LIFE STYLE AVVOCATOAMICO BENESSEREBELLESSERE VIAGGI CUCINA SCRITTURA CREATIVA LIBRI MAMMAeFIGLI
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venerdì 28 febbraio 2014
GIUDITTA DI CRISTINZI: PENSIERO DELLA SERA
GIUDITTA DI CRISTINZI: PENSIERO DELLA SERA: CHI NON è SERENO SPARGE VELENO
mercoledì 26 febbraio 2014
martedì 25 febbraio 2014
DEDICA
Elegie
al sud,
dedicate
alla gente
e
alle terre del sud,
al
mio sud
e
al profondo sud,
più
a sud del nostro
A
chi è nato nel posto sbagliato
a
chi vive la sete e la fame,
il
deserto e la siesta,
la
samba e la festa,
il
caldo e l’allegria,
il
lavoro non trovato,
lo
tsunami mai annunciato
e la
sempiterna estate
Alle
terre infestate
da
mafia e camorra,
alle
terre fertili
di
arance e pomodori,
di
capperi ed allori,
di
tabacco e olive,
offese
da discariche abusive
Alla
gente all’antica
di
tradizioni e sentimenti
a
causa di progressi lenti
e di
economie bloccate
A
chi parte e va
dall’altra
parte del mondo
per
cercare il futuro
senza
perdere l’identità
lunedì 24 febbraio 2014
sabato 22 febbraio 2014
Montale Ossi di seppia
Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l’incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l’incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.
Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
Italia
Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!
Oggi come allora, poveri noi!
Dante, Divina Commedia, Purgatorio, Canto VI
Al Bel Paese
Ed ecco Italia,
Spicca un salto dalle Alpi,
Trampolino d'Europa
E si tuffa a capofitto
Nel mare del sud
Spicca un salto dalle Alpi,
Trampolino d'Europa
E si tuffa a capofitto
Nel mare del sud
venerdì 21 febbraio 2014
VENAFRANO X VENAFRO FEBBRAIO 2014
DO' DIFFUSIONE, PER QUANTO POSSIBILE ALLA SEGUENTE COMUNICAZIONE:
“ I VENAFRANI PER VENAFRO “
Questo movimento, per divulgare e far apprezzare storia, tradizioni ed ambiente della Città, promuove
“ INCONTRI VENAFRANI : LUOGHI E MEMORIE “
appuntamenti mensili così articolati :
- 28 febbraio, ore 16,00 ritrovo in Piazza Cattedrale, “ Sentimento religioso e Cattedrale “, relatore prof. Mario Giannini ;
- 28 marzo, ore 17,00 ritrovo al Palazzotto, “ Manganelle e Palazzotto, antichi quartieri di Venafro : storia, tradizioni e personaggi “, relatrice ins. Maddalena Scarabeo Ottaviano ;
- 16 aprile, ore 17,00 ritrovo al Museo di S. Chiara, Visita guidata alla Mostra “ Gli Etruschi del Lago “, con i giovani professionisti della Coop. “Gaia” ;
- 23 maggio, ore 17,00 ritrovo in Piazza Merola Merola (San Francesco), “ La flora nei giardini urbani storici “, relatore prof. Ferdinando Alterio.
Tutti sono invitati a partecipare per arricchirsi delle tante suggestioni storiche, artistiche, sociali e naturalistiche della nostra Città.
( Prof. Tonino Atella )
giovedì 20 febbraio 2014
MAGISTRATI ONORARI
FEDER.M.O.T.
Federazione Magistrati Onorari di Tribunale
www.federmot.it
Comunicato Stampa
Roma, 20 FEBBRAIO 2014
ASTENSIONE E MANIFESTAZIONE NAZIONALE
DEI MAGISTRATI ONORARI
Far incassare all’erario 1 miliardo di euro
Recuperare l’1% del Pil
Smaltire 5,6 milioni di processi civili arretrati
I Magistrati onorari di tribunale, domani, saranno in piazza, astenendosi dalle udienze, per sollecitare una riforma della giustizia e della magistratura onoraria che consenta di centrare i predetti obiettivi.
Per questo si sono dati appuntamento alle ore 13.00 a Roma, in Piazza della Repubblica – zona Stazione Termini – dove sfileranno in corteo insieme agli avvocati dell’Organismo unitario dell’Avvocatura.
La FEDER.M.O.T. che aveva organizzato tale protesta contro l’immobilismo del Ministro Cancellieri, ha confermato la predetta manifestazione, al fine di lanciare un segnale forte al nuovo Presidente del Consiglio incaricato, Matteo Renzi: occorre riformare la giustizia e solo il coinvolgimento a tempo pieno della magistratura onoraria di tribunale può consentire in tempi ragionevoli l’azzeramento dell’arretrato civile e penale.
I magistrati onorari di tribunale, seppure sottopagati, sprovvisti di ogni tutela previdenziale o assicurativa e confermati di anno in anno nell’incarico, in deroga a qualsiasi principio di razionalità e correttezza, sono, infatti, l’unica risorsa in grado di accelerare SUBITO lo smaltimento dell’arretrato giudiziario, la cui definizione frutterebbe all’erario, calcolando la sola imposta di registro gravante sulle sentenze civili dei processi non definiti, oltre 1 miliardo di euro, secondo la più prudenziale delle stime, somma più che capiente di quei più adeguati riconoscimenti economici che la categoria rivendica in uno con la stabilizzazione del rapporto (ad esempio attraverso la prorogabilità dei mandati temporanei sino all’età pensionabile).
A tale beneficio fiscale si aggiungerebbero effetti ben maggiori sul versante della finanza pubblica, stimati nell’ordine dell’1% del PIL.
L’attuale sistema giudiziario è criminogeno: agevola i debitori, offrendo l’occasione, nelle more di interminabili giudizi, di una insolvenza persistente e “legalizzata”, quand’anche, in sostanza, fraudolenta; beneficia il reo, consentendogli l’accesso alla prescrizione del reato, alle amnistie e agli indulti, unica certezza del vigente sistema penale; deprime le speranze del creditore e della persona offesa dal reato; spaventa le imprese, incentivandole a investire su mercati assistiti da una migliore tutela giurisdizionale.
FEDER.M.O.T. auspica la nomina di un Ministro della giustizia di elevata statura politica, discontinuo dai poteri forti che cospirano per il mantenimento dello status quo, libero da timori reverenziali connessi a pregresse attività politiche o imprenditoriali, e capace di varare interventi coraggiosi, condotti con cognizione di causa, attraverso l’ascolto reale degli utenti della giustizia e di tutte le categorie che vi operano e che intendono riformarla, in primis la magistratura onoraria il cui coinvolgimento nella tecnostruttura ministeriale, sino ad oggi appannaggio dei soli magistrati di ruolo, costituisce ineludibile presupposto per il varo di riforme equilibrate, imparziali e condivise.
_____________________________________________________________________________________
Feder.M.O.T. - 00139 Roma -Via F. Miceli Picardi n. 20, Email: mail@federmot.it – Tel. 3384231909
Federazione Magistrati Onorari di Tribunale
www.federmot.it
Comunicato Stampa
Roma, 20 FEBBRAIO 2014
ASTENSIONE E MANIFESTAZIONE NAZIONALE
DEI MAGISTRATI ONORARI
Far incassare all’erario 1 miliardo di euro
Recuperare l’1% del Pil
Smaltire 5,6 milioni di processi civili arretrati
I Magistrati onorari di tribunale, domani, saranno in piazza, astenendosi dalle udienze, per sollecitare una riforma della giustizia e della magistratura onoraria che consenta di centrare i predetti obiettivi.
Per questo si sono dati appuntamento alle ore 13.00 a Roma, in Piazza della Repubblica – zona Stazione Termini – dove sfileranno in corteo insieme agli avvocati dell’Organismo unitario dell’Avvocatura.
La FEDER.M.O.T. che aveva organizzato tale protesta contro l’immobilismo del Ministro Cancellieri, ha confermato la predetta manifestazione, al fine di lanciare un segnale forte al nuovo Presidente del Consiglio incaricato, Matteo Renzi: occorre riformare la giustizia e solo il coinvolgimento a tempo pieno della magistratura onoraria di tribunale può consentire in tempi ragionevoli l’azzeramento dell’arretrato civile e penale.
I magistrati onorari di tribunale, seppure sottopagati, sprovvisti di ogni tutela previdenziale o assicurativa e confermati di anno in anno nell’incarico, in deroga a qualsiasi principio di razionalità e correttezza, sono, infatti, l’unica risorsa in grado di accelerare SUBITO lo smaltimento dell’arretrato giudiziario, la cui definizione frutterebbe all’erario, calcolando la sola imposta di registro gravante sulle sentenze civili dei processi non definiti, oltre 1 miliardo di euro, secondo la più prudenziale delle stime, somma più che capiente di quei più adeguati riconoscimenti economici che la categoria rivendica in uno con la stabilizzazione del rapporto (ad esempio attraverso la prorogabilità dei mandati temporanei sino all’età pensionabile).
A tale beneficio fiscale si aggiungerebbero effetti ben maggiori sul versante della finanza pubblica, stimati nell’ordine dell’1% del PIL.
L’attuale sistema giudiziario è criminogeno: agevola i debitori, offrendo l’occasione, nelle more di interminabili giudizi, di una insolvenza persistente e “legalizzata”, quand’anche, in sostanza, fraudolenta; beneficia il reo, consentendogli l’accesso alla prescrizione del reato, alle amnistie e agli indulti, unica certezza del vigente sistema penale; deprime le speranze del creditore e della persona offesa dal reato; spaventa le imprese, incentivandole a investire su mercati assistiti da una migliore tutela giurisdizionale.
FEDER.M.O.T. auspica la nomina di un Ministro della giustizia di elevata statura politica, discontinuo dai poteri forti che cospirano per il mantenimento dello status quo, libero da timori reverenziali connessi a pregresse attività politiche o imprenditoriali, e capace di varare interventi coraggiosi, condotti con cognizione di causa, attraverso l’ascolto reale degli utenti della giustizia e di tutte le categorie che vi operano e che intendono riformarla, in primis la magistratura onoraria il cui coinvolgimento nella tecnostruttura ministeriale, sino ad oggi appannaggio dei soli magistrati di ruolo, costituisce ineludibile presupposto per il varo di riforme equilibrate, imparziali e condivise.
_____________________________________________________________________________________
Feder.M.O.T. - 00139 Roma -Via F. Miceli Picardi n. 20, Email: mail@federmot.it – Tel. 3384231909
mercoledì 19 febbraio 2014
GIORNI
I giorni
della mia vita
scorrono
come i grani
d’un rosario
Ognuno
una speranza
e una preghiera
LA SAGGEZZA DEL CORPO
Il mio corpo è più intelligente di me: talvolta si ribella, esplode in un malessere, così non posso assolutamente più fare ciò che ritengo di dove fare per forza.
Sarà per questo che l'altra notte sono finita in P.S.?
Sarà per questo che l'altra notte sono finita in P.S.?
venerdì 14 febbraio 2014
SPOSA
Volevo
essere per te la dea,
tempio
e altare, sacralità di vita
Volevo
essere volo di colomba
e
cielo senza nubi
Volevo
essere un prato immacolato,
tappeto
verde di amore all’aria pura
Volevo
essere l’ebbrezza
dell’amore
di gioventù tutta la vita
Volevo
essere un porto sicuro
con
dentro lo sconquasso
e
il nettare dell’assoluzione
in
forma di comprensione umana
E
tutto questo
volevo
io da te
Annegami
d’amore
ESTASI A META'
ESTASI A
META’
Nell'estasi
del
mio uomo bambino
c’è
il predatore ed il coniglio
E
non mi meraviglio
se
egli non comprende
la
sua donna poeta
che
facilmente scioglie
i
pensieri in versi,
piuttosto
che il corpo rigido
in
morbido abbandono
ONDA
L’onda
preme e insiste
sulla spiaggia umida
Come la tua mano ruvida
sul mio viso triste
Il mare
non smette mai
di urlare
e di sfrangiarsi
contro la rena
verso gli ulivi arsi
Così è il tuo amore
Scoppia e si ritrae
E’ un’onda
È ritmo incostante
Ora vibra possente
Ora s’affonda
MI MANCHI
Mi manchi
Come la luna
mancherebbe
a un cielo
di notte
Sola, lacrimosa
vorrei capire
dove va
questa vita
senza te
giovedì 13 febbraio 2014
GENTE DEL SUD EDIZIONI EVA 2012
Dalle prime pagine del libro:
GENTE DEL SUD
Poesie
di
Giuditta Di Cristinzi
A Claudio,
che sfonda
gli argini
della mia razionalità
Prefazione
Questa raccolta nasce da un
grande amore per il Sud e da reiterate riflessioni sulla differenziazione dei
caratteri e dei tratti dei popoli in base alla latitudine in cui essi nascono e vivono.
Una spiegazione aderente al
sistema scientifico, su come e perché la posizione geografica e il clima
possano incidere tanto fortemente sulla formazione dei diversi caratteri,
lingue, tratti somatici e perfino religioni, resta compito di antropologi,
sociologi ed etologi.
La letteratura e la poesia
possono solo esprimere la constatazione, lo stupore, le domande senza risposta,
le considerazioni soggettive nell’osservare la realtà della diversificazione
del genere umano in base alla collocazione geografica.
Peraltro, un anelito di
onestà intellettuale induce a confessare al lettore –laddove fosse necessario-
che chi scrive non è obbiettivo, ma è parte di una metà del tutto, ovvero del
Sud del mondo. O, perlomeno, si sente tale.
Questo nella piena
consapevolezza che, se si potesse guardare alle cose dal di fuori, con occhio
esterno ed estraneo, non si potrebbe disconoscere che la collocazione delle
regioni meridionali dell’Italia è invece nel nord del mondo.
Del resto, si sa, tutto è
relativo, quindi è vero che il nostro sud è il nord per molti ed è, al
contempo, il sud per altri.
Gli stereotipi e i noti
pregiudizi fanno ritenere che la gente del sud sia sfaticata, rassegnata,
vittima e carnefice di un sistema apatico, di corruzione, di povertà e abulia.
Non è così. Non è solo così.
Non è così semplice.
La gente del sud è vera
onesta idealista operosa fantasiosa aperta sincera leale solare dimessa e,
forse, stanca.
La gente e le terre del sud
hanno ispirato il mio terzo libro di poesie.
L’autrice
PARTE PRIMA
TERRE DEL SUD
DEDICHE ED
ELEGIE
DEDICA
Elegie
al sud,
dedicate
alla gente
e
alle terre del sud,
al
mio sud
e
al profondo sud,
più
a sud del nostro
A
chi è nato nel posto sbagliato
a
chi vive la sete e la fame,
il
deserto e la siesta,
la
samba e la festa,
il
caldo e l’allegria,
il
lavoro non trovato,
lo
tsunami mai annunciato
e
la sempiterna estate
Alle
terre infestate
da
mafia e camorra,
alle
terre fertili
di
arance e pomodori,
di
capperi ed allori,
di
tabacco e olive,
offese
da discariche abusive
Alla
gente all’antica
di
tradizioni e sentimenti
a
causa di progressi lenti
e
di economie bloccate
A
chi parte e va
dall’altra
parte del mondo
per
cercare il futuro
senza
perdere l’identità
A NAPOLI
Sud
Meraviglioso
In
un abbraccio
Si
apre al mare
E
l’affoga
Nel
cemento
PAESAGGIO
SPEZZATO
Mare
sole cielo
Terre
abbronzate e brune
Puntellate
da trionfi d’oro d’aranci
Addobbate
da cascate
D’ulive
verdi e more
Di
rami nodosi
Come
fantasmi sinistri
Di
foglie argentee
Tremolanti
al vento leggero
E
sommesso
Un
nastro di strada
Sospesa
tra cielo e mare
Tra
terre e ‘ndrine
Si
srotola a fatica
Tra
tangenti e riserve
Tra
progetti e frenate
E
arriverà alla fine
dopo
i tanti pedaggi pagati
OSSIMORI
Di
ossimori sciolti
Assurdi
ed incoerenti
Voglio
fare rime
Dedicate
al sud settentrionale
A
quello che mi è caro
Che
da secoli brevi
Balla
un valzer lento
Come
una sposa nera
Voglio
fare poesie prosaiche
Di
questo miele amaro
Del
sole congelato
Dal
buio della cultura
Versi
di speranza disperata
A
causa del ripetersi
Di
un ingiusto maltolto
Un
inno agrodolce
Che
vada piano forte
Al
cuore addormentato
A
scuotere gli animi
Da
questa siesta desta
Che
non importa ad altri
Che lo vedono da lontano
Come
un orizzonte in dissolvenza
Sullo
schermo della vita
Venafro,
11.12.2008
SUD
Alle
terre e alla gente del sud
non
importa niente
Il
sole matura i frutti da solo
Il
calore dell’aria
arriva
dritto al cuore
e
diventa carattere
e
scalda la miseria
L’aria
tersa e allegra
dirada
le nuvole
e i
pensieri
Le
terre del sud
sono
sempre immerse
in
un mare
che
è oceano in cui perdersi
e
frescura in cui bagnarsi
Il
mare da solo alleva i suoi pesci
e i
pescatori
rischiano
solo la vita
per
pescarli
La
terra del sud
come
la
gente del sud
è
rossa di sangue e passione,
è
gialla di sole,
è
pigra di caldo
Si
lascia vivere e morire
E
non pensa, medita
Non
produce, raccoglie
Non
odia, soffre e vive
Venafro,
5 febbraio 2006
VELO
DI VENTO
... ... ...
ODE FOLLE
ODE FOLLE
E se volessi scrivere un’ode
folle alla vita
Come sarebbe? Di versi
sciolti impazzita
O imbastita di endecasillabi
in rima
Come un canto di pensieri
rivolti
Al domani futuro o al
passato?
No, sia un inno dedicato
Solo al tempo presente
A ciò che è in mente
Nunc ora adesso
Mai lo stesso
Sia felicità
O dolore
Amore
O altro
O Dio
O te
Ed
Io
Venafro , 14 febbraio 2006
venerdì 7 febbraio 2014
SOLO UNA DONNA
Sono solo una donna che scrive poesie
Mio malgrado, ho fatto figli
e frequentato tribunali,
ho amato e vissuto, inquieta
La società mi ha imposto le regole,
che ho finto accettare
Ora voglio ritirarmi nel guscio
e abitare i miei pensieri,
da sola,
scrivendo…
OGGI
Con oggi chiudo
un’altra scatola del tempo
Con oggi un altranno è passato,
volando,
come un battito di ciglia,
come sfogliando le pagine
d’un libro
Veloce
Pare che m’abbia lasciato
intatta
Invece…
Scatole chiuse si accumulano
nella stanza della vita vissuta
Ma non importa,
non m’importa più nulla
delle cose vecchie,
finite, dietro le
spalle
Voglio solo vivere ed andare
Aprire porte, varcare
altre soglie
Vivere, ubriacarmi di cose nuove
Di emozioni, anno dopo anno
Solo esserci mi basta
Venafro,
7 febbraio 2012
giovedì 6 febbraio 2014
PROMESSA
Andando a
piedi, nel cuore della notte, con le tue poche cose chiuse in fretta in una
busta di plastica verde, verso casa della nonna, una mano aggrappata alla
giacca di Carlo, una stretta, tutta sudata, nelle grinfie di Pina, ti chiedesti
che male avessi fatto mai.
- Muoviti,
cammina, vedi che sta per piovere...
Avresti voluto
gridare che non ce la facevi più, che non riuscivi ad andare più veloce di così,
avresti voluto dirle di tornarsene a casa, di lasciarvi da soli lì, per strada,
nel buio, che tu e Carlo ve la sareste cavata da soli, che conoscevate la via e
che l’avreste trovata la casa della nonna. Ma ingoiasti le lacrime salate che ti
bruciavano il visino tenero e tirasti in su col naso anche le parole che, lo
sapevi, sarebbero state inutili e avrebbero irritato, se possibile ancora di
più, Pina.
Tuo fratello
Carlo ti camminava a fianco, in silenzio, ubbidiente, apparentemente
insensibile all'ennesima scenata, ma di sicuro stava male come e più di te. Lui
era stato sempre così, impassibile, pareva un soldatino in riga, come al funerale
della mamma.
Basta, avevi deciso.
Anche se tuo padre e Pina avessero fatto pace, non saresti ritornata mai più in quella casa dove ti
sentivi di troppo.
Ti eri svegliata,
spaventata da morire. Ti eri ricacciata ancora più giù tra le lenzuola lise,
fingendo di dormire. Ma lei ormai era infuriata. Aveva aspettato che tuo padre, sfinito,
s’addormentasse per vendicarsi, come al solito. La storia andava avanti da
troppo tempo. Ma forse quella era la volta buona. Forse si lasciavano davvero. Ti
dispiaceva un po' solo per le bambine. Camilla e Carlotta, in fondo, erano le tue
sorelline, più piccole e più fortunate,
avevano la mamma loro. Ma il babbo, quello lo condividevate ed era un disastro
per tutti.
Per fortuna la
stanchezza e il sonno erano più forti dei cattivi pensieri. Quando Pina diede la prima scampanellata al portone
della nonna, eri rassegnata e tranquilla, come la superficie di uno stagno che
nasconde sabbie mobili.
- Chi è?- fece
la voce nota, bassa e impastata, dagli scuri della finestra al primo piano.
- Maria, siamo
noi, scendete.
- Che è
successo?
- Nonna, siamo
noi, - fece Carlo come ravvivandosi.
- Vostro
genero ne ha fatta una delle sue, ma per me è l'ultima. Io lo lascio. Domani
mattina lo sbatto fuori di casa. Le gemelle restano con me, ma questi è meglio
che li riteniate voi. Quella bestia non è in grado di badare neanche a se
stesso.
Ti avviasti su
per le scale grigie. Povera nonna, non
era le bastato perdere la figlia, ora doveva anche ricominciare tutto daccapo e
prendersi cura di due ragazzini.
Ma no,
promettesti alla tua stella lassù.
“Saremo noi che
ci prenderemo cura di te, nonna cara.”
RACCONTI IN 100 PAROLE
PARENTESI
di
Giuditta
Di Cristinzi
Sei
arrivato. Un arcobaleno ha incorniciato la mia spiaggia. E poi, senza salutare,
sei andato via.
Sola, rinchiudo
i ricordi in un sacchetto che nascondo nel fondo dell’armadio. Metto le
sensazioni e la magia in una bella bottiglia di vetro smerigliato che serro col
tappo dello champagne bevuto, perché non evaporino nel tempo perduto. Raccolgo
i miei pensieri, i sogni, i desideri in uno scatolo di cartone colorato che
ripongo nel cassetto del comò. Chiudo la porta della stanza, del volevo, può
essere, un giorno, fuggirò.
E vado avanti,
seguendo il solco del mio solito cammino.
RACCONTI IN 100 PAROLE
PER ME E PER TE
Giuditta Di Cristinzi
Scrivo per me
e per te, per quell’incontro insperato e
quel biglietto scambiato. Per un sms scarno, efficace e un rendez-vous au métro. Lo sguardo azzurro e
subito, mano nella mano, mano sulla spalla, parole su parole, pensieri nei
pensieri, confidenze lunghe una vita intera. Una vita altrove. Must be happy.
Una breve corsa in taxi. La mano sul petto. Un caffè amaro. Poi la strada e la
voglia. La bocca sulla bocca. Fuori dallo spazio, fuori dal tempo, occhi
chiusi, nel traffico. Un attimo di
eterno. Veloci le scale, le chiavi, le porte, i vestiti che volano via. E poi,
pura magia.
RACCONTI IN 100 PAROLE
SILENZI
Giuditta Di Cristinzi
Non mi privare
ancora della speranza coi tuoi insopportabili silenzi.
Insondabili. Cosa metto io, povera donna, nella cornice
vuota?
Un sorriso di enigma, un anello,
le tue iniziali, un’andata ed un eterno solitario ritorno.
Prendo tra le mani il mio piccolo
cuore. Lo scruto come palla di vetro, vuota, incrinata . Azzero la mente. Spengo
il lume della ragione, che tu, solo, vuoi sempre acceso. E vedo quello che non
ho. Quello che tu non hai voluto.
RACCONTI IN 100 PAROLE
TI HO AMATO
Giuditta Di Cristinzi
Ti ho amato e ti
amerò ancora. Non lo so dove e quando. Forse è solo un sogno per non morire di
inedia, di solitudine, di noia e di
doveri.
Verrà un
giorno sottile, leggero e trasparente, in cui tu mi chiamerai ed io verrò.
Non importa dove, Europa,
Australia, America. Tutto il mondo e il mondo intero può essere la nostra casa.
E parleremo ancora, e scriveremo, e
leggeremo insieme, di quanti e fisica, di
Dante e di D’Annunzio e di
piacere.
Non importa
chi o cosa ci inebrierà con parole e immagini. Noi vi daremo un senso, facendole
vibrare di eterno e vero perché amore
eterno dura.
GIUDITTA DI CRISTINZI: RACCONTI IN 100 PAROLE
GIUDITTA DI CRISTINZI: RACCONTI IN 100 PAROLE: MIO RACCONTO IN 100 PAROLE pubblicato nell'antologia PALPITI, OSSESSIONI E DISAVVENTURE D'AMORE IN 100 PAROLE - L'ERUDITA EDI...
RACCONTI IN 100 PAROLE
MIO RACCONTO IN 100 PAROLE pubblicato nell'antologia PALPITI, OSSESSIONI E DISAVVENTURE D'AMORE IN 100 PAROLE - L'ERUDITA EDITORE
M’AMA, NON M’AMA
M’ama, non
m’ama, m’ama, …
Se calpesto
quella foglia prima di incrociare la tipa di fronte, mi ama. Se non ci riesco
non mi ama. Devo allungare il passo.
Se svolto
l’angolo e la prima persona che vedo è un uomo, mi ama; se invece è una femmina, non mi ama. Ho paura. Se non mi ama? Che farò?
Faccio la
somma dei numeri di quella targa. Se è dispari mi ama, se è pari non mi ama.
-
Sveglia, Francesca, sono le sette! E’ già pronto il
caffè!
-
Carlo, sei qui, meno male. Stavo sognando. Che
incubi!!!
martedì 4 febbraio 2014
AL TRAMONTO
Nello spazio ristretto e noto
della cucina, se ne stavano ognuna rinchiusa nel proprio recinto esistenziale,
fingendo bonomia. La donna in realtà aveva fretta di andar via, ma non voleva confessarlo, neanche se stessa.
- Ho pensato che a questo punto, forse, potresti prendere una donna, per un paio d'ore, ogni
mattina.
- E per fare che?,
rispose piccata l'anziana, sistemandosi lo scialletto bordò sulle
spalle.
- Ma non lo so, per un po' di compagnia, una persona di fiducia,
che abbia le chiavi di casa, venga, apra, che ti aiuti ...
- Ma mi aiuti a far che, non ho capito? Io non voglio nessuno.
- Lo vuoi un tè?
- Lo sai che non mi
piace quell’acqua sporca.
- Corretto? O preferisci un succo, non so, dell’acqua.
- Non voglio niente.
- Io, prima di uscire, prendo un tè caldo, con un po' di
latte. Fa freddo fuori.
- Prenditelo.
- Tu proprio non lo vuoi?
- Se lo fai per te, dammene un po', in una tazzina del caffè con poco
zucchero.
- Ho pensato che potesse farti piacere, per compagnia, per
fare la spesa.
- Ma non ho capito, mi vuoi affibbiare ad una badante?
- Ma no, non si tratta di una badante. Di una donna di
servizio, ecco, una che ti aiuti a fare le cose più pesanti in casa, che venga al
mattino, apra, veda se è tutto a posto.-
- Hai paura che muoio di notte?
- Ma che dici, se
pensassi questo…
- Beh, che faresti?
- Niente. Sto solo dicendo che andrebbe bene avere una
persona di fiducia con cui scambiare due parole, che ti aiuti a lavarti, a tirare su le calze.
- Queste non sono cose da donna di servizio. Le calze riesco
a mettermene da sola. Io cammino, ci vado da sola a fare la spesa. Non ho bisogno
di niente. E poi una cosa è farsi lavare da una estranea, una cosa da una
persona di famiglia
- Lo so, ma tu lo sai, è complicato.
- Ma io non chiedo niente, niente a nessuno. Cerco di non
dare fastidio.
- Non è fastidio, è per stare tranquilli, per comodità. Lo
fanno tutti, tutte le persone della tua età.
- Ma togliti questa preoccupazione. Io sto bene così.
- Okay, come vuoi tu, se non ti va, va bene così. Ora devo andare, scusami.
- Sì, vai, è meglio.
La donna mise il cappotto, prese la borsa e uscì.
LIBRAI
Un amico romano mi ha parlato con entusiasmo di Barbara Facchini e Alessandro Fratini, classe 1976 lei e 1977 lui, librai appassionati, titolari della Libreria Risvolti di Roma, zona Appio Claudio, quartiere popolare e popoloso.
I due giovani imprenditori non solo vendono libri, ma sono grandi appassionati della cultura e della lettura. Sanno dare consigli attenti ad ogni possibile cliente-lettore. Cercano di fornire un supporto mirato e di reperire con velocità i libri richiesti non disponibili. A giusta ragione si sono ritagliati una buona fetta di mercato, pur avendo aperto la libreria solo 5 anni fa. Offrono sconti a chi acquista con continuità.
Mi fa piacere dare la notizia sul mio blog e, se possibile, fare loro un po' di pubblicità gratuita.
Dunque, lettori romani o di passaggio, Libreria Risvolti.
"Ogni lettura è un atto di resistenza". Pennac
I due giovani imprenditori non solo vendono libri, ma sono grandi appassionati della cultura e della lettura. Sanno dare consigli attenti ad ogni possibile cliente-lettore. Cercano di fornire un supporto mirato e di reperire con velocità i libri richiesti non disponibili. A giusta ragione si sono ritagliati una buona fetta di mercato, pur avendo aperto la libreria solo 5 anni fa. Offrono sconti a chi acquista con continuità.
Mi fa piacere dare la notizia sul mio blog e, se possibile, fare loro un po' di pubblicità gratuita.
Dunque, lettori romani o di passaggio, Libreria Risvolti.
"Ogni lettura è un atto di resistenza". Pennac
lunedì 3 febbraio 2014
CRISI: VINTAGE E USATO
In questi ultimi tempi va tanto di moda il vintage, l'usato, il baratto. Sicuramente la cosa è dovuta alla crisi economica imperante, ma è una tendenza che può essere anche "etica" e divertente, in contrasto con l'accanito consumismo usa e getta che ha caratterizzato gli ultimi decenni del secolo scorso.
In effetti, le cose possono essere riusate creativamente, riciclate, scambiate o vendute a buon prezzo. E all'uopo spuntano come funghi nelle città mercatini dell'usato in franchising o i cosiddetti swap party, ovvero eventi organizzati ad hoc per scambiarsi cose che a noi non servono più, ma che possono essere di utilità per qualcun'altro. A me la cosa piace molto, uno perché adoro i mercati e le fiere di ogni genere, nei cui banchi mi perdo per ore per cercare l'affare a buon mercato, due perché così posso disfarmi delle cose che in casa non uso più senza troppi sensi di colpa.
GIUDITTA DI CRISTINZI: L’INVERNODicembre, gennaio, febbraio,solo un pe...
GIUDITTA DI CRISTINZI: L’INVERNO
Dicembre, gennaio, febbraio,solo un pe...: L’INVERNO Dicembre, gennaio, febbraio, solo un pettirosso o il passero gaio solcano il bianco del cielo. Freddo, pioggia, nev...
Dicembre, gennaio, febbraio,solo un pe...: L’INVERNO Dicembre, gennaio, febbraio, solo un pettirosso o il passero gaio solcano il bianco del cielo. Freddo, pioggia, nev...
L’INVERNO
Dicembre, gennaio, febbraio,
solo un pettirosso o il
passero gaio
solcano il bianco del cielo.
Freddo, pioggia, neve e gelo.
C’è Natale a scaldare il
cuore
e poi si ricomincia con più
ardore
La casa, la scuola ed
il lavoro,
a tavola, il maiale con l’alloro,
polenta, cavoli, mandarini,
salsicce, broccoli e
tagliolini
I giorni della merla, poi la Candelora
e si dice “l’inverno è fora”.
Ora il dì è più lungo, la
notte più breve,
piano piano si scioglie la neve
Finchè un giorno senti
frinire.
Allegro, l’inverno sta per
finire!
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