AL TRAMONTO
GIUDITTA DI CRISTINZI
Nello spazio
ristretto e noto della cucina, se ne stavano ognuna rinchiusa nel proprio
recinto esistenziale, fingendo bonomia. La donna in realtà aveva fretta di
andar via, ma non voleva confessarlo,
neanche se stessa.
- Ho pensato che a questo punto,
forse, potresti prendere una donna, per un paio d'ore, ogni
mattina.
- E per fare che?, rispose piccata la vecchia, sistemandosi lo
scialletto bordò sulle spalle.
- Ma non lo so, per un po' di
compagnia, una persona di fiducia, che abbia le chiavi di casa, venga, apra,
che ti aiuti ...
- Ma mi aiuti a far che, non ho
capito? Io non voglio nessuno.
- Lo vuoi un tè?
- Lo sai che non mi piace quell’acqua sporca.
- Corretto? O preferisci un
succo, non so, dell’acqua.
- Non voglio niente.
- Io, prima di uscire, prendo un
tè caldo, con un po' di latte. Fa freddo fuori.
- Prenditelo.
- Tu proprio non lo vuoi?
- Se lo fai per te, dammene un po', in una tazzina del caffè con poco
zucchero.
- Ho pensato che potesse farti
piacere, per compagnia, per fare la spesa.
- Ma non ho capito, mi vuoi
affibbiare una badante?
- Ma no, non si tratta di una
badante. Di una donna di servizio, ecco, una che ti aiuti a fare le cose più
pesanti in casa, che venga al mattino, apra,
veda se è tutto a posto.
- Hai paura che muoio di notte?
- Ma che dici, se pensassi questo…
- Beh, che faresti?
- Niente. Sto solo dicendo che
andrebbe bene avere una persona di fiducia con cui scambiare due parole, che ti aiuti a lavarti, a tirar su le calze.
...
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