Premesso che amo gli animali (tranne i pennuti di ogni genere che mi fanno paura e ribrezzo e che non mangio) e che ne ho avuto più d'uno, mi sono chiesta cosa significhi preferire i gatti ai cani.
Secondo studi psicologi dei quali però non conosco il fondamento: "1. Le persone con cani sono più estroverse. Gli studi confermano una credenza popolare, e cioè che le persone che hanno un cane sono tendenzialmente più estroverse. In uno studio sull’argomento, Samuel D. Gosling e collaboratori hanno valutato i tratti di personalità di proprietari di cani o gatti attraverso l’utilizzo del questionario autosomministrato Big Five. I ricercatori hanno trovato che i proprietari di cani sono più estroversi e meno umorali, rispetto a chi possiede un gatto. I proprietari dei cani sono risultati invece maggiormente aperti a nuove esperienze. 2. Chi ha un gatto ottiene punteggi più elevati a test di intelligenza ed è più curioso intellettualmente. Uno studio condotto su 600 studenti universitari da Denise Guastello e colleghi ha riconfermato che le persone che possiedono un cane sono tendenzialmente più estroverse e vitali. (…) Al contrario, le persone che preferiscono circondarsi di un gatto tendono ad essere più introversi, ma sono anche più sensibili e curiosi. A differenza della credenza popolare, questo studio non ha rilevato che chi possiede un gatto sia anche di umore più instabile.
Gli amanti dei gatti sono risultati inoltre maggiormente anticonformisti, forse influenzati dall’indipendenza dei loro animali, e mediamente ottengono punteggi più alti nei test dell’intelligenza. Questa ricerca evidenzia inoltre che le motivazioni sottostanti alla scelta di cani o gatti sono differenti: ricerca di compagnia per i proprietari dei cani, desiderio di affetto per i possessori di gatti. 3. L’animale che avete scelto riflette la vostra visione del mondo Una ricerca condotta dal Time ha mostrato che i progressisti preferiscono i gatti, mentre i conservatori preferiscono i cani. A sostegno di ciò, Clinton (democratico) e Bush (repubblicano) hanno ospitato, rispettivamente, un gatto e un cane sotto il tetto della Casa Bianca. Alcuni lavori scientifici suggeriscono che questa supposizione potrebbe essere vera: partendo dalla frase “le persone preferiscono gli animali che si comportano in modo complementare alla loro personalità”, Beatrice Alba e Nick Haslam hanno ipotizzato che i possessori di cani, preferendo animali che tendono naturalmente a sottomettersi, abbiano anche punteggi più alti nelle caratteristiche di personalità associati alla dominazione. I ricercatori hanno dunque valutato nei proprietari di cani l’Orientamento di Dominazione Sociale (le persone con punteggi alti in questa scala credono che nel mondo vi sia una gerarchia e che le disuguaglianze siano naturali e desiderabili), oltre che la dominazione interpersonale, la competitività e il narcisismo. I risultati mostrano che i proprietari dei cani avevano punteggi alti in dominazione sociale e competitività, mentre non erano necessariamente più assertivi e narcisisti come si pensa. Questi risultati suggeriscono che i cani siano più popolari tra i conservatori e (...)… Dunque, il fatto di avere un cane rivela una vostra celata tendenza ad essere conservatori, rispetto alle vostre solide idee progressiste? O il vostro micio indica la presenza di una certa vena conservatrice nel vostro orientamento politico? Alla giuria l’ardua sentenza! Infine, ci sono coloro che pensano che disquisire sulle persone che possiedono cani o gatti sia solo una perdita di tempo, oltre che una questione intrisa di stereotipi. Tra questi, vi è la sociologa Lisa Wade, autrice di un blog chiamato “Discorsi inutili su chi ha cani o gatti”. Lisa Wade spiega che, dal suo punto di vista, la distinzione tra possessori di cani e possessori di gatti riflette solamente uno stereotipo di genere: “Dopo tutto, non siamo soliti pensare che le donne amino i gatti e gli uomini i cani? Non pensiamo che gli uomini con i gatti siano più femminili, teneri? E non immaginiamo che le ragazze con il cane siano invece meno femminili di quelli che possiedono i gatti?” (Fonte www.psicologo-milano.it).
Io preferisco i gatti.
Ne ho avuti moltissimi nella mia vita e credo di ricordarli tutti a partire da un gattone rossosenza nome che aveva nonna Giuditta quando abitava ancora a Porta Nuova, dunque nella preistoria. Il gatto si acquattava sotto il tavolo e io gli tiravo la coda.
Poi fu la volta di NERINA, una gatta (indovinate di che colore?) del Verlascio, in verità era di Scurcitta, ma io l'adottai ai tempi delle elementari. Poi venne Michel Platini, dono del mio compagno di scuola piemontese e juventino (che fine avrà fatto?) Stefano Galfrè; in seguito fu la volta del mio principe, SILVESTRO, un gatto soriano che mi fu regalato dalla dottoressa Annalisa Castellano, il più affettuoso, il più amato; poi Guendalina, bellissima certosina dono di Loredana (da Eleonora Buffarini); Liz Taylor che mi tradì per la mia vivina Teresa; Leo e finalmente ESKERE, il mio attuale siamese a pelo lungo, dono di Constanza.
Ho avuto anche un cane meraviglioso, CLENDETTA,
una bastardina "di razza", come diceva Claudio, mancata da poco. Un cane affettuoso, prodigo, educato, fedele, pulito. Clendi non chiedeva nulla in cambio del suo grande amore.
Ma quando ero ragazza, grazie a mio fratello Umberto, ho avuto a che fare piacevolmente con tanti altri animali: conigli (argentati), scoiattoli, il pastore tedesco Natz di Casa Aloia, il cavallo Tobia, due tartarughe, finanche un riccio, il tutto con grande disappunto di mia madre che -come nonna- amava solo le galline per tutt'altro fine che la compagnia!
Sempre curiosa di me e degli altri, mi sono chiesta "perchè preferisco i gatti? Cosa racconta questa cosa di me?". Sono parzialmente d'accordo con lo studio "psicologico" di cui sopra. Non è vero che sono introversa. Credo di essere molto estroversa, anche troppo. E' vero che sono una "progressista" e non una conservatrice. E' vero che sono umorale (e instabile?), intelligente (ma sì, me lo concedo!) e pigra ma a tratti.
La mattina non mi alzerei mai, faccio fatica a carburare ma poi mi alzo e vado avanti come un treno e faccio mille cose.
Non porto certo il gatto a spasso e mi piace la sua indipendenza, non ne mai fatto castrare uno, mi piace non dovermi preoccupare troppo, è bello che lui faccia quel che vuole, viva un po' dentro e un po' fuori casa, che non mi impegni e mi permetta di uscire e andare in vacanza come voglio. Ma è vero anche che adoro sedermi col gatto in braccio, farci le coccole, sentire le fusa, carezzarlo, fargli "i grattini", lasciarlo "impastare" con le zampette per accomodarsi, mi piace fissarlo e scambiarci sguardi di amorosi sensi e ... dirgli miao aspettando che mi risponda. E se non fosse per Claudio, che disapprova, lo farei dormire con me nel lettone.
Insomma a ognuno il suo animale, secondo il gusto e il carattere, basta trattarli bene e fare un pezzo di strada assieme, con amore e rispetto.
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