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sabato 15 dicembre 2018

LE MIE RECENSIONI

IL PRANZO DELLA DOMENICA DI PAOLO PANZACCHII
RECENSIONE

La narrazione de Il pranzo della domenica di Paolo Panzacchi inizia seguendo un duplice binario: i quello dell’intrigo internazionale e quello del mistero locale.
Le azioni si dipanano i luoghi disparati, tra Grozny, Stoccolma, San Giovanni in Persiceto, Bologna, Zurigo, Berlino, Francoforte e Shanghai.
Inizialmente si fa fatica a trovare il punto di congiunzione tra le vicende di loschi figuri, spie e mercenari stranieri e  di comuni affaristi emiliani fino a quando il lettore è messo in condizioni di ritrovare il bandolo della matassa e  di comprendere la connessione tra la storia del industriale italiano Giovanni Arienti e dei figli scapestrati e il disegno sovraordinato.
Il genere letterario è un mix di giallo, noir e hard boiled.
Tanti i personaggi: il mercenario Jacques de Sertas, Anita, Roberto e la dolce signora Lucia Arienti, il notaio Zani, Mister Wao,  il misterioso Gianni, oscuro protagonista con tre passaporti e tre identità (quale sarà quella reale?), il solerte investigatore privato Paolo Speranza, uno stuolo di commissari, ispettori, questori corrotti e non, tutti coinvolti nella vicenda adrenalinica che toglie il respiro ai protagonisti, per una vecchia vicenda originatasi nel “71, che ha scontentato e  scatenato così tanto odio in qualcuno da determinare rappresaglie a catena e un'intera vita consacrata alla vendetta.
Il personaggio che ho amato di più e quello di Anita, forse perché femminile, una donna in carriera, inizialmente dolce e capace, che a causa di una forte delusione d'amore devia il corso della sua vita e diviene quasi un relitto umano,   duro e crudo,   dedita a dipendenze di ogni tipo di dipendenze.
Ma del resto Panzacchi porta tutto alle estreme conseguenze.
Il climax si raggiunge in parte centrale, dopo una sparatoria micidiale a Zurigo,  in cui vengono descritti inseguimenti al cardiopalma, agguati e una gragnola di colpi fino a raggiungere il denouement  finale durante il pranzo della domenica nella super villa dell’affermato industriale in declino.
Peccato per il finale da totale armageddon, che non lascia spazio a guizzi creativi, riscatti o colpi di scena. Vince la violenza assoluta cieca e sorda.
Il libro, all'inizio avvincente, animato da una buona idea ispiratrice, appiattita nello sviluppo successivo, è carente dell'editing che avrebbe dovuto essere molto più accurato soprattutto della consecutio temporum in altre  banali cadute di elaborazione.

Il pranzo della domenica Paolo Panzacchi Laurana editore Collana calibro 9 giallo&noir,  pagine 232,  CODICE ISBN 978 88 3198 40 89



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