Ieri, prima di andare a Cassino in Tribunale, sono passata a salutare mamma e ho avuto una bellissima sorpresa: zia Rita era andata a trovarla.
Zia Rita Greco è una cara cugina di mamma, sono figlie di due fratelli, nonno Camillo, il primogenito, e zio Mario, il penultimo. Si sono sempre voluto molto bene. Adesso entrambe sono anziane e non godono di ottima salute, però, se possibile, si cercano e si fanno una visita. Zia Rita era andata a sistemarsi i capelli e ha pensato di passare a salutare mamma, anche se si muove con la sedia a rotelle e con la badante. Anche mamma vive con una badante, bulgara l'una, ucraina l'altra. Due brave persone.
le vedo come donne tristi, sottratte alla loro terra, alle loro abitudini, alle famiglie, agli affetti, per lavorare, per sbarcare il lunario.
Molti le criticano perché sarebbero esigenti, perché vogliono essere pagate profumatamente, perché pretendono lo straordinario, perché vogliono la giornata libera o perché hanno vizi (perché magari fumano o bevono o frequentano uomini, eccetera eccetera).
Io invece non mi sento di criticarle; ne ho conosciute tantissime nella mia nella mia vita, sia come madre lavoratrice con tre figli, che ha avuto bisogno di una tata, sia come giudice del lavoro (spesso mi trovo a decidere su controversie in cui le badanti chiedono differenze retributive) e adesso come figlia di una donna anziana. Ebbene, queste signore sono buone o cattive, come tutti noi, hanno pregi e difetti. Però immagino quanto sia difficile per loro trovarsi in un contesto diverso, dover imparare una lingua nuova, non essere compresa, staccarsi dai figli e dai mariti; alcune riescono a trovare un amore qui e sono condannate perché vengono quasi considerate come donne poco serie; qualcuna lo è; molte no; è vero, qualcuna sottrae da casa danaro, biancheria o argenteria, ma la maggior parte no. Spesso sono donne integerrime, oneste, lavoratrici che non prenderebbero uno spillo che non appartiene loro. Molte sono sindacalizzate, sono scansafatiche, non puliscono bene, hanno abitudini diverse; molte invece sono delle perfette donne di casa, buone cuoche, sensibili dame di compagnia, lavoratrici abnegate. Le migliori nella mia esperiena Marya e Alina, ucraine.
Insomma, bisogna comprendersi, aiutarsi a vicenda, perché noi abbiamo bisogno di loro e loro di noi, ma ne parlerò in seguito un'altra volta, in un post tutto dedicato al mondo delle badanti .
Tornando a mamma, posso dire che la visita di zia Rita di ieri mi ha fatto davvero tanto tanto piacere. Ha dovuto riceverla, giù, nell'androne delle scale. E' stato bello vederle insieme, chiacchierare, sorridere, prendere un caffè.
E pensare che persone indipendenti, che camminano con le loro gambe, queste visite non le fanno!
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