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domenica 2 marzo 2025

Prima che finisca 

L'inverno

Voglio riposare ancora

Prima che finisca

Voglio restare attaccata 

A questa insostenibile 

Voglia di nulla

E di riposo

Mollezza nel letto

Vedo le case

Emergere dal monte

Di fronte a me

Le campane insolenti 

Che annunciano primavera

Il riverbero fioco del sole

E il rumore stonato 

Della tagliaerba che 

Stranamente ha imbracciato 

Oggi mio marito

Forse nostalgico di qualche 

Rombo di motore

Mi turba il nastro

Orribile della ferrovia

Cemento prosaico 

Che conduce prima 

A Roma 

Nella capitale altera

Che nonostante tutto 

Mi ha laureato 

E che ora ha rapito 

Ale

Sequestro senza 

Possibilità di riscatto

Malato di Stoccolma 

Abbandonato il talamo

Tutti disertano il mio letto

Bene

Vorrei disertarlo 

Anch'io 




Rame antico

 


Mamma e nonna e forse anche le loro mamme e nonne avevano le pentole di rame. Sono riuscite a conservarlo, attraverso gli anni e la guerra, per lo più, tramandandoselo, spostandolo da una casa all'altra. Da quella di Porta Nuova, la prima, a quella "nuova" di Corso Campano. 
Adesso loro non ci sono più, la casa di mamma ora è mia ed è tristemente vuota, eppure piena di cose. 
Stamattina sono andata a rassettare un po'; ho deciso che devo darmi una mossa, devo chiudere. 
Allora ho portato qui da me tanto pentolame di rame antico, vecchio, sporco. E ho cercato di lucidarlo come facevano loro, con sale e aceto. C'è voluto olio di gomito, spugnetta e detersivi. Ora dovrò trovargli una collocazione, qui da me, in via Strabone.











Il rame di famiglia ha cambiato di nuovo casa. 

sabato 1 marzo 2025

Da mamma

 Stamattina sono andata ancora una volta a casa di mamma, a sistemare un po', a svuotare gli armadi, a fare scatoloni, a catalogare. C'è ancora, dopo due anni, di tutto: scarpe, borse,  biancheria , filati, stoffe, materiale vario da cucito come cotoni, aghi in quantità, spille, trine, applicazioni. E poi ancora chiavi e serrature, chiavi antiche, posate e piatti. Ogni ben di Dio. Squadre, righe, penne, matite, portachiavi. È difficile mettere in ordine, capirci qualcosa. Mi sono portata a casa molte pentole di rame, ho raccolto dei limoni. Ho riempito un sacco, l'ennesimo, per la Caritas e sono andata a portarlo al punto di raccolta. Ho confezionato 




Lenzuola di nonna, con ricamo ad ago e iniziali GR ricamate da lei a macchina

Lenzuola con applicazioni di tombolo molisano



Botti di rovere di babbo odi nonno P.



















vari scatoli e ci ho scritto su il contenuto. 

Ho ritrovato il ferro col quale nonna si faceva le onde nei capelli. Anni "20, credo. Toccare le loro cose mi fa specie, mettere le mani nei ricordi,  negli scritti, in appunti riservati e borsette è quasi sacrilego. E io sono l'unica depositaria di tutto. Lo dico e lo ripeto. Non mi faccio capace. E quando do via delle cose, tante, spesso, mi pare di buttare un pezzo di loro. 

E non c'è terapia o chiacchiera amicale che tenga per fugare questa sensazione. 


E che ne sarà dopo di me? E che ne sarà delle mie povere o ricche cose? 

Prima che finisca  L'inverno Voglio riposare ancora Prima che finisca Voglio restare attaccata  A questa insostenibile  Voglia di nulla ...