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lunedì 22 giugno 2020

ITALIA: DEBITO PUBBLICO E PIL

Il nostro debito pubblico è elevatissimo, come del resto quello di molti altri grandi paesi industrializzati. 








Debiti nel mondo: tutti i Paesi Ocse li hanno aumentati
                 AUMENTO DEBITO PUBBLICO INEL MONDO




I valori del debito pubblico vanni messi in relazione con i valori reali del PIL, cioè del nostro Prodotto Interno Lordo, che pure è elevato. Il nostro PIL ha avuto nel corso dei decenni un andamento costante in crescita per molto tempo. L’incremento medio annuale è rimasto intorno ai 34 miliardi di euro fino alla fine degli anni "80, per scendere intorno ai 24 miliardi dai "90 fino a prima della crisi del 2008-9 (crisi "americana" dei mutui sub-prime). Quindi, in termini assoluti, l’incremento medio del PIL non è variato eccessivamente nel tempo, in termini relativi cioè percentuali.




Nel 2019 il valore del PIL si è attestato sui 1.787,7 miliardi (5 miliardi più del 2018). Ma il valore è a livelli inferiori rispetto al picco del 2007, mentre è stato quasi raggiunto il “rimbalzo” del 2011. Ne deriva che l’incremento medio del PIL annuale dalla crisi in poi è ancora leggermente negativo (circa 6 miliardi).
Durante gli anni "60, il debito è cresciuto meno del PIL. A partire dagli anni "70 le due linee tendono ad un andamento parallelo fino all’inizio degli anni "80, quando il debito ha iniziato a crescere in modo molto accentuato (la politica della cd.prima Repubblica) e ben superiore all’andamento del PIL fino ai primi anni "90. Con la fine della cosiddetta prima repubblica c’è stato un cambio di passo; il debito pubblico ha smesso di crescere ed ha avuto anche qualche timido regresso, mentre il PIL ha continuato ad aumentare, tanto che le due linee sono tornate quasi a toccarsi.

Con la crisi globale del 2008-9 (crisi dei titoli tossici)
e quella successiva del 2012-13 (crisi del debito sovrano) il debito pubblico ha ripreso a crescere ad un ritmo sostenuto anche se inferiore rispetto a quello visto durante gli anni ‘80.
Il rapporto debito-pil, che si era ridotto, è tornato a crescere arrivando a far segnare i valori massimi storici (il 135,3% nel 2014-15). Dal 2015 la crescita si è comunque bloccata e si assiste anche ad un leggero decremento. Nel 2019, il debito è calato negli ultimi mesi dell’anno portando il dato del rapporto debito-pil finale a rimanere lo stesso dell’anno precedente (il 134,8%).
Nel 2019 il debito ha raggiunto i 2.409,2 miliardi di euro (dai 2.402,3 reali del 2018). (Fonte www.grafici.altervista.org).
In sostanza, l'Agricoltura con le attività connesse vale circa il 28% del PIL, il Commercio il 25%, gli altri Servizi, il 21% circa, l'Industria (in preoccupante flessione già dallo scorso anno) il 19%, le Costruzioni il 5%, le attività di Credito e simili il 2%. Il TURISMO, quest'anno gelato dal Corona Virus, vale normalmente il 13% circa. 
Durante il lockdown la produzione nazionale si è abbassata del 2,4%, ma per fine anno si prevede un calo dell'8,4%. Nel contempo la spesa pubblica è aumentata per la spesa sanitaria e il welfare in genere (sussidi, assegni, cassa integrazione, contributi,...). 
Unica luce in fondo al tunnel la previsione di un incremento dell'EDILIZIA  del 15% circa, forse per via dei vari contributi messi in campo dal Governo (per ristrutturazioni, bonus fiscali, buono facciata, risparmio energetico, consolidamento e via discorrendo). 
Tutto ciò aumenta il nostro enorme debito pubblico, già sesto al mondo (stima 2018). 
Quali misure hanno previsto i tanto decantati e contestati Stati Generali, tenutisi dal 13 giugno a ieri a Roma nella splendida cornice di Villa Doria Pamphilj
(Villa Doria Pamphilj è una residenza storica che comprende il terzo più grande parco pubblico di Roma (184 ettari) , situata appena fuori dalle mura nel quartiere Gianicolense, sulle propaggini occidentali del Gianicolo, compresa tra via Aurelia Antica, via della Nocetta e via Vitellia. Al suo interno sorge il Casino del Bel Respiro o Algardi, che è sede di rappresentanza ufficiale del governo italiano. Fonte Wikipedia)?

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E' notizia recente che il colosso spagnolo dell'abbigliamento ZARA chiuderà tutti i suoi negozi e venderà solo on line. Segno del cambiamento dei tempi. Migliaia di posti di lavoro perduti e tanti negozi "sfitti". Bisogna prenderne atto, studiare la situazione e correre ai ripari. 

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