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martedì 11 giugno 2024

Nutrimenti

 Oggi è tornato Claudio Maria da Bologna.

grandi amori 

Sono andata a prenderlo alla stazione ferroviaria di Cassino. 

Mi ero preparata al suo rientro e avevo comprato una cotoletta gigante di vitella e poco più. 

Quando ho finito di lavorare, a studio, sono tornata a casa, ho messo i miei panni "da lavoro domestico", ho apparecchiato e ho raccolto i pomodori e il basilico  dal mio orto in vaso.



Ho versato abbondante olio d'oliva in una padella e ho fritto. Ho affettato una fetta di provolone del monaco maturo e gli ho fatto un mega panino. 

Abbiamo chiacchierato e poi mi sono resa conto che domani andrò fuori con la nonna e ho poco altro in casa. 

Che mamma snaturata, ho pensato. 

Ma poi mi sono tranquillizzata pensando ai nostri discorsi e all'altro nutrimento che da sempre mi preoccupo di "preparare" per lui e per i fratelli. Abbiamo parlato dell'Alma Mater e di Pasolini, di Carducci, di Pascoli, di Eco. Gli ho letto Supplica a mia madre, abbiamo accennato a Salò e alle 120 giornate di Sodoma, a Fabri Fibra e a Walter Lazzarin, ai tautogrammi, ai miei futuri studi, al mio giallo, Il caso di Roccaventosa, che lui ha appena finito di leggere. Era entusiasta. Non aveva indovinato chi fosse l'assassino. Mi ha chiesto un sequel. Abbiamo parlato delle elezioni e della Salis, di Giorgia Meloni e di tanto altro.

Ebbene, mi sono assolta. Non sono forse una mamma coi fiocchi, una mamma tradizionale, ma mi impegno, a mio modo. 

Ho aperto le imposte della sua stanza affinché dormisse più  fresco, ho raccolto i suoi calzini e glieli ho lavati a mano per non aspettare la lavatrice, perché fossero pronti quando ripartirà. 

Mi sono assolta. Troppa indulgenza?


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