Il tradimento non è che alta fedeltà a se stessi
LIFE STYLE AVVOCATOAMICO BENESSEREBELLESSERE VIAGGI CUCINA SCRITTURA CREATIVA LIBRI MAMMAeFIGLI
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lunedì 24 dicembre 2018
domenica 23 dicembre 2018
sabato 22 dicembre 2018
venerdì 21 dicembre 2018
giovedì 20 dicembre 2018
I LUOGHI DELL'ANIMA
I
luoghi dell'anima
VIAGGIO IN SICILIA
PARTE SECONDA
Dopo un giretto nel capoluogo,
attraverso strade costeggiate da suggestive saline,
ho raggiunto Marsala, ridente cittadina, molto
popolosa, famosa per il celebre sbarco
dei mille e per la produzione dell'omonimo
vino.
A Marsala ho visitato le saline, l'isola di Mozia in barca,
con un simpatico anziano timoniere che faceva da guida, e la Riserva Naturale delle Isole dello Stagnone.
Al tramonto, in un abbraccio seducente
di colori degradanti dall'azzurro del cielo all'arancio del sole, ho preso un aperitivo da Mamma
Caura, ove la vista -che pare quasi lacustre- è arricchita dal profilo
di vecchi mulini.
La sera ho cenato presso il
ristorante trattoria Garibaldi in pieno centro, dove ho
gustato i busiati al nero di seppia con seppie, pomodorini,
bottarga di tonno e mollica di pane (una gioia per il palato!) e per secondo le famose triglie rosse dello Stagnone. Gentilissimi e simpatici i camerieri.
Il giorno successivo, dopo una breve
passeggiata sul corso di Mazara del Vallo, pieno
di bei negozi, ho raggiunto Selinunte
per una visita culturale al Parco Archeologico più grande d'Europa. Molti e
pregevoli i resti antichissimi, a testimonianza delle civiltà del passato.
Notevoli i templi C ed E, di stile dorico,
edificati tra il quinto e il terzo
secolo avanti Cristo.
Siamo così tanto ricchi di storia,
arte e bellezze noi italiani tutti che a volte ce ne dimentichiamo, dando per
scontata la varia copiosità che ci circonda.
Spinta dall'afa estiva e dal tempo
incalzante ho ripreso il viaggio verso Sciacca, città marinara, turistica e termale
dove alloggiato in un'altra struttura pregevole, il B&B
La finestra sul cortile, gestito dalla vivace e simpatica
proprietaria Santina Matalone, che ne ha curato la ristrutturazione fin nei
minimi particolari. Santina mi ha suggerito una bella spiaggia
dove ho trascorso il pomeriggio in relax,
facendo tanti bagni per combattere il
gran caldo e sgranocchiando pistacchi siciliani; poi mi ha indicato un ottimo
ristorante dove ho cenato scegliendo squisitezze tra il ricco pescato del giorno. Al mattino dopo, ho fatto abbondante
colazione nel cortile del B&B, accolta
dall’ospitalità tutta siciliana di Santina e del marito, tra piante
lussureggianti, colori sgargianti, dolcezze isolane e coccole
del grosso cane dei proprietari.
E poi via, di nuovo lungo la costa,
alla volta di Agrigento,
una città meravigliosa varia, ricca di chiese e monumenti, ma famosa soprattutto
per la Valle dei Templi.
Appena arrivata in zona sono corsa in spiaggia a Realmonte, per godere della vista della Scala dei Turchi,
una parete rocciosa a picco sul mare, una scogliera aspra e bianca, erosa
dall'acqua e dal vento, ondulata e irregolare, la Scala è una falesia di rara
bellezza. Ho potuto vincere il caldo soffocante solo facendo tanti bagni
nell'acqua fredda e cristallina e bevendo birra
ghiacciata per accompagnare altre squisitezze locali: pasta con le sarde e pannelle
fritte.
La sera ho gironzolato per la città e ho fatto una cena leggera a
base di polipo in gelatina.
Il mattino dopo ho visitato la Valle dei Templi dichiarata a giusta ragione Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco, combattendo il
caldo asfissiante con bagnature di acqua fresca delle fontane. In quei giorni il
parco ospitava alcune sculture bronzee
di Igor
Mitoraj e posso dire che l'accostamento delle opere contemporanee con
le vestigia del passato risultava davvero grandioso e suggestivo.
Dopo la visita interessante al sito
archeologico ho ripreso il viaggio, purtroppo al termine, imboccando la via
interna che da Agrigento porta a Palermo.
Sono passata davanti al bivio per Corleone e la tentazione di fare una sosta è stata
fortissima ma il tempo stringeva e gli
effetti dell'afa, esasperati
dall'asfalto, mi hanno indotto a tirare
dritto fino a Monreale
per un'ultima visita culturale. Meraviglioso il Duomo, che quel giorno ospitava un
matrimonio (spero di buon auspicio!), che insieme alla cattedrale di Cefalù e alla Palermo arabo-normanna è Patrimonio dell'Umanità secondo
l'Unesco dal 2015, e a
buon titolo, infatti è un'opera architettonica notevole, di stile composito
ricchissimo, con magnifici mosaici dorati
interni, porte bronzee, arcate ogivali, intarsi barocchi e colonnine gemine.
Al termine, un ultimo giro per la città
di Palermo e una piccola pausa per
gustare l’ultima granita in un rinomato bar del centro e poi via al porto.
Mi sono imbarcata dal tramonto, lasciandomi alle spalle alla volta del “continente”, una terra meravigliosa, ricca, calda, varia, ospitale, ove spero di tornare presto, sempre
su due ruote e sempre con la buona compagnia di mio marito Claudio che accoglie con piacere tutte le
mie richieste da globetrotter .
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mercoledì 19 dicembre 2018
AFORISMI
“Certe persone cercano di essere più alte tagliando la testa degli altri” (Paramhansa Yogananda, filosofo e mistico indiano)
lunedì 17 dicembre 2018
LUOGHI
VIAGGIO IN SICILIA
I PARTE
Quest'estate ho fatto un bellissimo
viaggio in Sicilia,
terra di sapori, colori, profumi, calore, mare, sole e arte, una regione
prodiga e meravigliosa, dunque, per le bellezze paesaggistiche, le ricchezze
artistiche e la componente umana, un mix ardente e affascinante.
Ho fatto un tour in scooter nella parte occidentale,
ripromettendomi di tornare presto a visitare la zona orientale.
Imbarcata a Napoli alla sera, al mattino
sono approdata a Palermo, dal greco pan
ormo, ovvero tutto porto, e ho fatto colazione con uno squisito cannolo alla ricotta per tuffarmi subito nei sapori locali. Poi ho fatto una passeggiata nel centro della
città cercando di vedere più cose possibile: la cattedrale intitolata a Santa Rosalia; il Palazzo dei Normanni, antica residenza reale, oggi sede dell'Assemblea
Regionale Siciliana e della Cappella Palatina,
gioiello senza pari, consistente in una basilica a tre navate, celebre per i mosaici
dorati bizantini che l’affrescano; il più grande, ricco famoso è quello
di Cristo Pantocratore. Si resta
rapiti alla vista di tanto splendore.
Ho continuato il mio giro per vedere la Fontana
Pretoria o Fontana della Vergogna nel quartiere della Kalsa, il mercato della Vucciria e quello
di Ballarò,
ove tra bancarelle, venditori, prodotti
esposti e richiami chiassosi è possibile
rintracciare l'essenza vera del Mediterraneo
e la vicinanza al mondo arabo.
Poi ho ripreso lo scooter alla volta della località di Mondello, fatta di spiagge e sabbia bianca, mare cristallino, viali alberati, villette liberty e tanta confusione data la piena stagione in cui mi sono
trovata. A Mondello fatto pausa pranzo, scegliendo di assaggiare le famose arancine di riso, la caponata di verdure con il pesce spada e
una brioche succulenta farcita di gelato
al pistacchio!
Nel pomeriggio ho visitato, in
silenzio contemplativo, il santuario di Santa Rosalia, arroccato sul Monte pellegrino, meta di molte visite religiose.
Poi ho attraversato le vie del centro, il Cassaro e via Maqueda, soffermandomi nella Piazza dei Quattro Canti, ottagonale e semplice ma arricchita dai
prospetti di quattro palazzi meravigliosi, oggi molto rovinati.
Ho trascorso la serata nel cuore
della movida cittadina, in un
ristorantino (mi sembra Morsi e Sorsi)
con tavoli all'aperto, dove ho mangiato polipetti
affogati in coccio bollente di terracotta, annaffiando la cena con un buon vino rosso locale.
Il mattino seguente sono partita alla
volta di San
Vito Lo Capo, seguendo la via costiera, en plein air, attraversando Castellamare
del Golfo.
Ho soggiornato presso il B&B Albert sito in zona centro, in via Nino Bixio, gestito da una coppia
estremamente ospitale, Anna Maria e Vincenzo Gammicchia, siciliani doc. La struttura è a
pochi metri dal mare ed è stata
realizzata con maestria artigiana dal proprietario, che ha avuto molta cura
nelle rifiniture interne. I gestori mi
hanno consigliato di assaggiare il cosiddetto “caldo freddo” presso il bar La
sirenetta e io mi sono fatta tentare dal dolce così ricco e squisito che ci
ho fatto praticamente pranzo: pan di Spagna imbevuto di liquore, gelato al
caffè o alla crema e cioccolato fuso caldo in copertura, una vera delizia
per il palato.
Poi ho noleggiato una barca per
raggiungere la Riserva Naturale Orientata dello Zingaro via mare, una porzione
di costa dalla natura incontaminata in cui pare di essere fuori dal tempo. Al
rientro, la sera, ho piacevolmente passeggiato per le strade del noto centro
turistico, zeppo di gente e ho mangiato la prelibatezza del luogo: il couscous
di mare, a conferma della Sicilia è luogo d'incontro di culture e
influssi diversi, da quelli arabi a quelli normanni, rielaborati secondo la sensibilità ricca,
varia e ospitale degli autoctoni.
Il mattino successivo i titolari del B&B mi hanno offerto una colazione
speciale: fichi maturi appena
raccolti, torta al pistacchio fatta in
casa da Anna Maria, caffè e pane cunzato,
che ho serbato per il pranzo. Si tratta di un pane artigianale fatto in casa, affettato e condito con pomodori maturi,
origano, ricotta secca, acciughe e olio
d'oliva: che semplicità! Che meraviglia!
La mia gita, ricca ma breve, quindi veloce, è proseguita
verso Erice, caratteristico centro antico, posto in cima al monte omonimo, famoso per le mura ciclopiche che lo racchiudono, il castello di Venere, le torri del Balio, il quartiere spagnolo e il polo
museale. Erice, arroccata a 750 metri sul livello del mare, è un'antica città
fenicia e greca, incantevole e singolare nel suo centro storico stipato di
case.
Scesa di nuova valle ho fatto una
rapida gita Trapani, capoluogo di
provincia, città che si affaccia sul mare aperto, caratterizzata dal porto, dalle rinomate saline,
dalla bella cattedrale di San Lorenzo,
da corso Vittorio Emanuele, dal Palazzo
Senatorio e dalle Cento Chiese…
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