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lunedì 22 dicembre 2014

La mattina, col suo fardello di dover iniziare la giornata, porta in sé qualcosa di imbarazzante.

venerdì 12 dicembre 2014

LA LETTERINA  


Caro Babbo Natale,
arriva la festa che per me più vale,

non solo per giocattoli e doni,
ma perché ci sentiamo tutti più buoni.

Sotto l’albero vorrei la pista e la gru,
solo a patto di non far arrabbiare più

nonni, maestre, mamma e papà.
A tutti solo auguri di salute e felicità!



.                                                            

LE MIE POESIE E FILASTROCCHE DI NATALE

NATALE


Anche quest’anno è arrivato il Natale
Doni, dolci, pacchi e pacchetti ….
Ma che per noi sia nato Gesù  cosa vale,
se non gettiamo via odi e sospetti?
Guerre, liti, scontri, discussioni
Perché non cerchiamo di esser più buoni?
Tutto questo accade, sai perché?
Perché nessuno ama l’altro come sé
Allora da domani, anzi da adesso
Metti a tacere un po’ di te stesso
e guarda all’altro che ti è vicino
come fosse Gesù Bambino!


                                                                                                                 


POESIE DI NATALE

PRESEPE



Oggi, a casa mia, facciamo il presepe.
Prepariamo prima la base, con il muschio e la siepe.

Poi papà fa la capanna, ai piedi della montagna,
e un ruscello vero, che bagna la campagna.

Mamma, dietro, vi stende il cielo
fatto da un velo
             blu e argento di stelle,
la Cometa, Sirio, l’Orsa,
                      solo le più belle.

Mia sorella, intanto, sistema i pastori,
fermi, in cammino, gialli, bianchi e mori.

Nel prato verde è tutto un brulicare
Galline, pecorelle, banchi per mangiare.
Nella rustica grotta il mite Giuseppe è vicino a Maria,
il bue e l’asinello respirano in armonia.

Tocca a me,  che son il più piccino,
deporre nella mangiatoia Gesù Bambino.

Poi arrivano i nonni a portare nuovi doni,
sono i Re Magi, potenti, ma buoni.

Che bel quadretto!
Finito è perfetto.
Non è soltanto la sacra Famiglia,
ma l’amore tra gli uomini la meraviglia.





.                                                           

AFORISMA

I cani sono migliori degli esseri umani perché sanno ma non dicono. Emily Dickinson

venerdì 28 novembre 2014

I MIEI RACCONTI

TALEBANA D’AMORE
Racconto di Giuditta Di Cristinzi

La sveglia trillò puntuale ed inquieta sul mio comodino. La spensi subito per non  svegliare Nicola e andai in bagno a prepararmi. Accesi il cellulare e feci uno squillo a Rossella che, stranamente, rispose subito.
- Wè,  sveglia!?-
- Sì, sveglia e carica, cara. Passo prenderti tra venti minuti. Preparati e scendi giù.-
Ross mi aveva convinta, mettendo in campo tutte le sue innate doti di tenace rompiscatole, insistente ed  ossessiva, a fare questo “folle” weekend a Parigi. Per la verità, all'inizio, ero stata molto perplessa. Prendere un giorno di ferie, organizzare la casa, lasciare Nicola solo con i ragazzi in un periodo di superattività,... Ma alla fine lei e  le sue ragioni, che poi erano le mie, avevano avuto il sopravvento. Io ero stanca, spenta, stufa di occuparmi di casa, lavoro, famiglia, mamma. Nicola era sempre più distante ed egoista. Lui, il lavoro e il golf. Forse non tutti sanno che ci sono le vedove bianche del golf, le povere mogli dei golfisti, più povere di quelle i cui mariti giocano a carte o a calcetto o stanno per ore al bar. I golfisti sono dei veri stronzi, degli uomini tignosi che pensano ai tiri anche quando sono in bagno, che all'improvviso si alzano e vanno a provare un blaster in terrazzo o nel giardino di casa; che, una volta entrati nel mondo di questo sport vampiro, assoluto, totalizzante, non ne escono più;  uomini in gara con se stessi, fino alla fine, un record su quello precedente. Nicola credeva di sapere come giostrarsi tra me ed il golf, in un esercizio di equilibrismo costante; si illudeva  di sapere fino a che punto potermi trascurare. Ma non aveva capito un tubo. Ed io, prima di imboccare il viale senza uscita del divorzio da golf, avevo accettato l'invito di Rossella.   Scesi giù e la trovai alla guida della sua 500, pronta a partire per l'aeroporto.
- Ciao, dai  sali, non vedo l'ora... –

- Ross, mi fa rabbia, sai. Ma che cavolo pensi di fare, cosa vuoi trovare a Parigi?
...

I MIEI RACCONTI

AL TRAMONTO

GIUDITTA DI CRISTINZI

Nello spazio ristretto e noto della cucina, se ne stavano ognuna rinchiusa nel proprio recinto esistenziale, fingendo bonomia. La donna in realtà aveva fretta di andar via,  ma non voleva confessarlo, neanche se stessa.
- Ho pensato che a questo punto, forse,  potresti  prendere una donna, per un paio d'ore, ogni mattina.
- E per fare che?,  rispose piccata la vecchia, sistemandosi lo scialletto bordò sulle spalle.
- Ma non lo so, per un po' di compagnia, una persona di fiducia, che abbia le chiavi di casa, venga, apra, che ti aiuti ...
- Ma mi aiuti a far che, non ho capito?  Io non voglio nessuno.
- Lo vuoi un tè?
- Lo sai che non mi  piace quell’acqua sporca.
- Corretto? O preferisci un succo, non so, dell’acqua.
- Non voglio niente.
- Io, prima di uscire, prendo un tè caldo, con un po' di latte. Fa freddo fuori.
- Prenditelo.
- Tu proprio non lo vuoi?
- Se lo fai per te, dammene  un po', in una tazzina del caffè con poco zucchero.
- Ho pensato che potesse farti piacere, per compagnia, per fare la spesa.
- Ma non ho capito, mi vuoi affibbiare  una badante?
- Ma no, non si tratta di una badante. Di una donna di servizio, ecco, una che ti aiuti a fare le cose più pesanti in casa, che venga al mattino, apra,  veda se è tutto a posto.
- Hai paura che muoio di notte?
- Ma che dici,  se pensassi questo…
- Beh, che faresti?

- Niente. Sto solo dicendo che andrebbe bene avere una persona di fiducia con cui scambiare due parole,  che ti aiuti a lavarti, a tirar su le calze.

...

I MIEI RACCONTI

ALLE ARMI

di

GIUDITTA DI CRISTINZI

Avremmo dovuto aspettare ancora  un bel po’. Tutto il tempo del disgelo, mi dissi. Mi svegliai molto  presto. Dalle barre degli infissi vidi il panorama imbiancato. Durante la notte aveva nevicato. I rami dei larici e dell'abete vicino all'ingresso erano piegati dal peso bianco della neve. Dunque, avremmo dovuto aspettare ancora  un bel po’, mi dissi. Tutto il tempo del disgelo. La cosa mi faceva rabbia, ma dovevo stare tranquillo e guardare solo l'aspetto positivo. Del resto cosa avrebbe potuto accadere in meno di tre mesi?  Potevano guadagnare altre posizioni, forse. Ma no. In realtà, il freddo, il gelo, avevano lo stesso peso per noi e per loro. Io avrei avuto più tempo per l'addestramento e la preparazione dell'attacco a sorpresa. Il mio battaglione di civili, impreparati e disperati, faticava a metabolizzare l'ordine e la disciplina. Talvolta, vi erano episodi di insubordinazione. Ma nella vecchia casamatta nascosta nel bosco, ero io a comandare, questo era certo.  Avevo ripreso in pieno lo scettro del comando. Al mattino obbligavo il plotone H ad un paio d'ore di ferreo allenamento del parco.
Mentre ero immerso nelle mie riflessioni e mi accingevo a fare un po' di lavoro di strategia a tavolino con le carte, prima del risveglio di tutta la truppa, qualcuno bussò con energia alla porta.
- Chi è?- tuonai infastidito - avanti!
Sentii l’uscio scattare ed entrò il dottor Bosi, facendo capolino tra lo stipite e la porta.
- Buongiorno, colonnello. Come va oggi? Cosa fa? -
- Riposo, comandante, riposo.
- Bene.
- Ha nevicato. L'inverno sferra il suo primo attacco, minaccia di chiuderci in una morsa come e più dei serbi. Ma noi useremo questo tempo per l'addestramento.
- Certo, colonnello. Lei sa cosa fare.
- Può ben dirlo. Da quando il generale si è lasciato, il mese scorso, tutte le responsabilità di dirigere le operazioni grava su di me, che però ho  le spalle larghe. E lei cosa vuole a quest'ora?
- Visitarla e  provvedere alla terapia. Non trascuri se stesso.
- Certo, non lo farò. Non tanto per me, quanto per la mia gente. Dopo la battaglia di Vukovar, la cattura e le botte prese in testa, ho dolori lancinanti. Qui, alle tempie.
- Faccia vedere, si distenda sul letto. Intanto le prendo la pressione.
- Si sbrighi dottore. Dopo la colazione ordinerò e dirigerò io stesso due ore  buone di addestramento sulla neve. Il freddo ci temprerà.
- Sì, ma ci vada piano. Non è alle prese con dei professionisti.
- Lo so bene. A volte il plotone si sfalda. Questi civili non sanno cos'è la disciplina. Li punirei, alcuni dovrebbero andare ferri, ma lei è troppo indulgente.
- Sissignore. Ora ascolti. Devo cambiarle alla terapia. Prenderà solo tre pasticche al giorno. Il Depakon  mattino a sera e l’Eustat  dopopranzo. Chiaro? Vedrà, l'aiuteranno con i dolori alla testa.
- So sopportare, diavolo se so sopportare.

- Non lo fa per sé, signore, ma per il suo popolo, per la patria. Prenda questa, la prenda ora, subito, davanti a me.
...

CURIOSITA'

I ROCKFELLER LASCIANO IL ROCKFELLER CENTER E IL GE BUILDING.

UNIVERSITA'

FORTE CALO DI ISCRITTO ALLA SAPIENZA DI ROMA.
IN AUMENTO PICCOLI ATENEI.

FLASH ECONOMIA

L'AMERICA SI RIPRENDE, L'EUROPA FA DA ZAVORRA, IL GIAPPONE E' IN RECESSIONE.

ITALIA E SPAGNA VULNERABILI.

TV

L'ottimo Pierfrancesco Savino interpreterà Giorgio Ambrosoli nella fiction RAI QUALUNQUE COSA SUCCEDA- La serie andrà in onda su RAIUNO il primo e il 2 dicembre in prima serata, da vedere per ricordare e capire qualcosa in più sull'uccisione di Michele Sindona.

NOTIZIE

L'idea di inserire il canone RAI, spalmato, nella bolletta della luce pare sfumata. Troppe complicazioni per i cittadini. Eppure poteva essere una buona idea contro l'evasione della tassa più evasa.
Dove va la politica? Sempre più dietro all'economia, che detta regole e tempi.

venerdì 14 novembre 2014

Non ti odio e non ti amo, Catullo mio
Non mi trastullo io
Volevo solo un po' di rispetto
E mi ritrovo  con un tumore dentro il petto
Atti e azioni,  cattive parole
Restano sole
Aspri ricordi del cuore

Azioni e reazioni

Le cattive azioni e le cattive parole feriscono come spade a cumino te e generano malattie.

PROVERBI E VECCHI DETTI

 Quando è tiemp r vinaccia,
Chi vo l'ova z l faccia.
Fissa un punto dinanzi a te e raggiungilo. Senza scuse, senza rese.
C'è gente più cattiva che intelligente.
Perché?
C'è gente più cattiva che intelligente.
Perché?

sabato 8 novembre 2014

VA BENE COSI

Il mio dottore me l'ha insegnato
E' come un mantra fortunato
Lui è Felice di nome e natura
Mi ha reso donna più matura
"Va bene così", è il mio segreto
Quando serve me lo ripeto!

MONDO MASCHILISTA

PERCHE' LA PATRIA SI CHIAMA PATRIA E NON MATRIA?
ACCETTARE OGNI COSA E' SUPREMO ATTO D'AMORE O DEBOLEZZA E DIPENDENZA?
L'ELEGANZA E' BELLEZZA CHE NON INVECCHIA

GIUDITTA DI CRISTINZI: La vita pone in essere imprevedibili simmetrie.

GIUDITTA DI CRISTINZI: La vita pone in essere imprevedibili simmetrie.: La vita pone in essere imprevedibili simmetrie.

GIUDITTA DI CRISTINZI: La vita pone in essere imprevedibili simmetrie.

GIUDITTA DI CRISTINZI: La vita pone in essere imprevedibili simmetrie.: La vita pone in essere imprevedibili simmetrie.

GIUDITTA DI CRISTINZI: STRANEZZE E VERITA' CAPTATE DAL WEB

GIUDITTA DI CRISTINZI: STRANEZZE E VERITA' CAPTATE DAL WEB: NON MI MUOVO, NON AFFONDO. GALLEGGIO. L'ESSERE UMANO è L'ANIMALE PIU' FEROCE AL MONDO. L'UNICO CHE NON UCCIDE IL SUO SIMI...

CORE

Risultati immagini per CUORE DONATO IMMAGINI

Quanno mor' io
fammillo 'nu piacere
Mmiezo a 'sta rrobba fraceta,
nu piezzo bbuono pure ce' starra'.
Dallo a chi serve e che
se po' salva'.
Ce pienze che bellezza?
Co piezzo mio che passa
'mcuorpo a n'ato
facimmo fesso a morte
tutt'e dduie.
                                                         ALDO DI MAURO

STRANEZZE E VERITA' CAPTATE DAL WEB

NON MI MUOVO, NON AFFONDO. GALLEGGIO.


L'ESSERE UMANO è L'ANIMALE PIU' FEROCE AL MONDO. L'UNICO CHE NON UCCIDE IL SUO SIMILE SOLO PER FAME. SI E' INVENTATO IL SENSO MORALE PER NON PRENDERLO IN C... DAGLI ALTRI.

martedì 23 settembre 2014

VACANZE

... segue da post  precedente

Dopo San Pietroburgo, abbiamo visitato Tallin, città piccola e assai carina, perla gotica medievale, capitale dell'Estonia.
Ultima tappa della crociera, Stoccolma, capitale della Svezia, nitida, pulita, ordinata, bella.
Lì abbiamo fatto una "fredda" sosta all'ICE BAR, una crociera sui canali e una visita alla cittadella e al palazzo reale per il cambio della guardia.
Infine la crociera si è chiusa dove era cominciata, in Danimarca. Da lì dritti a Roma, aeroporto e poi casa.

E ORA SI LAVORA!!!!!!

GIUDITTA DI CRISTINZI: VACANZE

GIUDITTA DI CRISTINZI: VACANZE: Le vacanze sono finite, per chi ha potuto farle. Io sono stata molto fortunata e le ho  fatte, anche in abbondanza, sebbene infortunata e se...

GIUDITTA DI CRISTINZI: MAGISTRATURA ONORARIA

GIUDITTA DI CRISTINZI: MAGISTRATURA ONORARIA:           A ssociazione O norari        °         N azionale                M agistrati                                     COMUN...

MAGISTRATURA ONORARIA

          Associazione
Onorari       °        Nazionale
               Magistrati
                                   

COMUNICATO STAMPA

Il Ministro Orlando intende risolvere i problemi della Giustizia istituzionalizzando il precariato dei magistrati onorari

L’Associazione nazionale magistrati onorari, nella persona del Presidente Nazionale Emilio Manganiello, in data 12.9.2014, è stata ricevuta dall’On.le Ministro della Giustizia Andrea Orlando, su convocazione dello stesso, unitamente alle altre associazioni dei magistrati onorari.
Il Ministro, al termine di precedenti incontri, ha illustrato sinteticamente il disegno di legge delega di Riforma della magistratura onoraria, approvato dal Consiglio dei Ministri il 29.8.2014, ma non ancora trasmesso al Parlamento.
L’ANMO, dopo aver appreso che il disegno di legge in questione contrasta con quanto in precedenza espresso dal Ministro sulla sua intenzione di valorizzare la Magistratura onoraria, in quanto anziché eliminare il precariato della giustizia, addirittura lo istituzionalizza, prevedendo che ogni otto anni i magistrati onorari, compresi quelli attualmente in servizio, cesseranno la loro attività e saranno sostituiti mediante nomina di altri magistrati onorari, esprime il suo più completo dissenso e fermo giudizio negativo.
Infatti, il sistema di prevedere altri precari che sostituiscono gli attuali magistrati onorari, ben prima del limite di età di settanta anni, come richiesto dalla nostra associazione e previsto dal Disegno di legge Lumia-Manganiello, non avrà alcun effetto positivo per la giustizia italiana, ed anziché accelerare i processi, rallenterà ulteriormente i processi assegnati ai magistrati onorari, attualmente circa l’80% (ottanta per cento) della giustizia civile di primo grado.
La superficialità del provvedimento adottato e la mancata comprensione, da parte del Ministro, dei reali problemi della giustizia, comporteranno addirittura la paralisi periodica della maggior parte degli Uffici giudiziari, con gravi ripercussioni sulla efficienza del complessivo sistema-giustizia e sulla crescita economica del Paese.
Per questi motivi si chiede a tutte le forze politiche e sociali ed a tutti i mezzi d’informazione di attivarsi per evitare che ancora una volta il Paese, anziché migliorare la sua efficienza organizzativa, vada verso un grave peggioramento delle sue strutture portanti come la Magistratura. Come ripetutamente comunicato al Ministro della Giustizia, il Paese non ha necessità di riforme, ma ha bisogno di Riforme giuste, le sole che possano migliorare l’organizzazione e l’efficienza del Paese.     

Roma, 15 settembre 2014.

Il Presidente Nazionale
 Emilio Manganiello






















A.N.M.O.
Via Cavour, 96 -00184 Roma
indirizzo internet. www.anmoweb.it

Tel. n. 06 4884072

sabato 13 settembre 2014

Siamo seduti sul nostro tesoro. Spesso senza saperlo.
Ogni medaglia ha il suo rovescio. È banale, ma vero.
Ed anche questo: nella vita tutto si paga,  tutto ha un costo.

VACANZE

Le vacanze sono finite, per chi ha potuto farle. Io sono stata molto fortunata e le ho  fatte, anche in abbondanza, sebbene infortunata e senza macchina (incidentata).
Dopo un lungo periodo di riposo, in famiglia, nella mia casetta al mare, a Scauri,
ho preso il volo per Copenhagen (ho un dubbio, dove si mette l'h?).
Ho avuto modo di visitarla col bello e il brutto tempo. Ho potuto ricordare di quando ci sono stata la prima volta, ben 24 anni fa, con la mia mamma.

Ne ho attraversato il centro storico e ho visto il quartiere dei Navigli, ridente e colorato. Poi sono capitata nel bel mezzo del Gay Pride, una parata coloratissima e festosa, a causa della quale la città è rimasta bloccata per ore.
Lì,  io e i miei, abbiamo abbiamo rischiato di non arrivare in tempo al porto e di perdere la nave,  ma dopo un viaggio rocambolesco tra  treni, passaggi rifiutati,  tassisti scortesi e pullman di linea condotto solo per noi da un simpatico uomo di colore,  siamo arrivati alla nostra nave, la Costa Luminosa. 
Dopo un giorno di navigazione, siamo giunti ad Helsinki,  piccola città adagiata sulle sponde del Baltico. L'abbiamo girata per qualche ora a piedi apprezzandone ordine e pulizia. 


Siamo ripartiti alla volta di San Pietroburgo,  piatto forte del viaggio. Bella, grande, maestosa, ricca. L'Ermitage, la Neva,  gli ori, le chiese,  i grandi viali. ..




...segue.

venerdì 12 settembre 2014

Alla fine,  scelgo sempre la via dell'amore e del bene. È la miglior cosa che un essere  umano possa fare. E non è che talvolta non indugi nel rancore, nel dolore o nell'idea di vendetta... Ma per mia fortuna un'inclinazione naturale mi porta altrove e mi dispiace se per qualcuno non è così. Purtroppo vi sono persone molto più sfortunate che hanno avuto diversi ambiente ed esempio.
Mandiamo i nostri figli a scuola a imparare la storia,  la matematica,  la geografia. Dovremmo prima di tutto imparare e insegnare amore e felicità.  Tutto il resto non conta.
I GIOVANI POSSONO TUTTO E HANNO L'INTERA VITA DAVANTI, MA NON HANNO ANCORA CAPITO NIENTE DI SE' E DELLA VITA.
I GRANDI HANNO CAPITO QUASI TUTTO DI SE' E DELLA VITA, MA GRAN PARTE DELLA STESSA E' DIETRO LE SPALLE.
Gli abusi verbali fanno male quanto quelli fisici?

giovedì 11 settembre 2014

GIUDITTA DI CRISTINZI: Riflessioni

GIUDITTA DI CRISTINZI: Riflessioni: L'aggressività nasconde quasi sempre un disagio, una debolezza, una paura. E' un digrignare i denti, spesso preventivo. E l'agg...

Riflessioni

L'aggressività nasconde quasi sempre un disagio, una debolezza, una paura. E' un digrignare i denti, spesso preventivo.
E l'aggressività verbale, l'abuso verbale, tende a ledere l'autostima da parte di un soggetto che autostima non ha.

GIUDITTA DI CRISTINZI: Disavventure

GIUDITTA DI CRISTINZI: Disavventure: Il 26 giugno uscii di casa ben presto per recarmi al lavoro e rientrare il prima possibile. Benchè fosse da pochi giorni iniziata la bella a...

Disavventure


Il 26 giugno uscii di casa ben presto per recarmi al lavoro e rientrare il prima possibile. Benchè fosse da pochi giorni iniziata la bella attesa stagione, il tempo era uggioso, l'aria umida e spenta. Mi misi in macchina, ingranai la retro marcia e pigiai il tasto del telecomando per aprire il cancello. Niente. Ritentai ancora, più volte, ma inutilmente. Allora scesi dall'auto, mi avvicinai al meccanismo e lo azionai con la chiave, manualmente. Ma ahimè, avevo dimenticato di inserite il freno a mano e l'auto mi piombò addosso in tutti i suoi ferrosi dieci quintali e più. Un dolore! Vidi le stelle, mi immobilizzai, chiesi aiuto, fui accompagnata in ospedale. Raggi, RMN, lesione del menisco, tutore, antinfiammatori e riposo.
Riposo? Può una donna di 47 anni con casa lavoro marito e tre figli maschi riposare?

Ok. Mi trasferii al mare. Il 21 luglio, ripresami, si fa per dire, mi misi alla guida della mia vettura, una rossa Giulietta, che ho scelto perché mi piace tanto e per l'assonanza col mio nome. Ebbene, mentre percorrevo la statale in direzione Napoli, un'auto scura mi piombò addosso dall'altro lato della strada. Auto distrutta, io molto acciaccata e avvilita, air bag esplosi e bruciacchiati su di me... Insomma, uno shock.

Ad oggi la mia macchinina ancora non è stata riparata e neanch'io!!!
Continuo ad avere problemi di deambulazione e devo operarmi al ginocchio. Roba strana: "meniscectomia selettiva in artroscopia".

Disavventure. Succede. Ma significheranno qualcosa?

GIUDITTA DI CRISTINZI: Goethe : la vita è l'infanzia della nostra immorta...

GIUDITTA DI CRISTINZI: Goethe : la vita è l'infanzia della nostra immorta...: Goethe : la vita è l'infanzia della nostra immortalità.

GIUDITTA DI CRISTINZI: PROBLEMI

GIUDITTA DI CRISTINZI: PROBLEMI: I problemi irrisolti sono come l'olio. Tornano sempre a galla.

GIUDITTA DI CRISTINZI: Accettare ogni cosa è solo supremo atto d'amore o ...

GIUDITTA DI CRISTINZI: Accettare ogni cosa è solo supremo atto d'amore o ...: Accettare ogni cosa è solo supremo atto d'amore o solo debolezza e dipendenza?

GIUDITTA DI CRISTINZI: Mia madre, con la sua bontà estrema, supera ogni p...

GIUDITTA DI CRISTINZI: Mia madre, con la sua bontà estrema, supera ogni p...: Mia madre, con la sua bontà estrema, supera ogni possibilità di ragionevole comprensione.

GIUDITTA DI CRISTINZI: Mia madre, con la sua bontà estrema, supera ogni p...

GIUDITTA DI CRISTINZI: Mia madre, con la sua bontà estrema, supera ogni p...: Mia madre, con la sua bontà estrema, supera ogni possibilità di ragionevole comprensione.

GIUDITTA DI CRISTINZI: Mondo maschilista. Perchè la patria si chiama patr...

GIUDITTA DI CRISTINZI: Mondo maschilista. Perchè la patria si chiama patr...: Mondo maschilista. Perchè la patria si chiama patria e non matria?

GIUDITTA DI CRISTINZI: Sono stata cresciuta come una pupa di pezza, una b...

GIUDITTA DI CRISTINZI: Sono stata cresciuta come una pupa di pezza, una b...: Sono stata cresciuta come una pupa di pezza, una bambolina nell'ovatta, "ninnella di zucchero" e data a un mondo di spine.
Sono stata cresciuta come una pupa di pezza, una bambolina nell'ovatta, "ninnella di zucchero" e data a un mondo di spine.
Mondo maschilista. Perchè la patria si chiama patria e non matria?
Mia madre, con la sua bontà estrema, supera ogni possibilità di ragionevole comprensione.
Accettare ogni cosa è solo supremo atto d'amore o solo debolezza e dipendenza?

PROBLEMI

I problemi irrisolti sono come l'olio. Tornano sempre a galla.

sabato 24 maggio 2014

24 maggio, ricorrenza antica,  oggi banale. Giornata bella;  primaverile, forse un po' vuota.  Domani di vota per il parlamento europeo, istituzione distante, lontana dalle coscienze della gente stanca di sentir parlare di crisi economica da gente che ancora tenta di frenare il poco che è rimasto. Buon week end.

domenica 11 maggio 2014

MA MA MA MA, 
MAMMA

MATERNE ALLITTERAZIONI



Mamma, maestra d’amore,
maggio di rose
Mamma, mare magnum di bene,
magma informe d’abbracci
Mamma, mantra di vita,
manìa di coccole e lacci
Mamma, mambo di baci,
malìa di sguardi e sorrisi

Amante, amorevole amica
ammiro  in te
il bello del mondo e
la forza della vita











                                                                                    







                                                                                             Venafro, 07.09.2010 

SEMPRE A LEI

PER    LEI


Si apre per lei
il dicembre della vita

Sul viso di sole
il bianco dei solchi delle rughe
I pensieri si fondono ai ricordi
I rimpianti al posto dei progetti
I dubbi e  le paure
cedono il posto alla stanchezza
Il passo è quello lento di lumaca
che rientra silenziosa nel suo guscio
Saluta il mondo con uno sguardo mesto

La tristezza è il ritmo sordo dei giorni
che volano via per sempre
dietro l’orizzonte





















                                                                  Scauri, 12-13 luglio 2010


OSTRICA CONCHIGLIA
A        MAMMA



Al cordone mai spezzato
Al volto amato
All’esempio dato
A questo sogno regalato
Al pathos insegnato
Grazie, un grazie sussurrato
Che vorrei racchiudere qui
In un’ostrica conchiglia
Gelosamente serbato
In uno spazio finamente tutto nostro
Via, via tutti gli altri intrusi
Da quest’amore grande
Com’è grande il  mare




VIVA LA MAMMA

Quante poesie ho scritto per mia madre!? Quante di più ne avrebbe meritate!
Una donna antica e prodiga, esempio ineguagliabile di virtù.

MAMMA SIEDITI


Mamma,
quanto tempo resteremo
ancora insieme ?!
Non lo so

Ricordo quando ero piccola
e ci scambiavamo i baci a schiocco
in segno dell’amore provato
e ci dicevamo
“Non mi lasciare mai,
              moriamo insieme”

Ora, ti confesso,
no, non voglio più morire con te
Voglio restare qui
                coi miei di figli
che sono tre
                  e sono tanti
e duri e dolci e forti e maschi

Mamma,
io non sarò mai mamma come te
e tu, forse, me ne fai una colpa
Mai così prodiga,
mai così pia, umile e dimessa

Mamma,
tu ti porti dietro
           nel terzo millennio
il modo di fare
              del secolo scorso,
della guerra, della miseria,
dell’essere sfollati,
del dopoguerra e
              della ricostruzione,
del progettare e risparmiare,
comprare e arricchire
                              migliorare

Mamma,
tu sei ineguagliabile modello
di femminilità
perché hai fatto tutto,
tutti i ruoli con amore

Figlia devota e ubbidiente,
Sorella amorosa e complice,
Moglie, moglie diosacome abnegata,
Mamma severa, amorevole ed esigente,
avara di parole buone e complimenti
e prodiga di fatiche ed esempi,
perfino buona matrigna,
non come quella delle favole,
anche se questo, detto da me, non vale,
Nonna incantata e indulgente,
Maestra di scuola quarant’anni
                              mai assente

Mamma,
tu sei una donna antica,
una donna del sud,
risparmi tutto
e non risparmi mai di te,
del tuo lavoro,
della tua fatica fai dono

Le tue energie sono state nostre,
le tue mani sono stanche
e non si fermano ancora
e noi non ti regaliamo mai riposo
e tu con convinzione
ogni giorno ancora fai

Che fai?

Mamma, siediti,
lascia fare a me,
non mi rimproverare più
Amami in silenzio
senza più sferzate
Accetta l’essere mio diversa
e lascia, lascia stare tutto

Siediti,
vorrei vederti bella e serena,
coi capelli fatti e un bel cappello,
vestita pulita ingioiellata profumata,
a prendere il sole e bere un caffè,
fumandoci su una bella sigaretta
insieme alla faccia di tutto il resto

Siediti,
voglio che per te
la fatica divenga solo un ricordo
e che presto svanisca anche quello

Getta dal balcone i calzini da lavare,
getta via i cattivi pensieri
e l’espressione cupa
che ti segna il viso

Siediti e riposa,
parliamo oggi senza litigare
Io ti voglio bene
e  molto di te è in me,
anche se non appare 









Si matura pian piano, ogni giorno, ad ogni età. Oggi ricorre il 32esimo anniversario della mia faticosa laurea. Quanto mi è stata utile per ...