Scrivere è una delle attività umane più importanti e singolari a parer mio e io adoro farlo. Per me spesso è una vera urgenza.
Scrivere e incontrare grandi scrittori |
Scrivere ferma nel tempo quello
che accade, documenta, dà la possibilità di fare uno sfogo discreto, che non
sarà divulgato. È un mezzo per comunicare, dire quello che si pensa, affermare
in modo più puntuale il proprio pensiero.
Tanti sono i generi di scrittura.
Uno molto importante è quello del diario. Un genere con tanti benefici per chi
lo adotta.
Molte sono le persone che tengono
un diario, io lo tengo da sempre, da quando mia sorella, mentre frequentavo le
scuole elementari, me ne regalò uno della Holly Hobbie, con lucchetto.
E’ un'abitudine sana per il mio
benessere mentale ed è una scrittura totalmente libera e spontanea. Scrivendo faccio
ordine, provo almeno, nelle mie emozioni spesso violente, confuse.
Scrivere un diario è uno spazio
in cui sfogarsi e buttare fuori macigni pesanti, in cui scaricare le proprie
emozioni e conservare i propri ricordi, preservarne la memoria.
Alcuni scrivono un diario per
lasciarlo ai figli, per quando non ci saranno più, oppure lo tengono come una
cassaforte personale e intima.
Scrivere un diario vuol dire
guardare le cose con un occhio più profondo, attribuire un significato speciale
alle cose, valorizzare l'esistenza, manifestare, esplorare se stessi; avere la
possibilità di rileggersi, di rivalutare, di rivangare tutto quello che abbiamo
scritto in maniera spontanea.
È una bella abitudine, un
riguardo che riserviamo alla nostra vita, è l'occasione di stare in compagnia
di noi stessi e prendersi cura del nostro vissuto.
I diari possono essere di vario genere,
personale o liberatorio, quelli comunità o memoria, quelli filosofici e i diari
di viaggio.
Molte persone famose hanno
scritto i diari che li hanno ancor più immortalati.
Ma come fare a redigerne uno che
si rispetti? Non ci sono vere regole ma posso dire che una cosa importante è
indicare all'inizio della pagina la data, il giorno e a volte anche l'ora; seguire
un ordine cronologico, parlare in prima persona singolare, talvolta rivolgendosi
proprio al diario, anche se questo mi sembra un manierismo più adatto ai
giovanissimi; usare il tempo presente.
I principali sono racconti di
viaggi come quello famosissimo di Marco Polo o i diari di sogni, raccomandati
da Freud e da Jung, i diari di parole, quelli di lavoro o delle emozioni.
Quale che sia, l’importante è iniziare
a scriverlo, un diario che vada avanti di pari passo con la vita…
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