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martedì 22 dicembre 2020

 http://scrittrice.link/giudittadicristinzi

Il mio nuovo libro

 È su Amazon e io... Ci tengo tanto. Se vuoi ordinalo con un click. 

https://www.amazon.it/CORANOVIRUS-altri-racconti-GIUDITTA-CRISTINZI/dp/B08QWH3GGS/ref=mp_s_a_1_1?dchild=1&qid=1608678839&refinements=p_27%3AGiuditta+Di+Cristinzi&s=books&sr=1-1


Grazie 🙏😯🙇

domenica 20 dicembre 2020

Coranovirus...

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Scrivo, scrivo, scrivo e alla fine voglio pubblicare. Perché la verità è che non su scrive per se stessi, si scrive per essere letti. E così ho deciso, quasi all'improvviso, di pubblicare una raccolta di racconti che avevo nel cassetto, alcuni più vecchi, altri nuovi, alcuni brevi e brevissimi, altri lunghi. Tutti nati dalla mia ✒penna, dalla mia fantasia, dal mio cuore, dal desiderio di scandagliare le realtà e e l'animo umano, a volte contorto e insondabile per la varietà di pensieri ed emozioni che ci animano. 

I racconti più recenti sono TRAGEDIA GRECA, un giallo della serie LE INDAGINI DELL'ISPETTORE COSTA, ambientato nel 1949 nella mia Venafro, al liceo classico, dove un professore che interpreta Socrate in una rappresentazione di fine anno muore avvelenato dalla cicuta e Coronavirus, sicuramente ispirato dalla situazione che viviamo, trasfigurata dalla mia fantasia in un intrigo internazionale. 

Per questa occasione ho scelto Amazon, forse incoraggiata dai miei figli. 

Del resto mi piace sperimentare cose nuove né avrei potuto presentare diversamente il volume che si snoda in 268 pagine in cartaceo. È disponibile anche la versione e-book a pochi euro. 

Spero di avere tanti lettori e spero che Coronavirus e gli altri racconti vi piacciono. 

Attendo sincere recensioni. 

E se non avete voglia di lettere, regalatelo 🎁 per Natale🎄🎅🔔❄

giovedì 17 dicembre 2020

Trasformazione

 


Che dire, questa pandemia mi ha trasformata completamente come donna e come mamma. 
Anche i ragazzi, ovviamente, se ne sono accorti. 

Il fatto di dover trascorrere tanto tempo in casa mi ha fatto impegnare in attività domestiche che prima trascuravo, abituata più che costretta ad andare sempre di corsa, in giro freneticamente tra studio, tribunale, casa, mamma, supermercato, ... 

Da marzo il mio tempo scorre lento, esco meno, guido meno, non ho tempi morti, faccio udienze da remoto e a trattazione scritta, comodamente da casa, non ricevo, tutto è più tranquillo e ho modo di scrivere molto, cucinare, sperimentare, leggere, prendermi cura dei miei cuccioli, che credevo persi per sempre per via dell'età e dell'Università. 

Sto scrivendo molto e spero di pubblicare a breve qualcosa... 

Ma questa è ancora una sorpresa. 

E sto cucinando l'inverosimile, in primis per me. Ho sempre pensato di essere un'imbranata, invece... 

Questa settimana ho rifatto a casa i filetti di branzino fritto in salsa agrodolce



che avevo mangiato sabato scorso a Roma, una rustica con le patate, i fusilli con peperoni, noci e ricotta, i cornetti alla Nutella con miele alla nocciola e granella di frutta secca e tante altre pietanze che non faccio in tempo a impiattare che son già finite. 








Ma quel che è più divertente è che ho ripreso tra le mani anche l'ago, il filo e l'uncinetto e che ho fatto una bella borsetta 👜argentata


per... il veglione dell'anno prossimo! 





lunedì 14 dicembre 2020

ROMA-PECHINO-ROMA

Oggi nuova esperienza "gustativa" col pretesto di lavori a casa a Roma.

Avevo avvistato in settimana un bel ristorante cinese, molto elegante e moderno, in somma non il solito ristorante cinese economico

con roba precotta, ma un vero ristoro di tradizione culinaria cinese, il DAO a viale Jonio. 


Siamo entrati e ci hanno accolto con molto garbo, con la vera gentilezza orientale, ci hanno fatto attraversare tutte le sale arredate solidamente con gusto moderno e stilizzato ma caldo e ci hanno porto il menu e la lista del beverage  facendoci immergere in un'atmosfera molto relax con musica di sottofondo e luci soffuse. 


Ottimo e invitante il menu degustazione ma noi abbiamo preferito singoli piatti: mix di ravioli alla carne e al pesce,



pollo con anacardi

e filetti di branzino fritto in agrodolce. 

Quando avevamo finito Claudio ha voluto iniziare da capo e ha ordinato spaghetti di soia con gamberetti e involitini primavera. 

Abbiamo terminato con delicati dolcetti fritti con cuore dolce al sesamo nero. 


Ho trovato tutto molto gusto e raffinato, ben cucinato e leggero. Ho preferito i ravioli con ripieno di pesce racchiusi tutti in forme diverse, in paste varie e complesse, foglia di cristallo, al nero di seppia,  spoglia verde.

Insomma tante nuove idee per la mia cucina. 

mercoledì 9 dicembre 2020

L'Immacolata




 Ieri abbiamo cercato di festeggiare l'onomastico della  mia mamma, ovviamente solo noi, con un pranzetto niente male al Dora. 

Tante le cose buone preparate dagli chef Adriano e Pino e le coccole dei nipoti alla nonna Titina. 




Cucina


Ho scoperto da poco che cucina è amore e divertimento, è mettersi alla prova, distrarsi e prendersi cura dei propri cari.




Anche quando si cucinano cose semplici si può sempre abbellire il piatto e creare brio,

anche quando si torna a casa la sera stanchi e si vorrebbe ricevere cura e attenzione. Darne è il primo passo... 
Le fatiche 💪👷💪di oggi a Roma


domenica 6 dicembre 2020

SABATO IN CUCINA

Ieri mi sono avventurata in un'altra sfida culinaria a richiesta di Pietro che quest'estate è stato in vacanza ad Ischia e ha mangiato il coniglio all'ischitana. 
Mi ha chiesto di provare a rifarlo e io, amore di mamma, ho tentato. 
Ho ordinato un bel coniglietto fresco in macelleria, l'ho fatto depezzare, l'ho lavato per togliere gli ossicini, ho soffritto aglio, olio e un po' di peperoncino, ho messo i pezzetti di coniglio e li ho fatti scottare, poi ho aggiunto un bicchiere di vino bianco, ho aggiunto un gambo di sedano e ho fatto sfumare, 
poi ho aggiunto una bottiglia di salsa e mezzo barattolo di polpa di pomodoro, ho aggiustato di sale fatto cuocere un bel po' per far addensare il sugo col quale ho condito i bucatini de La Molisana.

Nel frattempo ho fatto dei rustici monoporzione per riciclare dei fagiolini lessi. 
Ho fatto la pasta con uova, farina, un po' di latte e di olio, sale e lievito. Ho messo un pizzico di zucchero e ho fatto lievitare. 

Poi ho aggiunto i fagiolini ridotti in pezzetti, grana grattugiano e un po' di formaggi che avevo in frigo. Ho mescolato e messo negli stampini che ho poggiato sul termosifone a lievitare. Quindi ho infornato 

e offerto soddisfatta ai miei famelici commensali. 

Per oggi Claudio ed io avevamo pensato di andare a pranzo fuori, ma al risveglio il tempo era così cattivo che non abbiamo avuto voglia di spostarci, come progettato, verso il mare o la montagna quindi  siamo rimasti in zona. 

Varie le possibilità, tanti i posti carini dove si mangia bene a Venafro  e dintorni, ma abbiamo deciso di andare all'Hotel Dora, sempre una garanzia. 

Lì abbiamo festeggiato il nostro matrimonio, il battesimo di Pietro e ClaudioMaria, qualche prima comunione e i 18 anni di Pietro ed Ale. 

In questo periodo, la domenica, propongono un menu di carne e uno di pesce. Noi abbiamo scelto il pesce e euna botttiglia di prosecco. 

Ci hanno servito una entrée con polenta chi caurigl e baccalà,


un  antipasto particolare con parmigiana di boragine, squisita,

una calamarata in carbonara di pesce 🐠,

una scaloppina di storione con radicchio ai pinoli,

dolce,

prosecco molisano di Campi Valerio e caffè. 
Il costo è stato di 30 euro, un prezzo contenuto per sfidare e combattere le crisi che ci avvolge a causa del Covid. 

Se si può, si deve uscire, per distrarsi e sostenere l'economia locale. 

venerdì 4 dicembre 2020

Ricette

 Mi sono accorta che uno degli argomenti più trattati nel mio blog è la cucina e forse è anche uno dei più apprezzati. 

Io scrivo di tutto: il mio diario, le mie considerazioni su attualità, politica, economia, le mie vacanze. Ma in questi ultimi mesi le vacanze sono solo un desiderio; l'attualità e la politica si ripetono sempre uguali e un po' deludenti, per cui non mi resta che la cucina che distende e diverte, e mi permette di rendere felici i miei figli e prendermi cura di loro come forse non ho mai fatto prima. 

Ho deciso di raccogliere le mie ricette. Non so cosa ne farò di una raccolta così visto che l'argomento cucina negli ultimi anni è più che inflazionato. Ma intanto lo faccio, poi si vedrà. 

mercoledì 2 dicembre 2020

LA TIROIDE E LA LETTERA DI ASHIMOTO

Dal 1984 ho una patologia alla tiroide, ero ragazza e forse non avevo gli strumenti per reagire a un'aggressione così subdola, tuttavia l'ho fatto. 

La malattia è stata varia e insidiosa, sono dimagrita e ingrassata, mi sono gonfiata, non ho avuto per mesi le mestruazioni, mi si è ingrossato il fegato, ho vomitato al risveglio e avuto forti mal di testa, ho avuto ptosi palpebrare, tachicardia, crisi tireotossiche, osteoporosi e altro ancora. 

Nonostante sia stata curata a lungo, per cinque anni, da un professore simpatico, bravo e umano che dirigeva la cattedra di Endocrinologia del Policlinico Umberto I di Roma, dott. Massimiliano Savioli,  non ho risolto. 

Ho girato tanti centri diagnostici a Roma (a Ponte Milvio, all'Acqua Bullicante,...) e altrove, ho fatto analisi, ecografie, radiografie, scintigrafie e Tac (Tomografia Assiale Computerizzata) ma la causa del mio ipertiroidismo recidivante non era compresa. 

Ho preso tireostatici (BROMOTIREN, BROMAZOLO, TAPAZOLE) ma invano, ho peregrinato un po' da altri specialisti (dott. Ivo Baschieri, Università dell'Aquila) ma solo il professor Aldo Pinchera* dell'Università di Pisa, giustamente famoso,  ha compreso che avevo una malattia immunitaria chiamata MORBO DI BASEDOW  che poteva essere curata solo con un intervento. 

Ho seguito le indicazioni del professore e, ad aprile del 1993, sono stata operata presso l'Ospedale Santa Chiara di Pisa (stanza con finestra su Piazza dei Miracoli). 

Mi è stata asportata del tutto la tiroide che sostituisco con farmaci (EUTIROX). 

Anche se ho avuto vari problemi, ho potuto condurre una vita "normale", sposarmi e avere tre figli sani, allattarli a lungo al seno e andare avanti  ma a volte è stata dura. 

Di recente ho rinvenuto sul web la "LETTERA DI ASHIMOTO", altra malattia tiroidea autoimmune, che fa comprendere quando queste malattie siano pervasive e insidiose. 

Eccola, con un plauso a chi, anonimo, l'ha scritta. 

“Ciao il mio nome è Hashimoto. Sono una malattia autoimmune invisibile che attacca la ghiandola tiroidea, causando ipotiroidismo. 

Ora starò sempre con te per tutta la vita. 

Gli altri intorno a te non possono vedermi o sentirmi, ma il tuo corpo mi sente. 

Posso attaccare ovunque e in qualsiasi modo. 

Posso causare dolori circoscritti e se sono di buon umore posso farti male dappertutto!

Ti ricordi quando tu e la tua energia correvate in giro e vi divertivate? Io ho preso la tua energia, fino al totale esaurimento. Prova a divertiti ora!
Posso rubarti il sonno e in cambio ti lascio la mente annebbiata e mancanza di concentrazione. 

Posso farti venir voglia di dormire 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e posso anche causare insonnia. 

Posso farti tremare internamente o farti sentire freddo o caldo quando tutti gli altri sono a loro agio. 

Posso anche gonfiarti le mani e i piedi, il viso e le palpebre, oppure darti gonfiore ovunque.
Posso farti sentire molto ansioso o molto depresso, ma tanto! 

Posso anche causarti altri problemi di salute mentale.
Ti posso far cadere i capelli, farli diventare secchi e fragili, causarti l’acne, farti venire la pelle secca, nulla per me è impossibile.
Posso farti ingrassare e non importa che cosa mangi o se fai esercizio. Non riuscirai più a perdere quei chili, ma posso anche farti perdere peso. 

Non disdegno nulla!
Altre malattie autoimmuni, amiche mie, spesso si uniscono a me, dando ancora più sintomi negativi da affrontare.
Se pianifichi qualcosa o stai aspettando l’arrivo di un grande giorno, io te lo posso rovinare. 

Non sei tu ad aver chiesto di me. 

Io ti ho scelto per vari motivi: quel virus o diversi virus che avevi e che non hai mai veramente debellato, o forse un incidente d’auto, o forse periodi negativi dovuti a traumi emotivi come per esempio maltrattamenti (io mi sviluppo bene con lo stress). 

Potresti avere una componente ereditaria familiare. 

Qualunque sia la causa, io sono qui per restare.
Ho sentito che stai andando da un medico per cercare di sbarazzarti di me. Questa cosa mi fa ridere. Tu provaci! 

Dovrai andare a molti appuntamenti, vedrai molti medici prima di trovare quello che ti potrà aiutare in modo efficace. 

Ti daranno i farmaci sbagliati, antidolorifici, sonniferi, energizzanti, ti verrà detto che soffri di ansia o depressione e ti verranno prescritti ansiolitici e antidepressivi.
Ci sono tanti altri modi in cui posso farti ammalare e debilitarti, la lista è infinita: quel colesterolo alto, problemi alle colecisti,  pressione sanguigna alta, problemi di zuccheri nel sangue oppure problemi cardiaci. 

Questi valori sono probabilmente collegabili a me. 

Non riesci a rimanere incinta o hai avuto un aborto spontaneo? Anche quello sono io!
Denti e problemi gengivali? 

Dolori alle articolazioni temporo mandibolari? 

Ti avevo detto che la lista era infinita!
Ti possono far fare sedute di TENS (Stimolazione elettrica nervosa transcutanea), farti fare dei massaggi e dirti che dormendo le corrette ore di sonno e facendo esercizio fisico quotidiano, io andrò via.
Ti verrà detto di pensare positivo, sarai spronato e soprattutto non preso sul serio, quando tenterai di spiegare a quel numero infinito di medici che hai visto, quanto io possa essere debilitante e di come tu ti senta veramente male. 

Con tutta probabilità ti verrà consigliato da questi medici (incapaci), di vedere uno psichiatra.
I tuoi familiari, amici e colleghi ti ascolteranno fino a quando non saranno stanchi di sentirti dire come io ti faccio sentire male e quanto io sia debilitante. 

Alcuni di loro diranno cose come “ma dai hai solo avuto una brutta giornata” oppure “ricordati che non puoi fare le cose che facevi 20 anni fa…” non hanno ascoltato nulla di quello che hai detto negli ultimi 20 giorni.
Ti consiglieranno cose come: “Devi solo alzarti, muoverti e uscire e fare delle cose, vedrai che ti sentirai meglio.” 

Loro non capiranno che io ti prendo il “carburante” che alimenta il tuo corpo e la tua mente necessari per consentirti di fare quelle cose. 

Alcuni ti parleranno alle spalle, diranno che sei un ipocondriaco, mentre lentamente sentirai di perdere la tua dignità nel cercare di far loro capire come stai. In un dialogo con persone ”normali” tu ti dimenticherai persino cosa stavi per dire. 

Ti verranno dette cose come: “Anche mia nonna ha questi sintomi e sta bene con questo farmaco”, mentre tu cercherai disperatamente di spiegare che io non mi manifesto a tutti nello stesso modo. 

Solo perché la nonna in questione ha dei risultati positivi con quel farmaco che sta prendendo, questo non significa che il farmaco funzionerà per te. 

Otterrai sostegno, solo con le persone malate come te. 

Sono veramente gli unici che ti potranno capire.

Io sono la malattia di Hashimoto.”

Col Basedow è un po' lo stesso e io ho lottato pur essendo giovane e inesperta, pur desiderando vivere e divertimi, pur dovendo studiare (facevo il liceo all'esordio, poi ho frequentato l'università e mi sono laureata), ho incontrato le persone giuste e ce l'ho fatta. 


*Il professor Pinchera, luminare a livello internazionale è morto. 

Adesso, al suo posto mi segue la dottoressa Paola Fierabracci dell'Università di Pisa. 

Spero di riuscire presto a scrivere la mia lettera, la lettera di BASEDOW.

venerdì 27 novembre 2020

Questa mattina...

 ...sono serenamente a casa a scrivere. E' una bellissima giornata di sole. Sono andata, in pigiama e vestaglia, a prendere mamma per farle passare qualche ora in dolce compagnia e ho pensato di fare un dolcetto per la merenda dei ragazzi utilizzando quello che ho in casa.


Innanzitutto ho voluto "riciclare" il Nesquik che i miei figli non gradiscono più. Quindi ho cercato una ricetta per una torta al cioccolato che ho riadattato a modo mio. Ho battuto nel robot tre uova intere con circa 200 grammi di zucchero, ho aggiunto 300 grammi di farina e una bustina di lievito, un po' di burro, un po' di margarina Vallè, un mezzo bicchiere di latte, un po' di Bombardino per aromatizzare e arricchire e ho battuto ancora per qualche minuto. Ho unto e infarinato uno stampo da ciambella e acceso il forno a 175 gradi. Poi ho versato un po' dell'impasto chiaro nel fondo della teglia, ho aggiunto nel boccale il Nesquik,  ho mescolato e ho versato ancora nella teglia, ho aggiunto cacao amaro Perugina, mescolato e versato ancora, infine ho aggiunto gocce di cioccolato bianco Perugina, ho mescolato e ho svuotato l'impasto cremoso nel contenitore che ho messo a cuocere per 50 minuti. Vedremo... Dovrebbe venirne fuori un dolce che affettato sarà multicolor. Così! 



 La scelta del partner o, meglio, la persona di cui ci innamoriamo ci definisce. In qualche modo rappresenta la nostra ombra, il nostro lato...