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mercoledì 9 luglio 2025

 

II

Gaetanina                                                                                                       Gioia sospesa

Aversa, 25 settembre 1958

 

 

Oggi avrebbe potuto essere la giornata più bella della mia vita.

Quando stamattina mamma mi ha chiamato dicendo che c’era una lettera dal provveditorato, sono balzata in piedi e sono volata giù dalle scale.

  Gaetanì, c’è una raccomandata per te, è ’na busta gialla.

  Mo vengo, ma’. E che sarà?!

Ho afferrato e strappato la busta. Ho letto avidamente e non potevo credere ai miei occhi. Era un incarico all’insegnamento nella scuola elementare di Lauria, vicino Potenza, un incarico annuale. Certo, una sede molto lontana e scomoda.

Ho pensato subito che papà si sarebbe opposto, ma mamma è stata subito dalla mia parte. Credo che proietti su di me le sue vecchie aspirazioni; lei, una donna così intelligente, finita in questa campagna desolata con una persona coi paraocchi come papà, con i suoceri in casa e poi con zia Gaetana, che, per carità, ci adora e vive per noi, ma a volte è davvero pesante.

Quando papà è rientrato per pranzo, mamma gli ha detto subito:

  Vincè, vedi che Gaetanina ha una bella cosa da farti vedere.

Io gli ho mostrato la lettera e lui mi ha guardato dritto negli occhi.

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