Una patologia psicologica molto diffusa è quella del narcisismo, appunto patologico, distinto in benigno o maligno o, ancora, in covert e overt.
Affligge soprattutto i maschi ma spesso anche le donne. È una patologia particolare perché causa molta sofferenza nel partner del narcisista mentre viene appena percepita da chi ne è portatore. Infatti la persona che ne soffre, che normalmente non sente l'esigenza di curarsi, pone in atto una serie di rapporti complessi e insoddisfacenti che si ritorceranno comunque contro di lui.
Come dice il nome, il narcisismo deriva dal mito di Narciso, ovvero di Narciso ed Eco. Il mito è molto importante per comprendere le dinamiche del narcisista e dell'Eco di turno, che si ritroverà totalmente svuotato, confuso, altalenante, bistrattato, risucchiato nell'emotività come Eco dalla voce.
Eco infatti, dopo aver amato Narciso, non può far altro che ripetere le voci che sente ma non ha più una voce propria, lì dove il logos, il verbo sono estremamente importanti nell'espressione di una persona.
C'è sempre una luce |
Il narcisista è una persona che ha subito una grave sofferenza durante la prima infanzia, si è sentito trascurato, criticato, mortificato, probabilmente dalla madre, indesiderato e ha creato una scorza attorno a sé, pertanto finge magnificenza, finge sicurezza, è tronfio, appare superbo o superiore, molto spesso ha anche una postura particolare, un fisico che lo caratterizza, un petto gonfio, gambe sottili, una particolare prominenza della parte superiore, del tronco.
Il narcisista non è empatico, non riesce a provare sentimenti e quindi mutua sentimenti e sensibilità dall'altro, molto spesso dal partner, una persona che soffre molto accanto, direi dietro al narcisista e che spesso è un affettivo dipendente quindi uno che crede in qualche maniera di non meritare amore, di non meritare affetto, sempre per trascorsi infantili poco sani, quindi subisce e accetta maltrattamenti fisici, verbali o anche solo psicologici da parte del narcisista che fa il bello e il cattivo tempo: bombarda di attenzioni in una fase iniziale, quella del love bombing, e maltratta successivamente o addirittura scompare.
Il n. è seduttivo, brillante, attraente, in genere appariscente, tiene banco, veste bene, spesso è un professionista di valore, colpisce in qualche maniera l'immaginario specie femminile e poi si allontana o maltrattata o sminuisce la persona che ha di fronte.
L'interlocutore che soffre di tutto ciò, ne diviene dipendente. All'interno di questa dinamica malsana di bastone e carota si forma una coppia che dovrebbe effettuare una terapia a due, cosa abbastanza difficile, oppure individuale dell'uno e dell'altro o dell'altra, ma il narcisista non ritiene di avere un problema o, anche se comprende, sospetta di avere qualcosa che non va, non lo riconoscerà mai apertamente e quindi difficilmente si sottoporrà ad una terapia psicologica che metterebbe nuovamente in luce la sua grande ferita, il rifiuto subito da bambino.
Egli ha creduto di poter medicare o risolvere ammantandosi di questa sorta di superiorità fittizia, di questo senso di onnipotenza.
Difficile la terapia anche per il dipendente affettivo che invece ricorrerà ad un aiuto perché stremato ma difficilmente riuscirà a risolvere in quanto è come un qualsiasi altro dipendente, come un alcolista o un drogato.
La sua droga, la sua bottiglia, la sua eroina è il partner che a volte lo porta giù all'inferno e lo fa soffrire tantissimo e a volte lo esalta e lo porta in paradiso dandogli piaceri inconsueti ed emozioni forti.
Il segreto per lui è rafforzarsi e divenire più sicuro di sé.
Nessun commento:
Posta un commento