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lunedì 15 luglio 2024

Qui ora


 I social e i telefonini non ci aiutano di certo ad essere presenti, a stare nel momento, ad essere qui e ora, come raccomandato e raccomandabile. 

Lo percepisco forte adesso, in riva al mare, dopo un tramonto bellissimo e prezioso. Il mare dinanzi a me, immenso, la brezza, i bambini, Monte d'Oro, il profilo più lontano di Gaeta simile a una balena 🐳 spiaggiata, il rumore delle onde, questa rara serenità...

E invece no.

Pensieri, bagno, cruciverba, gelato, sigaretta. E fin qui tutto bene. Non posso stare per ore solo in contemplazione. Ma...

Quel che percepisco come sbagliato è questo continuo prendere tra le mani il cellulare. Messaggi, telefonate, ricerche, Gemini, Facebook, Instagram.

Mi arrabbio con me stessa per questo. Mentre sono qui, in paradiso, in riva al mare, mi faccio distrarre da mille stupide cose che mi portano lontano dal mio qui, ora.

Forse dovrei farmi forza e lasciare il telefono a casa. È divenuto come un mio organo. Ma io, nel 1984, ragazza di 17 anni, come facevo? E nel 1994? 

Ho resistito a lungo e poi ho ceduto alla seduzione del contatto sempre, dell'essere connessi e forse ho sacrificato la connessione con me stessa.

Questo panorama meraviglioso mi induce a riflettere e a cercare di cambiare.

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