ed è scoppiato
Sangue del mio sangue
Sangue di un altro sangue



























                                                                            Venafro, 26.03.1995
TRISTE ESTATE **




Passato
il tempo
della semina
senza sapere
che lo fosse
Uomo
non hai nulla
da raccogliere





























                                                                                     Venafro, 22.4.1995

CON TE **



Dieci anni
Parentesi
D’immenso

































                                                                           




GLI ANNI

**


Implacabili
potano
i  rami
I sogni ,
le gemme
del cuore





























                                                                            Venafro, 22.4.1995




AMORE **


Nelle nuvole
Grigie
Dell’indifferenza
È avvolto
Tutto ciò
Che non sei tu































                                                                 

UOMO  **


Cosa fare di una vita
Una sola
Se sei avvolto solo
Da dubbi   parole
E convolvoli pensieri
Gli schemi tutt’attorno
Mettono ansia
Dettano imperativi
E tu li schivi
Senza fuggirli mai
Ci resti accanto
Avvinto
Ma non convinto

E passa


























CREAZIONI  **





L’arte sta all’uomo
Come la natura sta a dio





































IN     VIAGGIO

**

Corro,
tra esplosioni
di giallo ginestra
che su colline verdi
fanno strada
alla via  grigio acciaio
che porta lontano
a scoprire
e violare
nuovi orizzonti
che vedo
raggiungo
e supero
Sempre avanti
La strada percorsa
diviene via segnata
La strada da fare
orizzonte inviolato

Come il futuro
Tutto da scoprire
















                                                                            9.4.1997




PENSIERI **




I rami
del pioppo
disegnano
in cielo
una fitta rete
Inestricabile
E oscillano
al vento
senza dipanarsi

Come i pensieri





























IO  E    TE **

Filastrocca a mio figlio




Il viso  è  aperto, allegro e suadente

e la bocca bella, senza un dente,
sempre dischiusa in un sorriso
I capelli scomposti in pochi ricci,
tanti quanti  sono  i  tuoi capricci
Negli occhi mille promesse,
chieste e fatte, sempre le stesse
a me  mamma
che, inadeguata,
tra una pappa
e una ninna nanna
sorreggo il tuo cammino
e  ti  sto  vicino
perché  non   sai  ancora   camminare
Tranquillo !
Ci sarò finchè non te ne vorrai andare



















                                                                                     Venafro, 3.2.2002

ALESSANDRO

Acrostico ad Ale

(Acrostico in due quartine con rima alternata  ABBA e un binario con rima baciata)



All’alba  di  un  giorno di maggio  ho saputo che c’eri
Lo stupore  ha lasciato il posto all’attesa
E ai  soliti dubbi  di mamma un po’ tesa
Sei cresciuto in me e man mano ho avuto altri pensieri
Sei   rimasto  tranquillo, nel  buio,  finché  hai  voluto
All’alba  di un  giorno di  inverno hai bussato,  sei  nato
Nato in fretta, deciso, figlio inaspettato, ma non meno amato
Di notte, se hai pianto, ti ho stretto e allattato finché hai taciuto
Resterai con me per il tempo che vorrai, per crescere, senza fretta
O veloce,  com’è nella tua  natura,  verso la vita che  aspetta
 
























                                                                                     Venafro, 11-12 maggio 2002


PRESENTE **



Ho chiuso agli echi della memoria
E alle suggestioni del futuro che non c’è
Sono qui e adesso
La vita è ora
E la felicità  è piena  nel momento




























                                                                            Venafro, 12 maggio 2002





FIGLIO **




Figlio,
l’amore per te
si fa gioia e canto.
Sei me oltre me
Sei me dopo di me

Lei piange lo schianto,
il figlio
Il futuro morto
prima del passato
Lei piange in lui
se stessa
E l’inversione
dell’ordine
della natura




















                                                                                     Venafro, 12 maggio 2002



A   MAGGIO  **


Non ce la faccio
a sopportare
l’esplosione dell’estate
Devo alzarmi e andare
Ma l’immagine
mi insegue
Il trionfo
delle rose di Carmela
rosse sbiadite di sole
Adagio,
non sfiorite
A maggio
lo scoppio della natura
esplode  anche nel cuore























                                                                            Venafro, 12 maggio 2002



ORDINE **





L’ordine  fuori
placa
l’esplodere  
delle passioni

























                                                                            Venafro, 12 maggio 2002









SERA **


La  sera  è dolce
Con gli echi del giorno
Che  si  spengono  piano

Il buio fondo della notte
E’   ancora   lontano

Sveglio riposo
Molli le membra e i pensieri
In abbandono man mano


















                                                                  Venafro, 12 maggio 2002










LUCE **




Amore,
illumina di
dolcezza
e accoglienza
la sua pena




























                   Venafro, 12 maggio 2002








GIORNO 

**



Un trionfo  di luce
Mi abbaglia il cuore































         Venafro, 12-13 maggio 2002

INSIEME

**


Intreccio di contrasti,
Amore

Svegliarmi accanto a te,
già sveglio,
è dolce
E la sera,
cercare il sonno,
poggiando la testa
sull’omero stanco,
è abbandono

Le liti, aspre,
si stemperano
in condiscendenza
e rinuncia

Uniti, perché
le individualità,
mortificate,
non possono restare
autonome
e sole










Venafro, 13 maggio 2002






CON GLI OCCHI

A mio figlio


**

Amore  mi dai
e amore con gli occhi ti rimando
Senza sapere quando
te  ne  andrai





























                                                                            Venafro, 16 maggio 2002




PASSAGGIO


**

Oggi ho visto
il verdeggiare
di maggio
in un prato
aspro e acerbo
a tratti macchiato
di papaveri
Stasera l’immagine
m’è scivolata nel cuore
e mi fa compagnia
scaldando
la solitudine
























                                                                            Venafro, 16 maggio 2002



AL VERO AMORE

**

Quello che dico
non è originale
Quello che penso e vivo di te
non è solo nostro
Ma è vero amore

Sei forte e fragile e rude
Sei aspro e sfrontato
Sei crudo ed egoista
Sei estasi  e sogno
   e sei pure il quotidiano

Questa è la fortuna
e il raro del nostro
              vero amore

Sei zucchero e caffè
Sei miele  e sale
Sei sole ed ombra
Sei lavoro e riposo
Sei amore

Sei canto e grida e silenzio

Sei luce e fuoco
Sei acqua e freschezza
pensieri e parole
promesse e delusioni
Sei lacrime e sorrisi
Sei il mio mondo
Sei tutto o niente

Sei il mio capriccio più capriccioso
Sei sonno insonne
Sei ansia e pace
Sei ebbrezza e pianto

Sei il marito e l’amante
Ancora e per sempre
 la fuga e l’approdo
Sei odio e amore, amore mio

Sei l’uomo mio
Il ragazzo e il vecchio
Graffi e balsamo
Uffa e ancora

Sei amore, amore mio

E potrei andare
avanti all’infinito
e non fermarmi mai
E l’infinito
è in ogni  attimo tra noi

Sei liti e pace

Voglio fondermi con te
ma non posso
Ci intrecciamo  e ci uniamo
e poi ci sciogliamo di nuovo
e andiamo avanti in un girotondo

Che fino a quando durerà?


















                                                                            Venafro, 16 agosto 2003

 Il clima, di nuovo, improvvisamente freddo, ci dà una pausa, gradita. Mi fa piacere. È ancora un po' inverno, l'estate, la vita, pu...