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sabato 24 maggio 2014

24 maggio, ricorrenza antica,  oggi banale. Giornata bella;  primaverile, forse un po' vuota.  Domani di vota per il parlamento europeo, istituzione distante, lontana dalle coscienze della gente stanca di sentir parlare di crisi economica da gente che ancora tenta di frenare il poco che è rimasto. Buon week end.

domenica 11 maggio 2014

MA MA MA MA, 
MAMMA

MATERNE ALLITTERAZIONI



Mamma, maestra d’amore,
maggio di rose
Mamma, mare magnum di bene,
magma informe d’abbracci
Mamma, mantra di vita,
manìa di coccole e lacci
Mamma, mambo di baci,
malìa di sguardi e sorrisi

Amante, amorevole amica
ammiro  in te
il bello del mondo e
la forza della vita











                                                                                    







                                                                                             Venafro, 07.09.2010 

SEMPRE A LEI

PER    LEI


Si apre per lei
il dicembre della vita

Sul viso di sole
il bianco dei solchi delle rughe
I pensieri si fondono ai ricordi
I rimpianti al posto dei progetti
I dubbi e  le paure
cedono il posto alla stanchezza
Il passo è quello lento di lumaca
che rientra silenziosa nel suo guscio
Saluta il mondo con uno sguardo mesto

La tristezza è il ritmo sordo dei giorni
che volano via per sempre
dietro l’orizzonte





















                                                                  Scauri, 12-13 luglio 2010


OSTRICA CONCHIGLIA
A        MAMMA



Al cordone mai spezzato
Al volto amato
All’esempio dato
A questo sogno regalato
Al pathos insegnato
Grazie, un grazie sussurrato
Che vorrei racchiudere qui
In un’ostrica conchiglia
Gelosamente serbato
In uno spazio finamente tutto nostro
Via, via tutti gli altri intrusi
Da quest’amore grande
Com’è grande il  mare




VIVA LA MAMMA

Quante poesie ho scritto per mia madre!? Quante di più ne avrebbe meritate!
Una donna antica e prodiga, esempio ineguagliabile di virtù.

MAMMA SIEDITI


Mamma,
quanto tempo resteremo
ancora insieme ?!
Non lo so

Ricordo quando ero piccola
e ci scambiavamo i baci a schiocco
in segno dell’amore provato
e ci dicevamo
“Non mi lasciare mai,
              moriamo insieme”

Ora, ti confesso,
no, non voglio più morire con te
Voglio restare qui
                coi miei di figli
che sono tre
                  e sono tanti
e duri e dolci e forti e maschi

Mamma,
io non sarò mai mamma come te
e tu, forse, me ne fai una colpa
Mai così prodiga,
mai così pia, umile e dimessa

Mamma,
tu ti porti dietro
           nel terzo millennio
il modo di fare
              del secolo scorso,
della guerra, della miseria,
dell’essere sfollati,
del dopoguerra e
              della ricostruzione,
del progettare e risparmiare,
comprare e arricchire
                              migliorare

Mamma,
tu sei ineguagliabile modello
di femminilità
perché hai fatto tutto,
tutti i ruoli con amore

Figlia devota e ubbidiente,
Sorella amorosa e complice,
Moglie, moglie diosacome abnegata,
Mamma severa, amorevole ed esigente,
avara di parole buone e complimenti
e prodiga di fatiche ed esempi,
perfino buona matrigna,
non come quella delle favole,
anche se questo, detto da me, non vale,
Nonna incantata e indulgente,
Maestra di scuola quarant’anni
                              mai assente

Mamma,
tu sei una donna antica,
una donna del sud,
risparmi tutto
e non risparmi mai di te,
del tuo lavoro,
della tua fatica fai dono

Le tue energie sono state nostre,
le tue mani sono stanche
e non si fermano ancora
e noi non ti regaliamo mai riposo
e tu con convinzione
ogni giorno ancora fai

Che fai?

Mamma, siediti,
lascia fare a me,
non mi rimproverare più
Amami in silenzio
senza più sferzate
Accetta l’essere mio diversa
e lascia, lascia stare tutto

Siediti,
vorrei vederti bella e serena,
coi capelli fatti e un bel cappello,
vestita pulita ingioiellata profumata,
a prendere il sole e bere un caffè,
fumandoci su una bella sigaretta
insieme alla faccia di tutto il resto

Siediti,
voglio che per te
la fatica divenga solo un ricordo
e che presto svanisca anche quello

Getta dal balcone i calzini da lavare,
getta via i cattivi pensieri
e l’espressione cupa
che ti segna il viso

Siediti e riposa,
parliamo oggi senza litigare
Io ti voglio bene
e  molto di te è in me,
anche se non appare 









LE TUE MANI


Mamma, dimmi,
cosa non sanno fare le tue mani?
Le tue mani lavano,
cucinano, accarezzano,
annotano e fanno i conti

Le tue mani facevano i biglietti
sui pullman di nonno,
le tue mani ricamavano
il corredo della giovane sposa
e  scrivevano i temi per superare
il concorso a fatica

Una delle tue mani quaranta anni fa
veniva impalmata da una vera
di lavoro e sudore
e  allora le tue mani
imparavano a girare le frittate
e a friggere le patate,
a lavare i calzini e tutto il resto
e a cullare me,
bambina già irrequieta
Le tue mani hanno pulito
zappato l’orto
ammazzato i polli
raccolto le olive
stannato la vigna
cucito bottoni
e rammendato maglioni

Le tue mani sanno fare
il pan di Spagna, la caprese
il naspro sottile,
le salsicce e il sapone
E sanno tessere le trine più fini,
quando te le lavi
e ti siedi a riposare,
ma senza mai fermare le mani
Dimmi mamma,
cosa non sanno fare le tue mani?
Le tue mani d’oro,
le tue mani di fata ,
le tue mani stanche e senza smalto,
mani che non conoscono manicure

Ora le tue mani si devono fermare,
raccolte nel grembo
e devono imparare ad accettare
da me un fiore d’amore































                                               Venafro, 19 febbraio 2006


MIA MADRE


Da un po’
mi sento risucchiata , attratta
dall’idea di mia madre
Il pensiero va a lei,
e i sentimenti e  i bisogni
E ne sto elaborando
il lutto
prima di averlo
E già ne soffro
E non so se il pensiero
mi  assale come un presentimento
o un esorcismo
ora che più la voglio e la amo

Mammaaa
Madre di una madre




ALLA MAMMA

ALLA MAMMA



Hai il nome più dolce che ci sia
Mamma, mammina mia.
Ti svegli presto, di buon mattino
Serena cominci il tuo cammino.
Prepari per tutti la colazione,
Andiamo a scuola e ci saluti al balcone.
Avvii il pranzo, fai qualche faccenda,
Ti prepari in fretta ed esci contenta.
Il lavoro, i nonni e poi la spesa,
Far tutto quanto par non ti pesa.
Ci aspetti a casa col tuo sorriso.
Quando cucini guardo il tuo viso.
Forse sei stanca, ma non si vede.
Mentre tu stiri, il babbo si siede.
Cuci, rassetti, ah, che giornata!
Neanche il tempo di una chiacchierata.
Ci porti a letto, dopo la cena
Sì che sei stanca, ma sempre serena.
Con premura ci rimbocchi le molli coperte,
Una fiaba e la preghiera, sempre solerte
Un bacio e l’augurio di sogni d’oro
Col mio amore ricambierò il tuo lavoro

 


 

ALLA MIA MAMMA E A TUTTE LE MAMME DEL MONDO

A      MAMMA



Mamma,
la tua vita
scorre
faticosa
lesta
silenziosa
Sei sempre
tutta presa,
ancora,
ogni giorno,
dalle inutili necessità
della vita umana
Basta
Siedi e ricama
per me
quell’ennesimo
telo bianco
Solo così
si distende
il tuo viso stanco
per quell’unico piacere
che ti concedi
che pure,
ai tuoi occhi,
è rivestito
di non banale
utilità













                                                                  Venafro, 16.04.1994

mercoledì 7 maggio 2014

TRENTA ANNI FA IL TERREMOTO

Trenta anni fa, proprio verso quest'ora,  ci fu il famoso terremoto dell'Alto Sangro, Palena e San Donato Val Comino. Mi ricordo che ero intenta con la mia amica Paola a preparare l' interrogazione finale di filosofia. Stanche di studiare,  ci concedemmo una  piccola pausa. Andammo in cucina per fare uno spuntino.  Mentre eravamo nel tinello, ci fu un forte rumore. Gli sportelli della cristalliera si aprirono e cominciarono a cadere a terra e a rompersi in mille pezzi tazze e bicchieri. Rimanemmo  solo per un attimo attonite e spaventate, immobili. Il  tempo di capire,  di realizzare.  All'inizio ci era sembrato quasi che fosse passato un Tir supercarico che avesse prodotto un boato marciando a velocità sostenuta sulla strada dissestata.  Dopo poco minuti, forse secondi, capimmo e, incuranti delle solite raccomandazioni, ci fiondammo per le scale e scendemmo giù in strada. Tutti i vicini fecerono lo stesso. Molti, quelli che avevano le case più vecchie e insicure , decisero di dormire in macchina. La nostra scuola, lo storico liceo classico di Venafro, rimase chiuso per un bel po' per la ristrutturazione. L'evento sismico si ripeté anche l'11, verso ora di pranzo e si ripeterono le stesse scene. E' da allora che ho mutato il mio avviso sulla vita, che ho davvero capito quanto tutto sia fragile ed effimero, quanto tutto possa cambiare irrimediabilmente e andare distrutto in un attimo. Cosa siamo? Io e Paola eravamo lì, chiuse in casa, anziché andare a spasso,  in una tiepida serata di maggio, a studiare, a ripassare la filosofia per essere interrogate il giorno dopo, per avere il nostro otto in pagella. Capimmo che tutto poteva finire così, in un attimo di sconquasso...  

martedì 6 maggio 2014

IL MIO CURRICULUM

CURRICULUM  VITAE


Mi chiamo GIUDITTA DI CRISTINZI
Sono nata il 07.02.1967, nel Molise, precisamente a VENAFRO (IS), paese in cui vivo e lavoro.
Figlia di genitori severi e prebellici (Titina -1928  e Sandro -1919/1994, insegnanti di scuola, opprimenti, esemplari, magnifici), sono l’ultima di quattro figli. 
Sono sposata con CLAUDIO PETRECCA, dal 06.07.1996. Ho tre figli maschi: PIETRO (1998), ALESSANDRO (2001) e CLAUDIO MARIA (2003).

Ho sempre studiato con buon profitto e rendimento scolastico.
Ho conseguito la  Maturità Classica nel 1985 nel liceo del mio paese e la Laurea in Giurisprudenza (15.04.1992) presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, con tesi sulla Laicità dello Stato Italiano.
Ho frequentato la scuola notarile del Presidente Guido Capozzi a Napoli.
Dopo i prescritti bienni di pratica notarile e forense, sono divenuta Avvocato, superando il concorso nel 1995-1996.
Ho tenuto lezioni di Diritto Tributario per il Consorzio Universitario di Isernia (a.a. 1995-1996).
Esercito l’attività forense (presso il Foro di Isernia).
Già avvocato previdenziale convenzionato con il Patronato INAS CISL (dal 2002-3).
Dal 2002 sono Giudice Onorario presso il Tribunale di Cassino (FR), attualmente Giudice del Lavoro e della Previdenza.
Nel corso del 2008, ho tenuto lezioni di Diritto del Lavoro nell’ambito del Corso Regionale per Consigliere di Parità.
Sono mediatore civile.
Sono stata candidata alla Camera dei Deputati alle elezioni politiche di febbraio 2013 con Scelta Civica, circoscrizione Molise.

Scrivo da sempre per hobby. Vorrei farlo per mestiere.
Ho pubblicato POESIE, nel 2003 e FIORI DI MAGGIO, nel 2007, con LIBROITALIANO Editore.
Ho pubblicato GENTE DEL SUD e FILASTROCCHE PER UN ANNO, nel mese di maggio 2012, con Edizioni Eva.
Da qualche anno scrivo su un blog di mia creazione dal titolo TIRA E… molla, www.tittig.blogspt.com , con lo pseudonimo di Titti Greco.
In occasione della candidatura politica, ho aperto un nuovo blog che si chiama semplicemente GIUDITTA DI CRISTINZI, sottotitolo Solo una donna, www.giudittadicristinzi.blogspot.com , sul quale scrivo –ormai- più frequentemente.

Ho nel cassetto:
- SE NASCERAI, racconto lungo/romanzo breve sul tema dell’aborto, scritto in occasione della mia terza gravidanza;
- alcuni racconti;
- SOLO UNA DONNA, raccolta di poesie.

Sto lavorando a svariate cose:
- IL CASO DI ROCCAVENTOSA, romanzo giallo;
- CACCIA A VOLPE ROSSA, romanzo, spy story;
- IL VIAGGIO, romanzo psicologico;
- E IN MEZZO L’EQUATORE, romanzo;
- DIARIO DI UNA MAMMA FELICE, sensazioni, indicazioni, consigli di una moderna mamma ter;
- GIULIO ED IO, racconto sui disabili e la sessualità;
- CENTO ed 1 LETTERE D’AMORE, romanzo “epistolare”;
- L’EREDE, romanzo.

A settembre 2013 ho vinto il X Concorso letterario CITTA’ di COLONNA LA TRIDACNA, sez. H (poesia dedicata a D’Annunzio), con FUOCO.
Una mia poesia A WALTER MAURO è stata inserita, dopo la partecipazione all’omonimo premio, in un’antologia edita da Perrone editore intitolata I PREMIO WALTER MAURO.
Un mio racconto è stato pubblicato nell’antologia Ossessioni, Palpitazioni e disavventure amorose Racconti  in 100 parole, edito da L’Erudita Roma il 15.02.2014.
Un mio racconto dal titolo NON SALIRE SU QUEL TRENO è stato pubblicato nell’antologia HO PERSO IL TRENO - Perrone editore Roma 2014.
La mia poesia è stata oggetto di scritti critici a cura del prof. G. Napolitano in POETICHE VENAFRANE, Edizioni Eva 2014.

C.F.: DCR GTT 67B47 L725M

RECAPITI:
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Corso Campano 171
86079 VENAFRO (IS)        


venerdì 2 maggio 2014

AMICIZIA

L'amicizia è il comune sentire, il sostegno di una persona cara, è essere capiti anche senza parlare troppo, è sapere di poter essere sempre ascoltati. Spesso è comunanza di storia, affinità elettive, è affetto senza invidia, è fiducia, è discrezione, è appoggio incondizionato, è qualcosa di sacro che aiuta a vincere la solitudine esistenziale. E' vicinanza e parentela, senza necessità di vincolo di sangue. Basta il comune denominatore dell'umanità. Io spesso l'ho cercata e inseguita. A volte l'ho trovata, a volte sono rimasta delusa. Ma sono fortunata. Ho tante amiche, care e a diversi livelli di intensità. E ne ho una vera e speciale. Grazie Raffa!

giovedì 1 maggio 2014

Pranzo del primo maggio in campagna con amici.

Ossa rotte

Una brutta osteoporosi precoce mi rende tanto fragile. Ed è così che mio figlio Ale, il più magro e gracile di tutti, sabato sera,  stringendomi da dietro per sollevarmi in braccio, mi ha incrinato una costola. Che dolore! Ho dovuto lavorare lo stesso, ma oggi, ben giustificata, sono a letto a riposare, leggere, scrivere e a ...leccarmi la ferita.

Quiete serena

Mentre i giorni d'autunno si inseguono, io sto. Sto bene, ferma nel mio sole di novembre, a godermi l'amore sempiterno di mio marito...