POLITICA Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
consegnato alla Camera
GOVERNO Una pioggia di miliardi per rinnovare
l’ITALIA
Ieri 25 aprile, 76° anniversario della
Liberazione, il Governo ha trasmesso al Parlamento il cosiddetto PNRR, ovvero il Piano Nazionale di Ripresa
e Resilienza che si inserisce nel programma Next Generation EU, un insieme di provvedimenti per complessivi 750
miliardi che l’Unione Europea ha disposto di stanziare per far fronte alla
crisi determinata dalla pandemia da Coronavirus.
Ingenti gli importi destinati all’Italia, uno dei paesi
più colpiti.
Il Piano illustrato oggi in Parlamento da Draghi, accolto
da molti applausi, prevede riforme che dovrebbero modernizzare l’Italia secondo
una rigida tabella di marcia già segnata.
Gli ambiti
interessati sono quelli Pubblica Amministrazione, della Giustizia,
della Semplificazione normativa e
della Concorrenza.
Il Piano, secondo una nota diffusa dal Governo “ha come
principali beneficiari le donne, i giovani e il Mezzogiorno e
contribuisce in modo sostanziale a favorire l’inclusione sociale e a
ridurre i divari territoriali.
Nel complesso, il 27 per cento del Piano è dedicato
alla digitalizzazione, il 40 per cento agli
investimenti per il contrasto al cambiamento climatico, e più
del 10 per cento alla coesione sociale. Il
Piano si organizza lungo sei missioni.”
La prima missione ha riferimento a “Digitalizzazione,
Innovazione, Competitività, Cultura”, la seconda è relativa a “Rivoluzione
Verde e Transizione Ecologica”, la terza è a sostegno delle “Infrastrutture per una Mobilità
Sostenibile”, la quarta si occupa di “Istruzione e Ricerca”,
la quinta è dedicata a “Inclusione e Coesione”, quindi è
mirata a potenziare lo sviluppo dei centri per l’impiego e l’imprenditorialità
femminile, la sesta denominata semplicemente “Salute”,
ha l’intento di potenziare la prevenzione e i servizi sanitari sull’intero territorio
della Repubblica, affinché, si spera, non possa più accadere in futuro quello
che è accaduto con il diffondersi della pandemia attuale che ci ha trovato
indifesi e impreparati.
Insomma un piano poderoso, completo e ambizioso che mira a modernizzare il Paese.
Particolarmente interessante il programma di
riforma del mondo della giustizia attraverso l’assunzione di nuovo personale
che possa integrare l’ “Ufficio del Processo” e rendere finalmente più
competitivo il Paese con la velocizzazione dei processi.
Il Governo prevede che grazie alle misure da adottare sin dal “2026
il Pil sarà di 3,6 punti percentuali più alto rispetto allo
scenario di base. Nell’ultimo triennio dell’orizzonte temporale
(2024-2026), l’occupazione sarà più alta di 3,2 punti percentuali. Il
Piano destina 82 miliardi al Mezzogiorno su 206
miliardi ripartibili secondo il criterio del territorio, per una
quota dunque del 40 per cento.”
Insomma ottimi auspici.
Se tutto quello che viene programmato nel
piano potesse davvero essere realizzato nei tempi previsti, se i partiti
consentiranno la stabilità politica necessaria per attuare i progetti delineati,
potremmo davvero dire che non tutti i mali vengono per nuocere o, almeno, non
solo.
Venafro, 26 aprile 2021
GDC
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