I centauri hanno dormito un sonno letargico per tutto il tempo della pandemia, ma al risveglio e con la bella stagione, hanno ripreso a popolare i miei sogni.
E così li ho evocati ancora nelle mie fantasie estive, ancora prodi e guasconi, con la divisa mutata e alleggerita e la testa di sempre, volta, com'è giusto che sia, a divertirsi quando è possibile, a giocare dopo gli impegni di lavoro, a trasformarsi in corridori atipici ma non donchischiotteschi, allegri e solari, autoironici e intrepidi.
Ho sognato che il raduno di motorini "pimpati" fosse introdotto addirittura da una fanfara di paese, come se l'adrenalinica gara potesse trasformarsi in una festa folckloristica. Li ho sognati e visti salire in sella ai fedeli mezzi per dar vita a un epic rider da urlo, gasati e sgasanti, li ho osservati e ripresi con gli occhi della mente, sulla linea di partenza, partire per una nuova avventura sulle note su una marcia trionfale.
Alla ricerca di leggerezza e di divertimento più che di vittoria.
Perchè leggerezza non è superficialità e il gioco è una cosa seria!
Buona gara pazzerelloni e buona vita!
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