Empatia non è giudizio
Amore non è giudizio
Fratellanza non è giudizio
Tutto ciò
È abbraccio, è sentire, è silenzio, è perdono
LIFE STYLE AVVOCATOAMICO BENESSEREBELLESSERE VIAGGI CUCINA SCRITTURA CREATIVA LIBRI MAMMAeFIGLI
Giuda e i trenta denari, solo l'inizio di una lunga storia che significa attaccamento, miseria, opportunismo. Morelli (Raffaele, noto psichiatra) dice che nessuno è buono, tutti siamo interessati, agiamo per noi stessi, tutti abbiamo il lato ombra e dobbiamo accettarlo, integrarlo, conviverci.
A volte questo lato ombra sembra inghiottire anche la nostra parte luminosa.
Mi è capitato ieri di scoprirlo, a mie spese, riguardo a una persona che credevo vicina. Una persona che ho amato e stimato con tutta me stessa, che ho preso a modello e bramato, che veneravo, che avevo messo su un piedistallo, per senso umano, saggezza, insegnamenti, bellezza, intelligenza, professione. Che avevo mitizzato e sopravvalutato.
Una persona che, probabilmente influenzata da altri, si era man mano allontanata. Distante, lontana, diversa, formale.
Dovevo capirlo prima, invece ho rinviato, non ho voluto capire e accettare; ci ho continuato a battere con la testa, facendomi male, rinnovando ogni volta lo stesso dolore. Non volevo, potevo capacitarmi. Il mio eroe da bambina e ragazza e giovane e poi donna.
Una persona che mi ha sempre giudicato, soppesato, valutato, non amato anche se i ruoli lo avrebbero richiesto.
Manichea, rigida, moralista, intransigente, contraddittoria. Disinteressata con molti, buona, altruista con alcuni, implacabile con altri, ad esempio con me.
Quello che più mi ha ferito è stato però l'atteggiamento e le parole spese nei confronti di mamma, da poco scomparsa.
Devo premettere, in maniera sicuramente imparziale e miope, ma supportata da numerose testimonianze estranee in tal senso, credo di gran parte della cittadinanza, che mamma era una persona soprattutto buona.
Ubbidiente all'inverosimile con i genitori, abnegato col fratello e la cognata, volenterosa, operosa, con le mani d'oro, capace, zelante, instancabile, onesta, intelligente, insicura, a volte permalosa, spesso triste e severa, parsimoniosa, ma non di sè, maestra di scuola per 40 anni senza sconti.
Mamma, illibata, si è sposata a 38 anni con babbo che era rimasto vedovo tre anni prima e aveva tre figli. Dopo nove mesi sono nata io. Dopo qualche tempo è rimasta incinta di nuovo ma ha perso il bambino e dopo di quello non ne ha avuti più. Babbo non ha voluto. Per lui sarebbe stato il quinto.
Mamma non è stata la mamma dei miei fratelli, ma credo sia stata un'ottima "matrigna", non come quella delle favole. Ha accolto e ha lavorato per tutti in casa, senza aiuto domestico, per ore ogni giorno. Eravamo una famiglia numerosa. Ha cucinato, spazzato, lavato i panni a mano, stirato, aiutato, ha tenuto l'orto, allevato i polli, è andata in campagna, ha collaborato per la vendemmia.
Non ha partecipato economicamente alle spese di casa perchè tra lei e babbo c'era stato un patto ad hoc, assunto prima del matrimonio, attesa la situazione non paritaria riguardo hai figli. Ma credo abbia compensato ampiamente...
forse segue
Un soldo per i miei pensieri
Nasciamo tra persone che non abbiano scelto e che ci condizioneranno la vita a vita
Nasciamo in un posto a caso e quello sarà il nostro posto
Pochi hanno il coraggio, la forza di affrancarsi, di essere liberi dai condizionamenti
C'è chi riceve amore e comprensione, accettazione; chi viene trascurato e sgridato; chi è poco amato; chi è soffocato e richiesto, adultizzato
Il tutto si shakera nel tempo con esperienze e temperamento ed ecco: frittate, disastri, piatti ben riusciti, aborti, gioie e dolori a non finire. Anzi no. Purtroppo a finire
Ho fatto la frittata
Ma a mia discolpa posso dire che le uova erano già rotte.
Mentre i giorni d'autunno si inseguono, io sto. Sto bene, ferma nel mio sole di novembre, a godermi l'amore sempiterno di mio marito...