Dalle prime pagine del libro:
GENTE DEL SUD
Poesie
di
Giuditta Di Cristinzi
A Claudio,
che sfonda
gli argini
della mia razionalità
Prefazione
Questa raccolta nasce da un
grande amore per il Sud e da reiterate riflessioni sulla differenziazione dei
caratteri e dei tratti dei popoli in base alla latitudine in cui essi nascono e vivono.
Una spiegazione aderente al
sistema scientifico, su come e perché la posizione geografica e il clima
possano incidere tanto fortemente sulla formazione dei diversi caratteri,
lingue, tratti somatici e perfino religioni, resta compito di antropologi,
sociologi ed etologi.
La letteratura e la poesia
possono solo esprimere la constatazione, lo stupore, le domande senza risposta,
le considerazioni soggettive nell’osservare la realtà della diversificazione
del genere umano in base alla collocazione geografica.
Peraltro, un anelito di
onestà intellettuale induce a confessare al lettore –laddove fosse necessario-
che chi scrive non è obbiettivo, ma è parte di una metà del tutto, ovvero del
Sud del mondo. O, perlomeno, si sente tale.
Questo nella piena
consapevolezza che, se si potesse guardare alle cose dal di fuori, con occhio
esterno ed estraneo, non si potrebbe disconoscere che la collocazione delle
regioni meridionali dell’Italia è invece nel nord del mondo.
Del resto, si sa, tutto è
relativo, quindi è vero che il nostro sud è il nord per molti ed è, al
contempo, il sud per altri.
Gli stereotipi e i noti
pregiudizi fanno ritenere che la gente del sud sia sfaticata, rassegnata,
vittima e carnefice di un sistema apatico, di corruzione, di povertà e abulia.
Non è così. Non è solo così.
Non è così semplice.
La gente del sud è vera
onesta idealista operosa fantasiosa aperta sincera leale solare dimessa e,
forse, stanca.
La gente e le terre del sud
hanno ispirato il mio terzo libro di poesie.
L’autrice
PARTE PRIMA
TERRE DEL SUD
DEDICHE ED
ELEGIE
DEDICA
Elegie
al sud,
dedicate
alla gente
e
alle terre del sud,
al
mio sud
e
al profondo sud,
più
a sud del nostro
A
chi è nato nel posto sbagliato
a
chi vive la sete e la fame,
il
deserto e la siesta,
la
samba e la festa,
il
caldo e l’allegria,
il
lavoro non trovato,
lo
tsunami mai annunciato
e
la sempiterna estate
Alle
terre infestate
da
mafia e camorra,
alle
terre fertili
di
arance e pomodori,
di
capperi ed allori,
di
tabacco e olive,
offese
da discariche abusive
Alla
gente all’antica
di
tradizioni e sentimenti
a
causa di progressi lenti
e
di economie bloccate
A
chi parte e va
dall’altra
parte del mondo
per
cercare il futuro
senza
perdere l’identità
A NAPOLI
Sud
Meraviglioso
In
un abbraccio
Si
apre al mare
E
l’affoga
Nel
cemento
PAESAGGIO
SPEZZATO
Mare
sole cielo
Terre
abbronzate e brune
Puntellate
da trionfi d’oro d’aranci
Addobbate
da cascate
D’ulive
verdi e more
Di
rami nodosi
Come
fantasmi sinistri
Di
foglie argentee
Tremolanti
al vento leggero
E
sommesso
Un
nastro di strada
Sospesa
tra cielo e mare
Tra
terre e ‘ndrine
Si
srotola a fatica
Tra
tangenti e riserve
Tra
progetti e frenate
E
arriverà alla fine
dopo
i tanti pedaggi pagati
OSSIMORI
Di
ossimori sciolti
Assurdi
ed incoerenti
Voglio
fare rime
Dedicate
al sud settentrionale
A
quello che mi è caro
Che
da secoli brevi
Balla
un valzer lento
Come
una sposa nera
Voglio
fare poesie prosaiche
Di
questo miele amaro
Del
sole congelato
Dal
buio della cultura
Versi
di speranza disperata
A
causa del ripetersi
Di
un ingiusto maltolto
Un
inno agrodolce
Che
vada piano forte
Al
cuore addormentato
A
scuotere gli animi
Da
questa siesta desta
Che
non importa ad altri
Che lo vedono da lontano
Come
un orizzonte in dissolvenza
Sullo
schermo della vita
Venafro,
11.12.2008
SUD
Alle
terre e alla gente del sud
non
importa niente
Il
sole matura i frutti da solo
Il
calore dell’aria
arriva
dritto al cuore
e
diventa carattere
e
scalda la miseria
L’aria
tersa e allegra
dirada
le nuvole
e i
pensieri
Le
terre del sud
sono
sempre immerse
in
un mare
che
è oceano in cui perdersi
e
frescura in cui bagnarsi
Il
mare da solo alleva i suoi pesci
e i
pescatori
rischiano
solo la vita
per
pescarli
La
terra del sud
come
la
gente del sud
è
rossa di sangue e passione,
è
gialla di sole,
è
pigra di caldo
Si
lascia vivere e morire
E
non pensa, medita
Non
produce, raccoglie
Non
odia, soffre e vive
Venafro,
5 febbraio 2006
VELO
DI VENTO
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