L'usanza di festeggiare il compleanno si perde nella notte dei tempi. Ricordare e rivivere la gioia del giorno in cui si è venuti al mondo ha un valore affettivo ed "esorcistico" per il festeggiato e per chi lo onora nell'intento di proteggerlo dalle forze del male e di auspicare per lui salute e sicurezza per l'ulteriore anno di vita che inizia.
Ma alcuni compleanni hanno maggior importanza di altri: il 18°, compimento della maggiore età, il 25°, il 50°, mezzo secolo, e ogni genetliaco che sigli una cifra tonda.
Al festeggiamento di uno dei compleanni più importanti ho avuto la gioia di partecipare oggi.
Mia suocera FLORINDA COTUGNO PETRECCA ho compiuto ben 80 anni e lo posso dire a voce alta, visto che -a mio parere- ne mostra e ne sente almeno 20 di meno.
Un'occasione così credo sia sempre, nell'intimo, occasione di bilanci personali.
Per quanto mi riguarda mamma Flora (la chiamo così in segno di rispetto da quando mi sono sposata, come voleva la vecchia tradizione e l'educazione impartitami da mamma) ha percorso la lunga strada dell'esistenza a modo suo, con carattere, leggerezza e con i valori di un tempo, felice.
Ha festeggiato oggi circondata dagli affetti più veri, dai figli Angelo e Claudio con le famiglie, nuore e nipoti, dal fratello Aldo e la sua famiglia, con un pranzo organizzato nella sua vecchia casa di campagna, la "masseria", in segno di tradizione e continuità con un lieto passato, al CASALE
attualmente gestito da Francesco "Renatone".
Non conosco quali siano i suoi più inimi pensieri, celati dal sorriso, dall'emozione e dalla gioia di ritrovarsi, ma credo che il suo bilancio sia più che positivo.
Nonna Flora ha studiato e insegnato, è stata a lungo maestra, si è innamorata giovanissima di mio suocero, più grande di lei, lo ha sposato nel 1959. E' andata a vivere in famiglia, con i suoceri, come si usava una volta, senza fare bizze e con rispetto, ha avuto giovanissima Angelo e Claudio.
E' stata la compagna di vita costante e fedele del marito per più di 40 anni di matrimonio, è stata al suo fianco quando era un giovane avvocato fino a quando è diventato un principe del foro, quando è stato Sindaco e Presidente dell'Ospedale e ancora membro del CNF, nella buona e nella cattiva sorte, ha superato come tutti, traversie, dissapori, dispiaceri e soddisfazioni. E' stata la mamma protettiva e sollecita di due simpatici ragazzacci, che ha sostenuto nell'ombra fino a quando sono divenuti due adulti e validi professionisti, è stata nonna affettuosa di bel sei nipoti e, posso dire con assoluta convinzione e sincerità, suocera presente e discreta. In 25 anni di matrimonio mai una volta è intervenuta nelle nostre cose.
Insomma, credo che mamma Flora, nonostante il Coronavirus (senza il quale avrebbe fatto una bellissima festa danzante con parenti ed amici), possa comunque ascrivere a sè il successo di una vita piena e felice, attraversata con carattere e brio, con responsabilità ma anche con tanta voglia di divertirsi, di sorridere, di viaggiare, di ballare. Sempre seria, ma mai bacchettona, non leggera, ma lieve e ottimista, sensibile, ma forte.
L'immagine che più la rappresenta per me è quella di qualche tempo fa, a cavallo, a pelo, un'amazzone mancata, una forza della natura.
Oggi ci siamo riuniti a Triverno per un pranzo eleganze nel verde, in cui abbiamo mangiato, bevuto, sorriso, ricordato.
LE NONNE |
IL MENU |
LA ROSA DI ALE |
Sì, ricordato.
Il suo 60° compleanno.
Rammento come fosse adesso che io ero incinta di Ale e avevo Pietro piccolo. Passammo sotto casa a prenderla; c'era papà Pierino, zia Anna, il presidente Annecchini, la signora Adriana, ...
Andammo per una cena da Prisco, alla Taverna di Lucullo al laghetto. Alla fine della cena, papà si alzò e, al solito, fece un bel discorso, dando sfoggio della sua eloquenza.
"Auguri alla mia Flora che oggi compie sessant'anni, ma che per il suo spirito e per me è sempre una ragazza, quella ragazza della quale mi sono innamorato tanti anni fa...
Flora è nata all'una del 16 giugno 1940 a casa Cotugno. Io all'epoca ero seminarista ed ero stato incaricato di dare il benvenuto a Venafro al Vescovo Cibotti esattamente lì, nel largario dove oggi sorge l'Ufficio Postale. Mentre io facevo il mio primo discorso, nasceva Flora. Il destino...".
Credo che oggi mamma Flora si aspettasse un discorso, ma io non sono brava con le parole, mi emoziono troppo, devo rielaborare e filtrare con la ragione.
Il mio discorso lo faccio così: auguri!!!
Nessun commento:
Posta un commento