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mercoledì 22 dicembre 2021
GIUDITTA DI CRISTINZI: Viaggio in Normandia 5
GIUDITTA DI CRISTINZI: VIAGGIO IN NORMANDIA E BRETAGNA 6
GIUDITTA DI CRISTINZI: IL VITELLO GRASSO
GIUDITTA DI CRISTINZI: Cinema
GIUDITTA DI CRISTINZI: Bell'Italia
sabato 27 novembre 2021
Covid 19: il punto
La pandemia non molla.
Tra alterne vicende, alti e bassi, siamo arrivati alla variante Omicron, molto preoccupante, proveniente dall'Africa, con primo caso europeo in Belgio, ma pare si sia già diffusa nel resto del mondo con malati accertati in Cina e Israele.
Diversi i paesi che hanno già interrotto i voli con il Sud Africa.
Insomma, dopo la Delta eccoci alla Omicron, con la triste prospettiva di farci gran parte dell'alfabeto greco.
Molti ancora diffidano del vaccino, ritengono una violazione della libertà individuale l'imposizione dell'uso della mascherina e dell'esibizione del green pass, ma sono le uniche armi, spuntate, che abbiamo.
In Italia adesso siamo alla terza dose, la dose cosiddetta booster, che molti rifiutano o temono, ma proprio la terza dose potrebbe immunizzarci definitivamente, come i vaccini fatti da piccoli.
Essenziale sarebbe anche fornire dosi di vaccino ai paesi più poveri, non solo per carità ma perché se non ci immuniziamo tutti, si sviluppano pericolose varianti.
venerdì 26 novembre 2021
Bell'Italia
Umbria, Toscana, Emilia,...
Che bello andare in giro, su e giù per lo stivale, per diletto, per lavoro, per motivi di salute o di famiglia!
L'Italia offre il panorama più vasto e vario che ci sia: mare e monti, colline e città, paesini e boschi, laghi e parchi, strade e ruscelli, isole e vulcani.
Ed bello viaggiare in auto, in treno, in aereo e in nave, in ogni modo, perché la vita è altrove, un altrove che va cercato e raggiunto.
Di recente sono stata in auto in Umbria dove ho visitato Orvieto
Duomo di Orvieto |
Duomo di Orvieto |
Duomo di Siena |
il Battistero
Lasciato il capoluogo ho percorso le vie del Chianti e l'Eroica, che Claudio vuole tornare in moto o in bici, ho scoperto il castello di Brolio e i segreti del barone Bettino Ricasoli, enologo geniale, ho conosciuto Gaiole e Radda e rivisto Castellina,
visitata più di venti anni fa con Monica (di casa lì), Gaetano, Giovanni, Rosy, Claudio, Roberta e Franco Valente, che magistralmente ci fece da guida. Ho assaggiato squisitezze, la Toscana ne è patria.
Una quisita fonduta di formaggi al tartufo presso il ristoro del Buongustaio a Castiglione |
dove con zio Peppino e mamma mangiai pesce 🎏 di lago all'Isola Maggiore.
Rientrata a casa, neanche il tempo di disfare i bagagli, sono ripartita in treno alla volta dell'Emilia e di Bologna.
Ho viaggiato con una Freccia Rossa che è una vera figata: veloce, comoda, funzionale, con tanti servizi di ristoro e di intrattenimento Wi-Fi come film, musica, corsi, giornali.
Arrivata a destinazione per prima cosa sono corsa ad abbracciare mio figlio Claudio.
E poi l'ho coccolato tutto il tempo come ho potuto.
Diana |
Diana |
Gli sono andata incontro verso l'università, poi mi sono letteralmente abbandonata alle dolcezze di una città che merita tutti i suoi nomignoli: la dotta, la grassa, la rossa.
L'ho trovata rossa nelle manifestazioni in piazza Nettuno, grassa grassissima nei ristoranti Diana, Donatello e Buca di san Petronio, nelle vetrine dei negozi gourmet, nei mercati alimentari(il mercato delle erbe), dotta tra gli studenti, all'ateneo, nell'Archiginnasio,
al teatro comunale.
Bella, singolare, unica, antica nei monumenti e nell'impostazione architettonica, moderna tra la gente, multietnica, disinvolta, anticonvenzionale, allegra, produttiva.
Bologna è una città che corre, viva, veloce, attiva, indifferente, colorata.
I portici, che riparano dal caldo afoso e piatto d'estate e dal freddo umido e pungente d'inverno, ne sono l'anima coi loro pavimenti consumati e vari, i tanti clochard che vi si acconciano giacigli in modo quasi leggiadro, con tanto di abbellimenti e personalizzazioni, la gente che cammina frettolosa e chiusa nel suo mondo, con il telefonino alla mano e gli auricolari alle orecchie, vicina eppure lontana, gente moderna.
Bologna è la bontà nel piatto con cibi della tradizione, piatti etnici, locali d'ogni genere, ma è soprattutto tortellini in brodo,
passatelli, tagliatelle al ragù, lasagne, guance, mortadella, zuppa inglese.
Bologna è un tassello meraviglioso in un mosaico eccezionale che si chiama Italia.
E domani, beh, domani si riparte, e ancora, e ancora.
giovedì 25 novembre 2021
Cinema
Ho appena visto l'ultimo film di Sorrentino
(Paolo Sorrentino nasce a Napoli, nel quartiere del Vomero, il 31 maggio del 1970. A 17 anni perde contemporaneamente entrambi i genitori a causa di un incidente domestico e decide di non intraprendere la stessa carriera del padre, di professione bancario. Si iscrive a Economia e Commercio, ma gli studi universitari non fanno per lui, così sceglie di rischiare, facendo della propria passione per il cinema un mestiere. Fonte Comingsoon), E' stata la mano di Dio,
in uno sperduto cinema Odeon che c'è voluta l'altra mano di Dio per trovarlo, sotto la pioggia.
Ma ne è valsa la pena, mi è piaciuto molto.
E' una celebrazione di Napoli, della nostra società anni "80 con diverse citazioni, dell'età dell'innocenza, della perdita dell'innocenza attraverso il dolore.
E' poetico e drammatico, è comico e folkloristico, è colorato e sincero.
E' un film autobiografico e intimo che fa anche ridere.
Tanti gli attori campani o napoletani a partire dal giovane protagonista FILIPPO SCOTTI, nato il 22/12/1999 e Tony Servillo(Marco Antonio Servillo nasce ad Afragola, in Campania, il 25 gennaio del 1959. Fratello di Peppe Servillo (leader della Piccola Orchestra Avion Travel), muove i primi passi nel campo della recitazione presso l’oratorio salesiano di Caserta ed esordisce a teatro nella pièce di Bertolt Brecht "Le visioni di Simone Machard". Fonte Comingsoon), fino a Luisa Ranieri e Massimiliano Gallo (I Bastardi di Pizzofalcone, Imma Tataranni, sostituto procuratore).
venerdì 19 novembre 2021
sabato 13 novembre 2021
Ladri di vita
E così ci hanno visitato i ladri 💰.
Di nuovo.
È la quarta volta che, da quando sono sposata e vivo in questa 🏠 casa, persone estranee violano serenità e proprietà privata per rubare.
La prima volta, ero fresca sposa, nell'ottobre del 1996, tentarono di entrare, tagliarono le corde dei panni, fecero dei cappi per aprire le imposte ma non riuscirono.
La seconda volta, solo un mese dopo, affinarono la tecnica. Con un trapano a mano bucarono una finestra sul retro, entrarono al pian terreno, presero i soldi dal portafogli di Claudio, qualcosa d'oro e l'argenteria.
Mentre prendevano dei candelabri al primo piano, caddero le candele facendo rumore, Claudio si svegliò e urlò mettendoli in fuga. Chiamammo i carabinieri e ritrovammo parte del maltolto nei terreni dietro casa, lungo la loro via di fuga. All'epoca non c'erano ancora case e illuminazione pubblica.
Rimasi molto male. Mi ero sposata da poco, vedevo la mia casa e il mio matrimonio come il coronamento dei miei sogni di ragazza. A casa dei miei non avevamo mai subito un furto perciò sentii violata la mia intimità e la sicurezza del nuovo nido. Lo percepii vulnerabile e precario.
La terza volta, anni fa, durante le vacanze di Natale, entrarono nella recinzione e in garage e rubarono la macchina 🚗 di Claudio.
Infine, la quarta volta, martedì scorso, sono entrati credo verso le 22-23 mentre Claudio e io eravamo in casa, tranquilli e ignari, a guardare la TV 📺al pian terreno.
Dopo aver visitato e svaligiato Angelo, hanno saltato la recinzione, sono saltati sul nostro pianerottolo di ingresso e da lì su un balcone al primo piano, hanno fatto un foro nelle imposte, girato la maniglia e sono entrati indisturbati e spavaldi nello studio. Nessun timore di essere scoperti, nessuna remora.
Hanno preso un borsone griffato, forse per riporre gli oggetti, due pellicce,
tutta l'argenteria che avevo nel salotto,
oggetti cari e belli che mi sono stati regalati quando mi sono sposata e che di certo non ricomprerò mai più, sia per il valore che per il timore di essere derubata di nuovo.
Sono saliti all'ultimo piano e si sono introdotti nella camera da letto. Hanno estratto i cassetti dai comodini, li hanno svuotati sul letto, hanno aperto i cassetti del comò e preso circa 15 anelli d'oro e altre cose: il primo anello che mi regalò Claudio da fidanzati, con cinque pietre celesti, un anello comprato a San Francisco in viaggio di nozze, l'anello di fidanzamento che zio Peppino donò a zia Sisina e che poi lui diede a me alla sua morte e altri.
Oni pezzo aveva una storia scritta nel mio cuore, per cui il disappunto e il dispiacere è stato tanto.
Pare che la cosa possa essere attribuita a bande di malviventi stranieri, già fermati in passato, per identità di tecnica. Comunque si tratta di gente senza scrupoli e senza paura, che entra nelle dimore altrui mentre i proprietari sono in casa. Sono parassiti della società, persone che anziché lambiccarsi il cervello come facciamo noi altri per cercare di studiare, lavorare, guadagnare onestamente per vivere, deruba, sottrae, calpesta la serenità, la proprietà, la privacy, l'intera vita degli altri, sistematicamente, vivendo di fatto sulle spalle della società civile fatta da gente che lavora e paga le tasse.
Cosa si può dire? Che lo Stato non fa abbastanza, che le forze dell'ordine dovrebbero presidiare meglio il territorio? Che siamo in un paesino in fondo facile da controllare? Che la giustizia e il sistema penitenziario italiano non funzionano? Che si dovrebbe stare più attenti alle immigrazioni?
Solite cose che non voglio sostenere in questa sede. Questo è solo uno sfogo per il canale che preferisco. Inutile fare grandi discorsi. So solo che a casa mia 🏡 sono venuti a rubare indisturbati e impuniti quattro volte e che sono dispiaciuta, amareggiata, delusa e sfiduciata. A tratti anche intimorita che possano tornare da un momento all'altro.
Da tre giorni dormo con la borsa sotto il letto, gli anelli al dito e l'orologio al polso. Quando esco chiudo tutto a chiave ma penso che non basti perché qui non si ha a che fare con ladri gentiluomo come Arsenio Lupin o con ladri giusti come Robin Hood, ma con gentaglia che dovrebbe stare in galera.
martedì 2 novembre 2021
IL VITELLO GRASSO
Luca nel suo Vangelo fa raccontare a Gesù la parabola del figliuol prodigo e del vitello grasso. La storia è arcinota e suggerisce similitudini.
I miei figli non son prodighi nel senso della storiella bibblica, ma il loro atteso ritorno dall'università per questo week end di festa, tutti e tre insieme, per la prima volta, anche il piccolo di casa, ha ispirato in me la voglia di banchettare in loro onore.
Avrei voluto fare chissà cosa e ho trascorso tre giorni in cucina ma al contrario dalle altre volte mi sembra che nulla mi sia riuscito bene, comunque è stata una gioia riaverli in casa, tutti e tre a tavola, tutti a salire e scendere le scale e a far confusione, chiasso e disordine.
Per venerdì sera ho preparato loro risotto al salto con zucca e quattro formaggi
e mega cotolette con panatura di tarallo venafrano con contorno di patatine con la buccia, fritte e al forno.
Per il pranzo del sabato ho voluto riprodurre delle specialità mangiate a Fiuggi durante uno degli ultimi week end alle terme con Claudio: tagliatelle di castagne con pancetta, porcini e frutta secca e arista di maiale porchettata al forno.
Sapori nuovi, specie quello delle tagliatelle, che ho preparato con farina di grano, farina di castagne e uova fresche e ho steso con la vecchia macchinetta della pasta di mamma.
Fiuggi Casa del Lago |
Per il secondo ho ordinato un'arista, ho aromatizzato la carne e l'ho avvolta in fette di prosciutto cotto e cotenna, ho legato e ho cotto in forno per quasi due ore con un'emulsione di acqua, olio, farina e brodo granulare.
Domenica ho voluto cambiare sapore e ho preparato una calamarata Molisana e un'insalata di polpo con rucola, olive verdi, finocchio, anacardi, sale, olio e limone.
Ho completato con una crostatina alla frutta hand made con quello che avevo in casa.
Quiete serena
Mentre i giorni d'autunno si inseguono, io sto. Sto bene, ferma nel mio sole di novembre, a godermi l'amore sempiterno di mio marito...
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