Ti scolpisco
con le parole
Ti tratteggio
piano, con bulino
invadente
Incido
la linea
della scorza
modellata
dall'interno trauma
Scalpello
quel marmo
impuro,
inquinato
da rifiuti
e abbandoni,
consolidato
in arrocco
Ti dipingerò
con le parole
tutte le sfumature
e i chiaroscuri,
la profondità
della prospettiva,
l'orecchio sfuggente,
la chiusura
Fosche tinte
di negazione
e delusione
dell'indifeso
Vergherò
reazioni cromatiche
forti
Guazzabuglio
di cazzotti viola
e corolle bianche
di luce
Ti colorerò
gambo di spine
e petalo di velluto
e lascerò
la rosa
sulla sua pianta
Non colta
Fiuggi, 31 marzo 2023
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