RECENSIONE
L’AMORE FINCHE’ RESTA
di GIULIO PERRONE
Il
14 febbraio scorso, giorno di San
Valentino, è uscito per i tipi della HarperCollins
Italia, l’ultimo libro di Giulio Perrone, L’amore
finché resta.
È
il terzo dopo L’esatto contrario del
2015, un thriller, e Consigli pratici per uccidere mia suocera,
del 2017, pubblicati entrambi da Rizzoli.
Giulio Perrone
è un giovane scrittore ed editore romano che nel
2005 ha fondato a Roma la Giulio Perrone Editore
con la moglie Mariacarmela Leto, noto
editor; editore dunque, ma con la
forte passione per la scrittura, suo primo amore, cui è tornato.
Il
romanzo narra di un quarantenne, Tommaso
Leoni, romano proveniente dalla zona popolare di Piazza Bologna, che ha
sposato per interesse e per avere una vita facile e superficiale Lucrezia, una pariolina con la puzza sotto il naso, ricca e viziata, figlia del notaio Altomonti che in sostanza mantiene
economicamente tutti.
Tommaso in
realtà è uno psicoterapeuta, ma è solo una facciata; ha una relazione dopo
l’altra, senza impegnarsi mai sentimentalmente; ha un figlio di nome Piero di circa dieci anni,
che trascura sistematicamente.
La
narrazione inizia con l’abbandono repentino da parte di Lucrezia.
Tommaso si
ritrova improvvisamente spiazzato, cacciato fuori casa e senza un soldo. Cerca di allacciare un rapporto più stabile con l’ultima
amante, ma viene mollato anche da Anna,
quindi mortificato è costretto a fare ritorno nella casa popolare dei genitori,
ove vivono e la madre Iole, spenta e ludopatica, e una vecchia zia.
Lì
si trova di fronte ad altri problemi che aveva voluto nascondere a se stesso.
La proprietà della casa è a rischio a causa dei debiti di gioco della madre.
Allora Tommaso e costretto ad
accettare il modesto lavoro di barista nel quartiere. Nel Bar Sport si ritrova ad osservare e a dare consigli, appunto da bar, agli avventori abituali. Lo sostiene l’amicizia
con Lorenzo e il ricordo del padre morto, un uomo integerrimo, tutto famiglia e lavoro.
Al bar
viene rintracciato da due suoi ex pazienti, improbabili personaggi, insicuri, nevrotici e pressanti, che lo inducono a inventarsi una nuova
attività: quella di consigliere nei
rapporti uomo donna su YouTube.
Questa
esperienza lo riavvicina al figlio, entusiasta di tanti altri giovani youtuber, ma gli fa guadagnare la disapprovazione di
tutti gli altri.
E
così prende il via una girandola di avventure e incontri, delusioni, dissapori ed equivoci che cambia per sempre la vita del
protagonista, che intanto conosce Lia, una giovane e interessante giornalista e
continua a seguire calcisticamente la Roma,
da sempre squadra del cuore.
La
narrazione, in prima persona, intervallata da consigli e massime a mo’ di hashtag, è scorrevole, piana, divertente, ammiccante e gradevole.
La
lettura è distensiva e amena, avvincente
e seduttiva.
Quando
si inizia a leggere L’amore finché resta
non si vede l’ora di arrivare alla fine per scoprire come se la caverà il
nostro simpatico e immaturo quarantenne in crisi. Perrone ha brillantemente superato la sua terza prova, dando vita a
un personaggio vero che pare di conoscere, di poter toccare, che ispira
simpatia sin dai primi tratti.
Il
libro, leggero e ben scritto, è curato e
divertente ma nel contempo fa riflettere
su tematiche chiave della nostra epoca, della società liquida e complessa in cui ci troviamo
a vivere.
In
sostanza è un romanzo di formazione che narra vicende dalle quali Tommaso uscirà completamente trasformato,
ma bisogna leggere fino all’ultima
pagina per capire come che ne vale davvero la pena.
L’amore finché resta, Giulio Perrone, HarperCollins Italia, pagine 288, codice ISBN 9788869053788, € 16,00
Giuditta Di Cristinzi
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