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giovedì 6 marzo 2014

ASTENSIONE AVVOCATI

Omissis… l’ Organismo Unitario dell’Avvocatura



prende atto


che le ragioni della protesta, manifestate da ultimo anche nella delibera assembleare
assunta a Napoli il 16.01.2014, sono state recepite dalla stragrande maggioranza degli
avvocati italiani che hanno aderito all’astensione e dagli Ordini della Sardegna e di Lecce,
verso i quali esprime solidarietà per le coraggiose iniziative assunte, e si impegna a dar
corso ad ogni possibile attività rivolta a conseguire gli obiettivi già posti con i precedenti
deliberati e riaffermati in occasione della recente Conferenza Nazionale dell’Avvocatura
e, perciò,

conferma

lo stato di agitazione e

ribadisce

la necessità di una interlocuzione permanente con il Ministro della Giustizia nonché della
partecipazione dell’Avvocatura nella composizione dell’Ufficio Legislativo del Ministero
e nei Consigli Giudiziari;

delibera

di invitare tutti i colleghi ad utilizzare ogni forma lecita di disobbedienza civile, ivi
compresi:
la revoca e/o la sospensione da parte dei COA territoriali di ogni forma di
finanziamento e sovvenzione e, comunque, di sussidiarietà in favore degli uffici
giudiziari;
la cancellazione dagli elenchi dei difensori d’ufficio e del patrocinio a spese dello stato;
il pagamento del contributo unificato soltanto dopo il ricevimento dell’apposito avviso
della cancelleria;
la rigorosa applicazione delle norme processuali, con sospensione di tutte le consuete
attività di supplenza agli uffici.  ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA




Via G.G.Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431

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Si impegna

altresì, ad esigere che le somme riscosse dallo Stato nell’ambito del servizio giustizia
vengano vincolate al funzionamento dello stesso;

a portare a conoscenza della Commissione del Parlamento Europeo le ragioni della
protesta dell’Avvocatura italiana.


Proclama 

l’astensione dall’attività giudiziaria civile, penale, amministrativa, tributaria e 
contabile per i giorni dal 17 al 22 marzo 2014, subordinando, sin da ora, la 
eventuale revoca, al ritiro da parte del Governo del ddl sulla giustizia civile. 


All’esito, delega la Giunta ad assumere i relativi provvedimenti.




 Il Segretario Il Presidente

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