Un recente episodio di vita quotidiana mi ha fatto riflettere sulle differenze tra le persone in base alla provenienza geografica.
Ho acquistato dei mobili da una nota ditta presente su tutto il territorio nazionale. Mi è già capitato altre volte quest'anno.
In passato erano venuti a montare il mobilio degli operai rumeni: giovani, stranieri, inclini a fare quale lavoretto extra in cambio di una mancia ma timorosi di denunce, guai e licenziamento.
L'ultima volta invece, a Roma, ho ricevuto due squadre di operai, quattro in tutto, napoletani o perlomeno dall'accento campano. Aperti, simpatici, disponibili, scherzosi e rumorosi, insomma i soliti "champagnoni", quelli che io preferisco, forse perché più simili a me. Questi, senza farsi troppo pregare, hanno accettato di mettere i bastoni delle tende, le tende stesse, un'applique in una stanza, hanno effettuato un collegamento elettrico per una lavasciuga, ... e avrebbero continuato così se non fossero stati richiamati all'ordine in maniera perentoria dal preposto della ditta datrice di lavoro. Evidentemente l'azienda conosce il tempo necessario per montare una camera piuttosto che una cucina e li richiama all'ordine onde evitare che perdano tempo o lavorino per se stessi appunto.
Comunque in Italia fatta la legge, trovato l'inganno e in una situazione del genere accade più o meno la stessa cosa: date le regole, si trova il modo di sovvertirle a proprio comodo.
Ovviamente ho offerto loro caffè al mattino, pizze, acqua e birra a pranzo, taralli e acqua fresca a merenda e ... una mancia.
Il giorno successivo la stessa ditta mi ha mandato idraulico ed elettricista, questa volta dall'accento romano. Ho cercato anche in questo caso di "corrompere" l'operaio e di far completare alcuni lavori non previsti in contratto ma stavolta il tizio è stato perentorio: "E no signò, e se poi ce stà quarcosa che non va? Lei richiama e a me me licenziano!"
Chi ha ragione, chi s'è fidato o chi è rigoroso? Chi osa chiedere come me o chi si attiene rigidamente a quanto previsto?
Io non lo so, di certo però il mondo è bello perché vario!
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