L'ultima volta che sono stata in Grecia, ad Atene, è stato 40 anni fa, con mamma e babbo.
È stata la prima e l'ultima volta che babbo si è concesso ed ha concesso un'uscita fuori porta alla sua seconda famiglia. Gli altri figli erano ormai grandi e pressoché sistemati e quindi babbo si era sentito autorizzato a partire solo con mamma e me.
Credo che mamma avesse sempre desiderato un momento del genere, tutto nostro.
Prenotarono un viaggio di una settimana nella capitale greca perché io avevo frequentato il primo anno del liceo classico, avevo studiato un po' di greco e di arte ellenica, l'Acropoli, il Partenone e l'Eretteo con il nostro professore di storia dell'arte Tonino De Luca.
Chissà se è vivo ancora. Era tanto bravo, lo ricordo con piacere. Prendemmo da Roma un aereo dell'Alitalia, un Boeing 747, arrivammo nella capitale, ci trasferimmo in taxi in albergo, un albergo bello, di tre o quattro stelle situato nella piazza centrale, di fronte al palazzo governativo mi sembra, dove vedevo sostare le guardie impegnate nel loro ufficio e nel cambio allo scoccar dell'ora, in costume tipico ellenico, con tanti di zoccoli.
Prendemmo posto in un'unica stanza, su in alto, ove godevamo di una bella vista. Ricordo che facevamo per lo più colazione, pranzo e cena nel ristorante panoramico dell'albergo.
Mamma e babbo mi portarono a visitare l'Acropoli, il Partenone, l'Eretteo, l'Agorà, il Museo Nazionale, Capo Sunio, il porto del Pireo, la Plakka, i resti della città antica, culla della nostra civiltà...
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