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mercoledì 21 maggio 2025

Sicilia bedda

Impossibile non approfittare dei ponti di primavera per fare qualche bel viaggio.

Questa volta abbiamo scelto di farlo in moto con un gruppo di attempati (quasi tutti) biker e siamo stati in Sicilia, una delle mie regioni preferite.


Palermo 




Meraviglie e particolari

Nuova installazione in onore di santa Rosalia 

Arancine a Ballarò 




Souvenir 

Ricci, ostriche e gamberi 

Prelibatezze a Ballarò 

Ortaggi siciliani 

Economici ed enormi

Il nostro pranzo di strada: speciale

Per i ragazzi

Campagna rigogliosa e fiorita


San Biagio Platani 




Decori in pasta di sale






Viene usato ogni possibile elemento per i decori 


Deliziosa cena a Licata 


I tappa: Venafro Napoli porto imbarco GNV PALERMO

I maggio: Palermo Corleone San Biagio Platani Scala dei Turchi Licata 

Siamo tornati in Sicilia, una delle regioni che preferisco, dicevo. 
Il 30 aprile pomeriggio siamo partiti da Venafro in dodici,  con sei moto e siamo arrivati al porto di Napoli; ci siamo imbarcati su una nave  GNV-Grandi navi veloci e abbiamo cenato a bordo in una delle sale del ponte 5 con un po' di cose buone portate da casa: canescioni, cioè  calzoni di verdura, pane con provolone e salsiccia, brioche rustica, frittata di Pasqua, vino rosso e colomba artigianale. Abbiamo ammirato il panorama del Maschio Angioino e del fabbricato rosso della Marina, set di Mare Fuori, allontanarsi alla partenza quindi siamo andati a riposare nelle cuccette. 
Al mattino ci siamo risvegliati a Palermo e facilmente abbiamo attraccato; siamo scesi e ci siano diretti verso il centro storico;  tutti eravamo già stati a Palermo e avevamo visto le cose principali, quindi siamo andati in giro per la città in maniera più o meno libera; abbiamo passeggiato per via Masqueda, abbiamo visto quattro Canti e mi dispiace dire che, per quanto siano meravigliosi  i palazzi che si affacciano su questa piazza detta ottagonale, sono  in totale abbandono per il  degrado delle facciate. Un vero peccato. Abbiamo visitato una chiesa, non ricordo il nome, detta  il quinto canto... 
La maggior parte delle costruzioni sono in barocco siciliano e  risentono dell’influsso spagnolo della dominazione nel sedicesimo secolo. 
Siamo giunti alla cattedrale che abbiamo visitato sommariamente; abbiamo visto la recente installazione  di Santa Rosalia e siamo andati al mercato di Ballarò, veramente affascinante, quasi  orientaleggiante. 
Ecco, mi è sembrato quasi di essere un po' in una medina, di vedere i colori che ho visto di recente in India o Marocco, di sentire i profumi che emanavano dalle bancarelle dei prodotti alimentari, di pesce e frutta e spezie. 
I venditori che proponevano i loro prodotti a voce alta, con teatralità. Il mercato era affollato, vario. Ci siamo fermati a mangiare per strada ma seduti a un tavolo. Abbiamo iniziato a pasteggiare con la birra Messina che producono appunto in Sicilia e io e Claudio abbiamo preso ostriche, ricci, gamberi rossi di Mazara, carciofi ed altre cosette sfiziose e saporite. 
Ho comprato dei grembiuli da cucina con l'effige di don Vito Corleone sopra per i ragazzi e le solite calamite. 
Abbiamo lasciato Palermo e ci siamo diretti a Corleone, giusto per fare una foto sotto il famosissimo cartello. Lì abbiamo incontrato un ragazzo polacco di nome Giovanni, che stava facendo il giro dell'Europa sulla bici; era partito dalla Polonia aveva attraversato tutti i paesi del nord Europa, era arrivato in Spagna e Portogallo, aveva fatto il cammino di Santiago, era tornato indietro, s'era fermato in Italia e aveva apprezzato particolarmente la Sicilia. Prossima tappa Lecce, per poi risalire la penisola lungo l'Adriatico.  
 Quando viaggiamo troviamo sempre persone  interessanti. Mi è capitato di conoscere, in altra occasione, in Grecia, ai piedi dell'Acropoli, un ragazzo spagnolo che faceva più o meno la stessa cosa, girava in bici ma con un gatto. Aveva un account Instagram @gattonomada, che per un po' ho seguito. 
Da Caltagirone siamo andati a San Biagio Platani, dicui pubblico molte foto, che meriterebbe una pagina a parte e alla Scala dei Turchi, Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco,  assolutamente meravigliosa. L'avevo già vista otto anni fa al mattino ed è stato suggestivo vederla al tramonto. Poi abbiamo avuto grandi difficoltà per rimetterci su una strada statale per proseguire il viaggio fino a Licata dove abbiamo pernottato. A Licata era festa, si festeggiava Sant'Angelo, quindi c'era la classica sagra di paese per strada. 
Noi abbiamo mangiato in un ristorante carino, UOVODISEPPIA, un roast beef al tonno davvero speciale e dei  tortelli ripieni di carne con fonduta di parmigiano. Piatti ottimi ma certamente non siciliani. 

Di troppo o troppo poco amore

Seguo la Canovi, ascolto le amiche e annoto le aberrazioni delle storie che si vivono. Uomini e donne insieme per stare meglio che si crocifiggono.  

Parole gravissime, aggressioni, colpi bassi, dipendenze. 

Perché passano i decenni ma non ci si libera di rapporti sbagliati? Cosa si cerca in chi tratta male? 

Il riscatto? Non verrà. 

Il finale diverso? Non verrà. 


E così schiaffoni o strali di parole vengono lanciati. Non sono reato ma uccidono dentro. 


Mamma

  

La mia vita è divisa in due, quasi a metà, con te e senza te, come ha detto Benigni alla sua musa.

Da quando non ci sei, manca l’accettazione, l'amore incondizionato, il perdono e l'indulgenza.

Tento di farti vivere ogni giorno facendo quello che facevi tu.

Vengo a casa, ti chiamo, ti cerco, tocco le tue cose, metto ordine nel disordine delle mie emozioni.

Spazzo il viale, nervosamente, pulisco con furia per annegare il dolore Prendo i vestiti, li guardo.

E poi le scarpe e tutto il resto, lasciato in grande quantità.

Mi sento sola e in verità non c'è nessuno, credo, che abbia minimamente capito cosa mi accade e che abbia davvero cercato di alleviare la pena di averti perduta.

E quando, come oggi, come spesso accade, lui è manchevole, anzi mi aggredisce, non averti più si fa più grave.

                                                                                Venafro, 21 maggio 2025

lunedì 5 maggio 2025

Ci sono donne

 Ci sono donne che a un certo punto non ce la fanno più, donne che si stancano di combattere e soffrire, donne che si ammalano, che gettano la spugna, che hanno perso la speranza e che muoiono.

Dicono basta.

E trovano il coraggio di andarsene piuttosto che imporre la propria volontà, puntare i piedi, separarsi, smembrare una famiglia. 

A Mimma, Lina, Mara e tutte le altre una preghiera ...

La borsetta di mammà

 Mi piace tanto fare le borse all'uncinetto.  Trovò che sia un'attività estremamente rilassante. Da sera Da mare Sgopping Anche rica...