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mercoledì 24 maggio 2023

Nihil alienum


Oggi, sfogliando una rivista delle
Ferrovie dello Stato, LA FRECCIA, sottotitolo "per chi ama viaggiare" (alzi la mano chi non ama, facciamo prima il calcolo), mi è capitata sotto gli occhi una frase che non sentivo più, forse, dai tempi del liceo: "
òmo sum umàni nìil a mè ali̯ènum puto", ovvero «sono uomo, niente di ciò ch’è umano ritengo estraneo a me».

Queste parole son fatte pronunciare da Cremete nell’Heautontimorumenos da TERENZIO, commediografo romano, forse di origini berbere, del II secolo avanti Cristo, a giustificazione della sua curiosità, parole divenute proverbiali per alludere alla fondamentale debolezza della natura umana, alla difficoltà di evitare l’errore o la colpa; vengono citate anche per significare di essere aperto a ogni esperienza umana, di non rifuggire da nessuna esperienza (fonte Treccani).

Una frase che mi ha colpito molto e mi ha fatto riflettere sull'idea che nelle persone possono coesistere qualità contrastanti e opposte, come il genio e la sregolatezza, il bene e il male; l'aspetto angelico e quello demoniaco possono risiedere nello stesso individuo.

Questa prospettiva riconosce e accetta la complessità della natura umana e la capacità delle persone di manifestare una vasta gamma di comportamenti, emozioni e caratteristiche.

L'asserzione che proviene dal drammaturgo romano sostiene l'idea che nulla di ciò che è umano dovrebbe essere estraneo agli altri esseri umani. Nessuno stupore, dunque, nessuna meraviglia.

Questa visione indica una connessione universale tra le esperienze, suggerendo che le qualità e naturalmente i difetti che possono essere trovati in un individuo possono essere riconosciuti anche in altri.

In definitiva, sottolinea la dualità umana e l'idea che ognuno di noi possiede una combinazione unica di caratteristiche contrastanti.

Questa visione comprensiva e sfaccettata della natura umana ci ricorda che tutti siamo soggetti a influenze e motivazioni diverse, che possono portare a comportamenti e scelte positive o negative.

Mi rimanda in certo qual modo al pensiero di Jung, al concetto di lato ombra e di integrazione, l'unico modo per vivere serenamente.

Dunque, non scandalizziamoci mai, non critichiamo, osserviamo, accettiamo, comprendiamo, innanzitutto noi stessi. Verrà da sè, credo, migliorare i rapporti con gli altri.

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