La prima sera abbiamo alloggiato a Vernon, un paese sull'estuario della Senna, dove abbiamo mangiato -primo felice approccio con la cucina francese, ricercata e "cremosa"- in un bistrot (Bistrot des Fleurs) suggerito da Routard, una nota guida turistica, vangelo di viaggio di Maristella.
Carino il centro storico con le classiche casette a graticcio.
Al mattino siamo tornati a Giverny per visitare la casa e il giardino di Claude Monet dall'interno.
(Un'annotazione: durante il viaggio, ho notato che in Francia non chiedono i documenti al momento dell'accettazione in hotel ma dopo qualche giorno dall'arrivo hanno cominciato a richiedere il pass sanitario per accedere in ogni posto pubblico).
Tornando alla prima visita, devo dire che ho amato molto gli impressionisti e Monet in particolare quindi ci tenevo a visitare la casa e il giardino del maestro, fonte di tanta ispirazione.
Monet si ritirò a Giverny alla fine del XIX secolo e lì dipinse oltre 250 quadri che ritraevano le famose ninfee del suo laghetto, al mattino, alla sera, col sole, con la pioggia. Esempio classico di pittura en plein air e di studio sulla luce.
I quadri per sua volontà sono stati donati alla nazione al momento della morte.
(Al riguardo mi aveva molto colpito anche il libro Ninfee nere di Michel Bussi,
interamente ambientato proprio nel piccolo villaggio, un intrigato noir sapientemente scritto con giochi di flashback).
interamente ambientato proprio nel piccolo villaggio, un intrigato noir sapientemente scritto con giochi di flashback).
Dopo la visita, ci siamo diretti verso il capoluogo della regione, Rouen (Rouen, capoluogo della Normandia, regione della Francia settentrionale, è una città portuale sulla Senna. Importante centro nel periodo romano e nel Medioevo, ospita chiese gotiche, come Saint-Maclou e Saint-Quen, e un centro pedonale lastricato con case medievali in legno e muratura. Lo skyline della città è dominato dalle guglie della Cattedrale di Notre-Dame, immortalata dal pittore impressionista Claude Monet in una serie di dipinti. Fonte Google) abbiamo passeggiato lungo le strade principali, visitato la torre dell'orologio e la nota Cattedrale.
Abbiamo sostato nella piazza in cui andò al rogo l'eroina nazionale, Giovanna d'Arco, la Pulzella d'Orléans, e non ci siamo fatti mancare una puntatina al mercato alimentare.
Poi abbiamo proseguito il nostro viaggio alla volta di Honfleur...
Segue...
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