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lunedì 10 maggio 2021

ARTICOLO 11

 

CULTURA  Pubblicato il concorso letterario “E IO SCRIVO… under30”

È stato appena pubblicato un nuovo interessante concorso letterario "E io scrivo... under30". Si tratta della prima edizione di un concorso per narrativa inedita che ha un'unica sezione: romanzi a tema libero.

La prova è riservata  ai giovani autori nati dopo il primo gennaio 1991.

Le iscrizioni sono appena state aperte e scadono il 31 ottobre; i risultati del premio saranno resi pubblici il 31 dicembre. Tutte le opere dovranno  essere spedite in formato elettronico e dovranno rispettare limiti di lunghezza,  minimo 110.000 battute, massimo 350.000 battute. La quota d'iscrizione è fissata in 15 euro.

L'organizzatrice è la casa editrice Swan Book, che forse prende il nome dall’eroe proustiano. La commissione giudicatrice sarà composta da scrittori, critici, letterari ed d’arte, da artisti e giornalisti che esamineranno gli elaborati, valuteranno e individueranno i lavori migliori.

Il premio consisterà nella pubblicazione dell'opera vincitrice ad opera della casa editrice organizzatrice, dunque un'occasione ghiotta per i più giovani che amano scrivere e vogliono essere mettersi alla prova.

 

Venafro, 4 maggio 2021

domenica 9 maggio 2021

ARTICOLO 9

Campobasso L'Università degli Studi del Molise si fregia di nuove nomine accademiche 

Cultura  Ambìto riconoscimento per tre professori della Università Molisana 


L'Accademia dei Georgofili, tristemente famosa per l’attentato che si verificò nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993, è un'istituzione storica con sede a Firenze, riconosciuta a livello internazionale. L’Istituto “fu fondato a Firenze nel 1753 per iniziativa di Ubaldo Montelatici, Canonico Lateranense, allo scopo di «far continue e ben regolate sperienze, ed osservazioni, per condurre a perfezione l’Arte tanto giovevole della toscana coltivazione». Il Governo Granducale Lorenese le conferì presto carattere di Istituzione pubblica (prima nel mondo), affidandole importanti incarichi. Con l’Unità d’Italia, l’Accademia dei Georgofili, che già di fatto aveva una dimensione extra-toscana, divenne anche formalmente nazionale. Nel 1897 fu riconosciuta come Istituzione Statale. Nel 1932 fu eretta in “Ente morale” e, sempre nello stesso anno, ottenne la concessione in uso gratuito dell’attuale sede demaniale. L’Accademia dei Georgofili è al mondo la più antica Istituzione del genere ad occuparsi di agricoltura, ambiente, alimenti, e promuove il progresso delle conoscenze, lo sviluppo delle attività tecnico economiche e la crescita sociale. Adeguando ai tempi organizzazione, metodologia e strumenti di lavoro, ha sempre mantenuto il proprio ruolo e gli obiettivi enunciati con l’atto costitutivo.”

Ebbene, tre professori dell’Università del Molise sono stati insigni dell’ambito e prestigioso titolo accademico di Georgofilo, riconoscimento della loro attività di studio, ricerca e insegnamento. Si tratta di Emanuele Marconi, ordinario di Scienze e Tecnologie Alimentari presso il Dipartimento di Agricoltura Ambiente e Alimenti; Marco Marchetti, ordinario di Assestamento Forestale e Selvicoltura presso il Dipartimento di Bioscienze e Territorio e Romano Pazzagli, associato di Storia Moderna e di storia del Territorio e dell'Ambiente sempre presso il Dipartimento di Bioscienze e Territorio.

Un onore, oltre che personale e di ateneo, anche per i cittadini molisani che possono fregiarsi di avere presso l’Università Regionale alte personalità culturali. 

Ai professori, dunque, i migliori auguri della nostra redazione per il riconoscimento ottenuto e il prosieguo dell’attività accademica. 

Venafro, 30 aprile 2021 

Giuditta Di Cristinzi


sabato 8 maggio 2021

ARTICOLO 10

 

POLITICA  CASELLATI E 124 VOLI DI STATO

VOLI BLU DOPO LE AUTO ANCHE I VOLI ALLA RIBALTA

Simone Mori on Twitter: "Il presidente del Senato più incapace, più  spocchioso, più inutile della storia. Prendere poi 124 volte un aereo di  stato nell'epoca #Covid è un cazzotto in faccia alla

Qualche giorno fa è stata divulgata dal quotidiano La Repubblica un'indagine fatta sui voli di Stato di cui avrebbe usufruito la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati.  La Alberti è nata a Rovigo nel 1946 da genitori calabresi, ha studiato giurisprudenza e diritto canonico, è stata ricercatrice universitaria presso l'Università di Padova, ha esercitato la professione di avvocato matrimonialista ed è la prima donna a ricoprire la seconda carica dello stato. Da decenni in politica, ha aderito da subito a Forza Italia.

Ebbene, sembra che la presidentessa nell’ultimo anno abbia utilizzato il Falcon 900 dell'Aeronautica, 31esimo stormo di Ciampino, ben 124 volte, 97 per voli di andata andata e ritorno Roma-Venezia (la Casellati abita con la famiglia a Padova) e sei  voli Roma-Alghero nel periodo estivo. Sembra infatti che ella abbia trascorso le vacanze in Sardegna.

In realtà vi sono delle regole ben precise sui voli di Stato, declinate dal decreto-legge n 98/2011. I cosiddetti aerei blu possono essere utilizzati solo dal capo dello Stato, dai presidenti di Camera e Senato, dal premier e dal Presidente della Corte Costituzionale, dunque da altissime personalità in casi particolari. Le eccezioni devono essere autorizzate per comprovate imprevedibili e urgenti esigenze di trasferimento e per  l'impossibilità di utilizzare voli di linea.

I voli di Stato sono pubblicati sul sito internet della Presidenza del Consiglio dei Ministri e per motivi di trasparenza tutti possono conoscere del servizio dei voli di Stato  che non sono ammessi per le tratte sulle quali è possibile il trasporto ferroviario. Quando sono stati pubblicati gli esiti di questa inchiesta da più parti, soprattutto dai  5 Stelle e da esponenti di sinistra, sono state chieste delle spiegazioni, che a tutt'oggi Maria Elisabetta Alberti Casellati non ha fatto pervenire.

Il tema delle auto blu è stato spesso oggetto di discussione politica e di critica da parte di giornali e cittadini. I privilegi di pochi ripugnano alla coscienza collettiva, si sa, particolarmente in periodi complessi  come quello che viviamo.

Chi ci governa dovrebbe esercitare le proprie funzioni con sobrietà,  cercare di dare l'esempio e contenere le spese. Pare invece che  i voli di Stato della signora Casellati, forse adottati per evitare contatti e contagio o solo per comodità, siano costati agli italiani in un anno circa 1.000.000 di euro. Nell’anno in cui, a causa della pandemia sono fortemente aumentati i disoccupati ed è diminuito il PIL.

 

 

Venafro, 4 maggio 2021

giovedì 6 maggio 2021

ARTICOLO 8

 

 

ISERNIA  Annunciata la personale di pittura dell’artista belga Paul Yves Poumay

ARTE  Lo Spazio Arte Petrecca ospiterà per tre settimane presso i suoi locali nel  capoluogo isernino un’interessate mostra iconografica dal titolo programmatico ART FOR CHANGE  

Un comunicato stampa della galleria ha diffuso la notizia di una mostra pittorica, curata da Carmen D’Antonino e Martina Scavone, che sarà aperta l’8 maggio e terminerà il 29 successivo presso la sede isernina di Corso Marcelli.

 

Il comunicato è integrato da una nota esplicativa della storica dell’arte, Martina Scavone che scrive “L’Arte per il Cambiamento (Art for Change) è l’arte del futuro, un’arte che si impegna attivamente nel sociale per combattere le ingiustizie e portare un rinnovamento capillare. Il sistema è in gran parte corrotto e spesso questo aspetto, anziché esser denunciato, viene insabbiato per lasciare l’immoralità e la degenerazione libere di prosperare. Ma l’arte è un linguaggio libero e, in quanto tale, può permettersi il lusso di portare alla luce tematiche anche molto complesse e che dividono l’opinione pubblica.  La denuncia di Poumay nei confronti della società contemporanea non fa alcuna eccezione e gli effetti della dilagante frenesia consumistica sono all’origine delle opere che compongono la prima sezione della mostra, testimonianza di come il capitalismo non debba essere considerato quale un modello al quale continuare a ispirarsi negli anni a venire.”

Un’opera impegnata dunque, che pone l’accento sui mali della società moderna, dalla distruzione delle  foreste al traffico dei migranti.

 

Ma l’artista belga va oltre e mette su tela anche il meglio del genere umano, gli aneliti degli uomini onesti e della brava gente comune, in tele come Ricostruzione.

“Osservare le opere di Paul-Yves Poumay significa immergersi nella realtà, studiandone attentamente ogni singolo tassello: la società contemporanea, il degrado ambientale, l’aspetto finanziario, la musica, il cinema, la letteratura e la politica.  Siamo di fronte all’arte del futuro e si può notare con quanta maestria l’artista assorbe tutto come una spugna, traspone nei suoi lavori ciò che vede attorno a lui, ciò che la vita gli racconta e che lui stesso, a sua volta, in un rapporto osmotico, riporta sulla tela e nelle sculture con abile dinamismo. Le sue opere, tuttavia, non sono un semplice specchio che riflette un'immagine vuota come fanno le vetrine dei grandi negozi, ma, drammaticamente, trasmettono ben altro: l’essenza dell’essere umano”, commenta la curatrice e storica dell’arte D’Antonino.

                                                                                    

Il padron della manifestazione, direttore artistico dello SPAZIO ARTE, Gennaro Petrecca, osserva che Poumay  “rappresenta l’incarnazione dell'artista contemporaneo nella dimensione in cui il contemporaneo racchiude i sommovimenti dell'anima e le inquietudini del tempo presente. È un artista poliedrico in perfetto equilibrio tra pittura e scultura la cui sintesi concettuale è di notevole impatto, è un artista del “segno” inteso come rappresentazione di sé e di altro da sé, del proprio vissuto e del visibile, del detto e del non detto, segno rappreso in un grumo di materia piuttosto che in una linea che nella sua apparente semplicità declina molteplici suggestioni.”

 

Dunque un pittore  importante, definito artista primitivo contemporaneo, libero e provocatore, attento ai mali del mondo ma ottimista, utopista indignato, istintivo, autodidatta, espressionista, nato in Belgio nel “69,  si è dedicato inizialmente alla fotografia, formatosi all’Académie, autore di molte opere e vincitore di svariati premi, Paul Yves Poumay è un autore contemporaneo da seguire.

Paul Yves Poumay______________________________________________________________________________

 

Dunque una bella occasione quella di vedere le sue opere presso lo SPAZIO ARTE PETRECCA di Isernia (Tel: 345 506 8036) dall’8 al 29 maggio, possibilmente con prenotazione e nel rispetto delle norme anti Covid.

 

domenica 2 maggio 2021

ARTICOLO 6

 

POLITICA Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza consegnato alla Camera

GOVERNO Una pioggia di miliardi per rinnovare l’ITALIA

Ieri 25 aprile, 76° anniversario della Liberazione, il Governo ha trasmesso al Parlamento il cosiddetto PNRR, ovvero il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che si inserisce nel programma Next Generation EU, un insieme di provvedimenti per complessivi 750 miliardi che l’Unione Europea Unione Europea - Infoparlamento ha disposto di stanziare per far fronte alla crisi determinata dalla pandemia da Coronavirus.

Ingenti gli importi destinati all’Italia, uno dei paesi più colpiti.

Il Piano illustrato oggi in Parlamento da Draghi, accolto da molti applausi, prevede riforme che dovrebbero modernizzare l’Italia secondo una rigida tabella di marcia già segnata.

Gli  ambiti interessati sono quelli Pubblica Amministrazione, della Giustizia, della Semplificazione normativa e della Concorrenza.

Il Piano, secondo una nota diffusa dal Governo “ha come principali beneficiari le donne, i giovani e il Mezzogiorno e contribuisce in modo sostanziale a favorire l’inclusione sociale e a ridurre i divari territoriali.
Nel complesso, il 27 per cento del Piano è dedicato alla digitalizzazione, il 40 per cento agli investimenti per il contrasto al cambiamento climatico, e più del 10 per cento alla coesione sociale. Il Piano si organizza lungo sei missioni.”

La prima missione ha riferimento a “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura”, la seconda è relativa a Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”, la terza è a sostegno delle  Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile”, la quarta si occupa di “Istruzione e Ricerca”, la quinta è dedicata a “Inclusione e Coesione”, quindi è mirata a potenziare lo sviluppo dei centri per l’impiego e l’imprenditorialità femminile, la sesta denominata semplicemente “Salute”, ha l’intento di potenziare la prevenzione e  i servizi sanitari sull’intero territorio della Repubblica, affinché, si spera, non possa più accadere in futuro quello che è accaduto con il diffondersi della pandemia attuale che ci ha trovato indifesi e impreparati. Pioggia Di Soldi - Fotografie stock e altre immagini di Banconota - iStock

Insomma un piano poderoso, completo  e ambizioso che mira a modernizzare il Paese.

Particolarmente interessante il programma di riforma del mondo della giustizia attraverso l’assunzione di nuovo personale che possa integrare l’ “Ufficio del Processo” e rendere finalmente più competitivo il Paese con la velocizzazione dei processi.


Il Governo prevede che grazie alle misure da adottare sin dal “2026 il Pil sarà di 3,6 punti percentuali più alto rispetto allo scenario di base. Nell’ultimo triennio dell’orizzonte temporale (2024-2026), l’occupazione sarà più alta di 3,2 punti percentuali. Il Piano destina 82 miliardi al Mezzogiorno su 206 miliardi ripartibili secondo il criterio del territorio, per una quota dunque del 40 per cento.”
Insomma ottimi auspici.

Se tutto quello che viene programmato nel piano potesse davvero essere realizzato nei tempi previsti, se i partiti consentiranno la stabilità politica necessaria per attuare i progetti delineati, potremmo davvero dire che non tutti i mali vengono per nuocere o, almeno, non solo.

Venafro, 26 aprile 2021

                                                                                              GDC

 

sabato 1 maggio 2021

ARTICOLO 4

 

CULTURA Finchè il caffè è caldo …si può tornare indietro

VIAGGI NEL TEMPO nell’interessante libro del giapponese Toshikazu Kawaguchi

Ho appena finito di leggere FINCHE’ IL CAFFE’ E’ CALDO del narratore Toshikazu Kawaguchi  che, con un grande sforzo di fantasia o forse interpretando un recondito desiderio di noi tutti, immagina che in particolari condizioni sia possibile viaggiare nel tempo.

Tutto accade in un particolare caffè di Tokio gestito da un omone buono, Nagare, e dalla moglie Kei, con l’aiuto di una imperturbabile collaboratrice  di nome  Kazu, che ha il compito di versare un particolarissimo caffè.

L’atmosfera del bar è rarefatta, le pareti hanno il colore del tempo, gli avventori sono conoscenti e abitué. Ma ogni tanto fa ingresso nel locale qualcuno che per un motivo particolare, un rimpianto, un rimorso, un dubbio, vuole tornare indietro nel tempo, a un momento ben preciso, per incontrare una persona in particolare e rivivere una situazione determinante della sua vita.

La possibilità di tornare indietro fluisce in una rigida cerimonia con regole e restrizioni, la principale: nonostante tutto il futuro non potrà cambiare. Tuttavia tornare indietro, con la consapevolezza del domani, aiuterà a comprendere e ad avere un atteggiamento diverso nei confronti di chi si ama, un fidanzato, un figlio, una sorella, un marito e a dire le persone giuste. La magia permette anche di viaggiare nel futuro e di scorgere quello che accadrà.

Il libro del  giapponese, pubblicato nel 2015, ha scalato le classifiche e ha venduto oltre un milione di copie, forse perché fa viaggiare, oltre che nel tempo, con la fantasia a quello che si vorrebbe, a quello che avremmo potuto fare, attraversando i  dubbi e i desideri di ciascuno di noi. La  prosa di Kawaguchi è pulita, semplice e asciutta e tiene attaccati al libro fino alla 177ema e ultima pagina.

Il romanzo ha avuto grande successo mondiale tanto che ha avuto un seguito nel 2020,  parimenti graditissimo, in BASTA UN CAFFE’ PER ESSERE FELICI.

Peccato che questo speciale caffè che fa viaggiare in avanti e indietro nel tempo non ci sia, ma è lo spunto per una riflessione su come utilizzare la nostra preziosa e irripetibile esistenza.

Venafro, 25 aprile 2021

                                                                                     Giuditta Di Cristinzi

 Il clima, di nuovo, improvvisamente freddo, ci dà una pausa, gradita. Mi fa piacere. È ancora un po' inverno, l'estate, la vita, pu...