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lunedì 21 gennaio 2013
LA CONVENTION
È stato accolto dagli applausi il Presidente del Consiglio, Prof. Mario Monti, al suo ingresso nella tensostruttura del Kilometro Rosso a Bergamo dove era in programma l'incontro con i candidati della sua lista.
Monti è arrivato insieme alla moglie, mentre il figlio Giovanni è entrato in sala poco prima. All'appuntamento erano presenti tra gli altri il ministro Andrea Riccardi, Luca Cordero di Montezemolo, il ministro della Salute Renato Balduzzi.
Dopo gli interventi dei vari ospiti, ha preso la parola il Presidente: «Non vorrei che mi aveste preso per un politico... , ma vi assicuro che a questo punto mi è venuta la passione».
STANDING OVATION!
Qualche minuto prima del suo discorso alla convention si è registrata una standing ovation per il premier: mentre venivamo proiettate le immagini dell'ultimo anno targato governo Monti il pubblico in sala si è alzato in piedi per acclamarlo. In particolare gli applausi si sono levati quando sullo schermo è stata proiettata l'immagine di Twitter in cui Monti annunciava, la salita in politica e a seguire le immagini con spread che scende sotto la soglia dei 287 punti base e la scritta «L'Italia è di nuovo in piedi».
Servono riforme radicali
«Non so se al presidente della Repubblica faccia piacere o meno la mia decisione di candidarmi - ha detto- ma so che è ispirata dal desiderio di fare qualcosa di buono per il Paese. Non sempre coloro che si dicono moderati in politica sono moderati nel nostro senso: l'Italia non ha bisogno di moderazione nel senso di mezze misure, ma di riforme radicali. Non si tratta di federare i moderati, ma di federare i riformatori».
Tasse? Le situazioni cambiano
«Qualcuno è stizzito perchè parlo di riduzione delle tasse, ma non è incoerente. Metterle era indispensabile ma non per sempre, le situazioni cambiano».
Serve uno sforzo largo sulle riforme
«Ho sempre sostenuto, quando guardavo la politica da fuori o dall'Europa, che le riforme incontrassero difficoltà e fosse necessario uno sforzo largo e unitario per superare certe emergenze. I nostri segnali della voglia di fare riforme sono stati accolti e seguiti con scelte politiche costose da soggetti che prima militavamo nel polo di sinistra e di destra e non erano a loro agio nella loro casa di appartenenza sulle riforme. Noi li abbiamo voluti, loro sono venuti».
Un voto utile per l'Italia
«Quello per la lista Monti - ha sostenuto il premier - non è un voto contro qualcuno, ma fermissimamente per l'Italia ed è un voto utile». «Mai vorremmo - ha proseguito - veder spezzato il Paese: noi amiamo l'Italia tutta». Così rivolgendosi alla Lega che «si vergogna dell'Italia e invidia la Germania. Noi ammiriamo la Germania e vogliamo imitarla in alcune riforme». E parlando di Sel: «Vendola dice che sulle riforme può discutere con Monti, "a patto che faccia autocritica". Ma scherziamo?».
Ridurre il numero dei parlamentari
All'ordine del giorno del primo Cdm - ha detto Monti - metterei una serie di riforme costituzionali: da una drastica riduzione del numero dei parlamentari, al riassetto dello Stato per renderlo meno oneroso, passando per la modifica del Titolo V della Costituzione.
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