Sono un got, un giudice onorario di tribunale (non amo l'appellativo postumo di gop, giudice onorario di pace), dal 2002.
Sono un lavoratore a nero dello stato italiano, un professionista sfruttato, un avvocato orfano, un giurista che conosce di cause e fa giustizia emettendo decreti, ordinanze e sentenze esattamente, salvo che per competenze diverse e superiori, come i magistrati professionali o di carriera, ovvero coloro che hanno superato un concorso per esami e non per titoli come me.
Finora, in futuro vedremo, lo stato si è servito di me e dei miei colleghi per smaltire il contenzioso, per decidere valanghe di procedimenti, alla modica spesa di 98 euro lordi a udienza. (Ma ci è stato vietato fare più di due udienze a settimana per non gravare sui conti pubblici. Vedremo d'ora innanzi).
Io non ho goduto di maternità, malattia, ferie, contributi per la pensione. Perchè l'ho fatto? Beh, questa è un'altra storia e comunque sono fatti miei.
Ebbene, hanno tentato tutti o quasi di fare una riforma che ci desse diverso riconoscimento e inquadramento, da Mastella a Orlando.
Finchè non ci ha pensato il giudice costituzionale e ministro Cartabia.
Con la sua riforma ha stabilito che noi poveri magistrati onorari, in carica da chissà quanto tempo, con esperienza spesso più che ventennale, per essere legittimati a continuare, dovessimo fare una sorta di esame.
Ed ecco che, con nota prot. x del tribunale di y del 21 settembre 2023, in seno alla procedura di conferma nell'incarico, sono stata convocata a sostenere la prova orale domani alle ore 15.00 presso il tribunale, aula gip.
Sono arrabbiata, stufa e stanca.
Mi domando: e se non superassi l'esame, se venissi delegittimata a posteriori, come la metterebbe lo stato italiano con i cittadini e con le centinaia e centinaia di provvedimenti che ho emesso?
Che ho emesso in virtù di una laurea in giurisprudenza conseguita in un ateneo pubblico, l'Università La Sapienza di Roma, del superamento del concorso pubblico per avvocato, rectius, procuratore legale, dell'anzianità di iscrizione ed esercizio come avvocato, della domanda e della nomina (per titoli) fattami dal CSM.
Voglio dire, in sostanza, che non sono un'abusiva, non sono un'impostora, non sono un'ignorante giuridica.
Eppure, dopo 21 anni di servizio, domani dovrò essere esaminata da una commissione composta da un magistrato "di serie A", un procuratore "di serie A" e un avvocato al quale potrei aver fatto perdere una causa tre giorni fa.
Complimenti allo stato italiano!
Non credo che cose simili accadano altrove in Europa, Europa che minaccia da tempo sanzioni invano.
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