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giovedì 13 febbraio 2014

GENTE DEL SUD EDIZIONI EVA 2012

Dalle prime pagine del libro:


GENTE DEL SUD






Poesie 

di

Giuditta Di Cristinzi



  









A Claudio,
che sfonda
gli argini
della mia razionalità



  
Prefazione


Questa raccolta nasce da un grande amore per il Sud e da reiterate riflessioni sulla differenziazione dei caratteri e dei tratti dei popoli in base alla latitudine in cui  essi nascono e vivono.
Una spiegazione aderente al sistema scientifico, su come e perché la posizione geografica e il clima possano incidere tanto fortemente sulla formazione dei diversi caratteri, lingue, tratti somatici e perfino religioni, resta compito di antropologi, sociologi ed etologi.
La letteratura e la poesia possono solo esprimere la constatazione, lo stupore, le domande senza risposta, le considerazioni soggettive nell’osservare la realtà della diversificazione del genere umano in base alla collocazione geografica.
Peraltro, un anelito di onestà intellettuale induce a confessare al lettore –laddove fosse necessario- che chi scrive non è obbiettivo, ma è parte di una metà del tutto, ovvero del Sud del mondo. O, perlomeno, si sente tale.
Questo nella piena consapevolezza che, se si potesse guardare alle cose dal di fuori, con occhio esterno ed estraneo, non si potrebbe disconoscere che la collocazione delle regioni meridionali dell’Italia è invece nel nord del mondo.
Del resto, si sa, tutto è relativo, quindi è vero che il nostro sud è il nord per molti ed è, al contempo, il sud per altri.

Gli stereotipi e i noti pregiudizi fanno ritenere che la gente del sud sia sfaticata, rassegnata, vittima e carnefice di un sistema apatico, di corruzione, di povertà e abulia.
Non è così. Non è solo così. Non è così semplice.
La gente del sud è vera onesta idealista operosa fantasiosa aperta sincera leale solare dimessa e, forse, stanca.

La gente e le terre del sud hanno ispirato il mio terzo libro di poesie.


                                                               L’autrice




PARTE PRIMA




TERRE DEL SUD

DEDICHE ED ELEGIE



 DEDICA



Elegie al sud,
dedicate alla gente
e alle terre del sud,
al mio sud
e al profondo sud,
più a sud del nostro

A chi è nato nel posto sbagliato
a chi vive la sete e la fame,
il deserto e la siesta,
la samba e la festa,
il caldo e l’allegria,
il lavoro non  trovato,
lo tsunami mai annunciato
e la sempiterna estate

Alle terre infestate
da mafia e camorra,
alle terre fertili
di arance e pomodori,
di capperi ed allori,
di tabacco e olive,
offese da discariche abusive

Alla gente all’antica
di tradizioni e sentimenti
a causa di progressi lenti
e di economie bloccate

A chi parte e va
dall’altra parte del mondo
per cercare il futuro
senza perdere l’identità




A     NAPOLI




Sud
Meraviglioso

In un abbraccio
Si apre al mare

E l’affoga
Nel cemento



  




PAESAGGIO SPEZZATO



Mare sole cielo
Terre abbronzate e brune
Puntellate da trionfi d’oro d’aranci
Addobbate da cascate
D’ulive verdi e more
Di rami nodosi
Come fantasmi sinistri
Di foglie argentee
Tremolanti al vento leggero
E sommesso

Un nastro di strada
Sospesa tra cielo e mare
Tra terre e ‘ndrine
Si srotola a fatica
Tra tangenti e riserve
Tra progetti e frenate

E arriverà alla fine
dopo i tanti pedaggi pagati






OSSIMORI
  
Di ossimori sciolti
Assurdi ed incoerenti
Voglio fare rime
Dedicate al sud settentrionale
A quello che mi è caro
Che da secoli brevi
Balla un valzer lento
Come una sposa nera

Voglio fare poesie prosaiche
Di questo miele amaro
Del sole congelato
Dal buio della cultura
Versi di speranza disperata
A causa del ripetersi
Di un ingiusto maltolto
Un inno agrodolce
Che vada piano forte
Al cuore addormentato
A scuotere gli animi
Da questa siesta desta
Che non importa ad altri
Che  lo vedono da lontano

Come un orizzonte in dissolvenza
Sullo schermo della vita


  


                                                                           Venafro, 11.12.2008
  

SUD


Alle terre e alla gente del sud
non importa niente
Il sole matura i frutti da solo
Il calore dell’aria
arriva dritto al cuore
e diventa carattere
e scalda la miseria

L’aria tersa e allegra
dirada le nuvole
e i pensieri

Le terre del sud
sono sempre immerse
in un mare
che è oceano in cui perdersi
e frescura in cui bagnarsi

Il mare da solo alleva i suoi pesci
e i pescatori
rischiano solo la vita
per pescarli

La terra del sud
come 
la gente del sud
è rossa di sangue e passione,
è gialla di sole,
è pigra di caldo

Si lascia vivere e morire
E non pensa, medita
Non produce, raccoglie
Non odia, soffre e vive



                                                                  Venafro, 5 febbraio 2006
 VELO DI     VENTO

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