Formalmente corretta, ma molto risentita, per un pugno di dollari o poco più.
Aspettava lasciti, assegnazioni, rimborsi.
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Scampanellano le campane in questa sottile aria della domenica mattina.
Mi ricordano che c'è una vita frizzante, lì fuori, oltre il vetro che mi cinge al letto come camicia di forza, mentre il cane abbaia e il paese è distesa luminosa.
Ecco, le campane sfumano nel silenzio e sono il segno dell'alternarsi veloce e incostante delle cose e degli umori che non permette di fare nulla, di portare a compimento quel ha bisogno di più tempo rispetto a quello concesso dagli intervalli insaniae.
Va bene.
Mi alzo e vado e prendere un caffè...
Ho trovato molto interessante il documentario dedicato a Bennato, andato in onda su RaiUno mercoledì sera.
Edoardo Bennato era il cantante preferito da mio fratello Umberto; in particolare lui amava Il burattino senza fili, un LP che gli regalò la allora fidanzata Gianna. Negli ultimi tempi forse Bennato è caduto un po' nel dimenticatoio, ma attraverso il documentario l'ho riscoperto e molto rivalutato. È stato un importante cantante rock, definito anche punk, ed è stato il primo ad incidere due LP alla distanza di soli 15 giorni l'uno dall'altro nel 1970, Uffa uffa e Sono solo canzonette.
È nato quasi 80 anni fa a Bagnoli. Il padre era un impiegato dell'Italsider e la mamma casalinga.
La sua è stata una musica impegnata e innovativa dal punto di vista musicale e dei contenuti, spesso graffianti e di satira politica. Non solo musicista, ma personalità ed artista eclettico, si è laureato in architettura al Politecnico di Milano e, oltre ad essere architetto regolarmente iscritto all'ordine, è un grande disegnatore tant'è che ha disegnato da solo, con precisione quasi maniacale, la copertina dell' album La torre di Babele, mettendo insieme in una sorta di piramide le immagini di numerosi guerrieri di tutte le epoche e di ogni parte del mondo nella divisa da combattimento.
La differenza tra chi ti vuole davvero bene e chi no sta nella accettazione, completa, incondizionata. Chi ti vuole bene prende di te il buono e il cattivo, il bello e il cattivo tempo, i pregi e i difetti.
Chi non ti vuole bene così prende solo le cose belle, i pregi, la giostra, le idee, le energie e ti abbandona nei problemi, nella noia, nel lamento, nella logorrea.
Sono in transito a Roma Termini.
Ho notato che lo sguardo degli uomini che mi incrociano è mutato: non sono più una bella donna appetibile. Sono una signora attempata senza civetteria, senza nessuna voglia di piacere, di conquistare.
Sono un po' rammaricata per la mancanza di attenzioni da parte della mia amica.
Anche lei è in difficoltà ma preserva la sua tranquillità, il suo equilibrio evitando ascolto e lamenti. Io mi sono prodigata in altri momenti.
Va bene, va bene così. Debbo adeguarmi, convogliare questa esigenza di parlare altrove, su altre persone e nella scrittura.
Tornando al momento, è bello viaggiare.
Mentre i giorni d'autunno si inseguono, io sto.
Sto bene, ferma nel mio sole di novembre, a godermi l'amore sempiterno di mio marito Claudio e la laurea di mio figlio Ale.
Bisogna saper aspettare perché le gioie tornano sempre a casa, prima o poi, mentre consapevolezze crescono.
Pietro ora è a casa, pacificato e dolce; Claudio Maria è a Bologna, solo, a tessere la sua tela; Iva c'è, è una certezza; la foto di mamma mi guarda dal comodino.
Babbo lo penso e comprendo, lo accolgo. Gli amici, una corolla, i viaggi, i libri, le terapie, la Canovi, la Grossi, Roberta, tutti mi fanno buona compagnia.
L'altra sera, alla festa, ho parlato con Gianna, ho guardato Umberto. Non vado oltre perché non voglio soffrire. Non si può prosciugare un mare.
L'altra è lontana, distante, fredda e risentita. Aspettava lasciti, poverina, rinchiusa nelle sue assurde aspettative, nelle mancate risposte, in rapporti a senso unico che confermano forte dipendenza affettiva. Mi spiace. Sono piccola, non tocca a me aiutare, anche perché quando è stato il mio turno non è toccato a loro aiutarmi.
Ale mi ha reso felice. La laurea di un figlio è una grande gioia.
Allora non sono stata così male, o no?
E oggi ho fatto pure le tagliatelle in casa con la bolognese!
Sto a Scauri da parecchio tempo. Sono stata da sola, poi è venuto Ale con la fidanzata, poi è arrivato Claudio e anche Claudietto. Abbiamo fatto una puntata a Santorini e poi siamo tornati. Stanchezza, caldo, disordine in casa. Mi ha morso un cane: pronto soccorso, iniezioni, antibiotico, medicazione, gonfiore e quant'altro. Un paio di viaggi a Roma per affari. E adesso ci ritroviamo qui, al lido, alla festa di ferragosto, White party, la festa più scomposta dell'anno.
C'è una massa di gente che si diverte o fa finta o cerca di divertirsi sotto un tendone sulla spiaggia, a 40 gradi, bevendo l'inverosimile. Gli ebrei, le dame, i seni rifatti, parecchi, scoppiati, annoiati, amici, beghe. C'è una ragazza in abito a rete bianco che vuole essere chic e ha messo un foulard sulla testa alla Valentina Cortese. Non molla un borsello mentre balla, come ci tenesse tutti i gioielli di famiglia, un vecchio che si agita e saltella ma è completamente scordinato e fuori tempo, gambe a cerchietto, la "dirigenza", uno spilungone di paese che anima e tiene banco, ventagli che sventolano, la parrucchiera, la mastra, l'arrapata, la manierata, gli ospiti improvvisi, insomma il solito carrozzone umano.
E poi il sax e Claudio che ci prova ma non ho voglia.
Andate tutti a ...
Tutto questo non mi piace anzi mi annoia un po'.
Noi siamo rientrati da poco da Santorini, Pietro invece è appena partito per per gli Stati Uniti, da solo. Da Roma Fiumicino è volato a Chicago, facendo uno scalo a Charlotte. All'aeroporto è stato bloccato a lungo per controlli; in realtà
Americani e americanate!
Ad ogni modo adesso sta godendo delle bellezze della città che viene considerata la più bella degli Stati Uniti. Mi dice che abbia uno stile eclettico… Nel pomeriggio, dopo una visita all'acquario,
Noi abbiamo mangiato cibo tipico greco
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Polpette |
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Grigliata |
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Risoni ai gamberi |
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Pita e Insalata Santorini |
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Moussaka |
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Insalata 🥗 greca |
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Risoni con polpette |
Bisogna immergersi del tutto nella realtà del paese che si visita, anche assaporando cibi nuovi, diversi. Trovo assurdo viaggiare e cercare ovunque pizza 🍕 e pasta.
Intanto noi continuiamo a trattenerci a Scauri, al mare, dove fa un caldo umido a tratti insopportabile.
La mamma di Claudio è tornata da poco da un soggiorno a Tropea e mia sorella da Pineto.
I giorni scorrono lenti, pigri, sempre più corti, lontano da casa 🏠 e dal lavoro, dalla routine e dalle solite cose.
Quel che spesso mi sembra solito siamo proprio noi che non riusciamo del tutto ad abbandonare le maschere e i pensieri di sempre.
Formalmente corretta, ma molto risentita, per un pugno di dollari o poco più. Aspettava lasciti, assegnazioni, rimborsi.