Oggi, sfogliando una rivista delle Ferrovie dello Stato, LA FRECCIA, sottotitolo "per chi ama viaggiare" (alzi la mano chi non ama, facciamo prima il calcolo), mi è capitata sotto gli occhi una frase che non sentivo più, forse, dai tempi del liceo: "òmo sum umàni nìil a mè ali̯ènum puto", ovvero «sono uomo, niente di ciò ch’è umano ritengo estraneo a me».
Queste parole son fatte pronunciare da Cremete nell’Heautontimorumenos da TERENZIO, commediografo romano, forse di origini berbere, del II secolo avanti Cristo, a giustificazione della sua curiosità, parole divenute proverbiali per alludere alla fondamentale debolezza della natura umana, alla difficoltà di evitare l’errore o la colpa; vengono citate anche per significare di essere aperto a ogni esperienza umana, di non rifuggire da nessuna esperienza (fonte Treccani).
Una frase che mi ha colpito molto e mi ha fatto riflettere sull'idea che nelle persone possono coesistere qualità contrastanti e opposte, come il genio e la sregolatezza, il bene e il male; l'aspetto angelico e quello demoniaco possono risiedere nello stesso individuo.
Questa prospettiva riconosce e accetta la complessità della natura umana e la capacità delle persone di manifestare una vasta gamma di comportamenti, emozioni e caratteristiche.
L'asserzione che proviene dal drammaturgo romano sostiene l'idea che nulla di ciò che è umano dovrebbe essere estraneo agli altri esseri umani. Nessuno stupore, dunque, nessuna meraviglia.
Questa visione indica una connessione universale tra le esperienze, suggerendo che le qualità e naturalmente i difetti che possono essere trovati in un individuo possono essere riconosciuti anche in altri.
In definitiva, sottolinea la dualità umana e l'idea che ognuno di noi possiede una combinazione unica di caratteristiche contrastanti.
Questa visione comprensiva e sfaccettata della natura umana ci ricorda che tutti siamo soggetti a influenze e motivazioni diverse, che possono portare a comportamenti e scelte positive o negative.
Mi rimanda in certo qual modo al pensiero di Jung, al concetto di lato ombra e di integrazione, l'unico modo per vivere serenamente.
Dunque, non scandalizziamoci mai, non critichiamo, osserviamo, accettiamo, comprendiamo, innanzitutto noi stessi. Verrà da sè, credo, migliorare i rapporti con gli altri.
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