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giovedì 24 gennaio 2013

PERCHÈ

In questi giorni mi capita spesso di dover spiegare il perché della mia scelta, della mia scelta civica e politica. C'è chi mi chiede, senza tanti preamboli, "ma perché, chi te lo fa fare?". E si riferiscono al tempo, alle energie, ai soldi che dovrò spendere. Forse, quelli che se lo chiedono e me lo chiedono con più forza sono proprio i miei familiari. Mia madre, ad esempio, la persona che mi vuole più bene al mondo, o mio fratello, così schivo e riservato, o mia sorella, cui non avevo confidato nulla ex ante. Ebbene, il motivo è che amo il mio Paese, amo l'Italia, come Venafro, come la mia stessa famiglia, me ne sento davvero parte, e non in modo retorico. Credo che l'Italia sia in un momento storico difficile e cruciale, che dobbiamo impegnarci tutti, ognuno come può, ciascuno secondo le proprie capacità e le proprie inclinazioni, per il bene comune, non solo lavorando, facendo il proprio ordinario dovere di tutti i giorni, pagando le tasse, ma di più. Ci vuole un vero impegno civile, morale, inspirato ai valori etici più squisiti e sinceri. Ecco spiegato il mio perchè: non ambizioni, non personalismi, non voglia di mettermi in vista. Chi mi conosce sa che non me ho bisogno. Sto bene così come sto. Ma la grave crisi che attanaglia il Paese va contrastata con forza, da parte di tutti. Io ho scelto di fare così la mia parte. Non me la sono sentita di restarmene al calduccio della mia vita di tutti i giorni. Lavoro, ho una casa, una famiglia, ho mille impegni, credo di fare il mio dovere ogni giorno, non ho problemi economici. Ma non mi basta. Voglio fare di più. Che senso avrebbe oggi per me restarmene nell'angolo a coltivare il mio orticello? Ecco, molto sinceramente, il mio perchè.

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