LIFE STYLE AVVOCATOAMICO BENESSEREBELLESSERE VIAGGI CUCINA SCRITTURA CREATIVA LIBRI MAMMAeFIGLI
LIFE STYLE BENESSEREBELLESSERE AVVOCATOAMICO VIAGGI CUCINA MAMMA+FIGLI SCRITTURA LIBRIITALIAN STYLE
mercoledì 13 novembre 2013
martedì 12 novembre 2013
IL SILENZIO E' D'ORO
Amo chi tace.
Chi pensa molto e parla poco
è più sagace
e virtuoso chi spegne il fuoco!
Chi pensa molto e parla poco
è più sagace
e virtuoso chi spegne il fuoco!
LA PETTEGOLA
Usa solo petto e gola
e mai il cervello.
E' una povera donna sola,
di molti si fa zimbello.
Fa del pettegolezzo
l'unico suo vezzo.
e mai il cervello.
E' una povera donna sola,
di molti si fa zimbello.
Fa del pettegolezzo
l'unico suo vezzo.
POESIA DEDICATA A D'ANNUNZIO CON LA QUALE HO VINTO E PARTECIPATO AL X PREMIO NAZIONALE DI POESIA "CITTA' DI COLONNA LA TRIDACNA"
FUOCO
Cantò l’acqua, il Vate,
con quinari di rime baciate.
Io per lui canto il fuoco,
come se fosse un gioco,
in onore dell’esteta,
uomo, soldato e poeta.
Il fuoco dell’amore e dell’arte,
il fuoco che muove chi parte
e brucia chi resta, solo, tutto testa.
Il fuoco della poesia,
anima Sua e mia,
il fuoco dedicato alla Duse,
la maggiore delle Sue muse.
Fuoco di fico, rito antico,
fuoco d’olivo, sempre vivo,
fuoco di scintille,
fuoco di faville,
fuoco de Il Piacere,
poesie di Primo Vere,
fuoco che arde, che brucia, che schizza,
che scalda, che scotta e ti fa rubizza,
fuoco che divampa
in chi di passioni campa,
tra Fata Verde e Venere
e riduce tutto in cenere!
Venafro, 13 giugno 2013
FUOCO
Cantò l’acqua, il Vate,
con quinari di rime baciate.
Io per lui canto il fuoco,
come se fosse un gioco,
in onore dell’esteta,
uomo, soldato e poeta.
Il fuoco dell’amore e dell’arte,
il fuoco che muove chi parte
e brucia chi resta, solo, tutto testa.
Il fuoco della poesia,
anima Sua e mia,
il fuoco dedicato alla Duse,
la maggiore delle Sue muse.
Fuoco di fico, rito antico,
fuoco d’olivo, sempre vivo,
fuoco di scintille,
fuoco di faville,
fuoco de Il Piacere,
poesie di Primo Vere,
fuoco che arde, che brucia, che schizza,
che scalda, che scotta e ti fa rubizza,
fuoco che divampa
in chi di passioni campa,
tra Fata Verde e Venere
e riduce tutto in cenere!
Venafro, 13 giugno 2013
RE GIORGIO
RE GIORGIO
Voleva star con Clio a godersi la pensione,
ma lo hanno richiamato a presieder la Nazione.
Tiene duro il nonno, si destreggia,
anche se Di Pietro o Grillo lo dileggia.
Berlu per la grazia lo tira dalla giacchetta,
lui ignora i messaggi e si attiene all'etichetta,
perché passerà alla storia.
Questa è la comune opinione,
Re Giorgio che succede a Napolitano
per la prima volta nell'ordinamento italiano.
Scauri, 28 agosto 2013
martedì 29 ottobre 2013
RECANATI-FRANCOFORTE: ANDATA E RITORNO
Mio figlio Ale sta studiando Leopardi. Io, ieri sera, ho cominciato a leggere Goethe.
Benchè si tratti di artisti lontani tra loro, mi è sembrato di poter tracciare un parallelo.
Vi sono tanti aspetti della vita dell'uno che rimandano all'altro.
Goethe nacque a Francoforte sul Meno, cinquanta anni prima di Leopardi, che ebbe i natali a Recanati, entrambi da famiglie ricche, patrizie, nobili.
Bambini precoci, enfants prodige, studiarono moltissimo, spesso in casa, nelle ricchissime biblioteche di famiglia, e incominciarono le loro produzioni letterarie in un'età in cui i nostri bambini frequentano le elementari e saprebbero a malapena scrivere un'ode maccheronica al loro idolo calcistico.
Poliglotti tutti e due: Goethe studiò il tedesco, il latino, il greco, il francese, l'italiano, l'inglese l'ebraico. Leopardi studiò l'italiano, il latino, il greco, l'ebraico, il francese (lingua nella quale probabilmente lesse la prima versione del Faust), il sanscrito, l'inglese, lo spagnolo.
Romantici, entrambi lessero i classici e Byron e Shelley e ne furono influenzati.
Il primo fu un genio assoluto, universale, poeta, letterato, scienziato, pensatore, panteista e naturalista.
Il nostro fu grande poeta, letterato, pensatore sensista, materialista, pessimista, esistenzialista.
Forse non si conobbero e non ebbero modo di incontrarsi mai, ma sia l'uno che l'altro produssero pagine e pagine, affascinanti ed attuali, classiche.
Entrambi morirono nel 1837.
SORELLE IL DOPPIO O SORELLE A META'?
C'è una parola molto brutta nel vocabolario italiano che definisce la mia condizione: sorellastra.
A lungo ne ho portato il peso, sentendomi spesso una sorella di serie B.
Chi mi conosce, sa la mia storia e quella della mia famiglia.
Il mio povero babbo aveva sposato in prime nozze, ad Edimburgo, la signora Rose Cimorelli. La loro unione fu benedetta dalla nascita dei miei fratelli, Adriana, Iva e Umberto.
La signora Rose, debole di cuore, lasciò questa vita a soli 40 anni, in un triste giorno di giugno di cinquanta anni fa.
Il mio babbo restò solo e dopo un lungo periodo di lutto, come usava a quei tempi, specie in paese, pensò di trovare una nuova compagna, con la quale dividere i giorni della vita futura, le gioie e gli affanni e le responsabilità di genitore.
Scelse mia madre, Titina, una donna seria e buona, di altri tempi, una semplice maestra di scuola. Una donna cui la nostra lingua ha serbato un altro brutto nome, matrigna.
Le fiabe son piene di matrigne cattive. Ebbene, la realtà ben può essere diversa e spesso supera la fantasia. La mia mamma non è stata la matrigna, ma la fata buona che ha fatto incantesimi d'amore, dedizione e sacrificio.
Dunque, ora, noi quattro fratelli, o fratellastri che dir si voglia, siamo grandi, "sistemati", sposati, lontani. Ognuno di noi vive la sua vita, ma siamo legatissimi.
Giorni fa riflettevo sul rapporto con mia sorella Iva, la migliore tra noi, quanto a bontà.
Pensavo alla nostra salute e a quanto io sia stata male, anche fisicamente, quando lei ha avuto un infarto, circa tre anni fa.
Pensavo che, in passato, ci siamo entrambe ammalate alla tiroide ed, ora, entrambe alle corde vocali, insieme. Tutte e due abbiamo una disfonia, che stiamo curando con la stessa logopedia.
Mi chiedevo, se questo non è amore, non è empatia, cos'è?
Pensavo, siamo sorelle a metà, solo perchè abbiamo due mamme biologiche diverse?
No, noi siamo sorelle il doppio.
E non è retorica. Perchè Iva ha due mamme, la sua, quella che l'ha partorita tanti anni fa, e la mia che l'ha cresciuta, l'ha sostenuta, le è stata accanto nella vita.
E anch'io ho due mamme, la sua e la mia. La mia che mi ha messo al mondo e che per grazia di Dio mi cammina ancora affianco e la sua, Rose, della quale ho apprezzato ed ereditato, tramite i miei fratelli, lo stile, la bontà, l'educazione, la signorilità.
Così come ho sei nonni, i miei materni, quelli comuni paterni e i nonni dei miei fratelli, nonno Felice e nonna Cristina, che non ho conosciuto se non attraverso le foto, i ricordi, le parole, ma molte idee, molti miei comportamenti, molti valori, molti sentimenti, lo so, li ho mutuati da loro.
La nostra è una famiglia molto all'antica, ma allargata come quelle più moderne.
Quando tra qualche giorno si commemoreranno i morti, al cimitero saluterò anche la signora Rose e lascerò un fiore ed una preghiera anche per lei, che riposa insieme a babbo, per nonno Felice e nonna Cristina.
Ci ho messo molto tempo per elaborare, ma non mi sento più la sorellastra di nessuno.
venerdì 18 ottobre 2013
FINCHE' MORTE NON CI SEPARI
Finchè morte non ci separi ed oltre...
Questa mattina a Venafro si è celebrato un funerale tristissimo, ma anche singolare: le esequie congiunte di due anziani coniugi.
Pare che, dopo moltissimi anni di matrimonio e vita comune, figli, vicissitudini, alterne vicende, lui si fosse ammalato.
La moglie, benchè anziana e anch'essa malferma in salute, ha assistito il coniuge a lungo, in casa.
L'altro ieri lui è venuto a mancare. Erano stati già fissati i funerali quando si è verivicata una cosa non comune: dopo poche ore dal decesso del marito, è morta anche la moglie. I funerali sono stati rinviati e fissati "insieme". La camera ardente ha visto entrambi gli sposi, uniti nella vita, come nella morte.
Ieri ho visto esposto per le strade del paese il necrologio "matrimoniale" e me ne sono stupita; mi sono fermata, l'ho letto, ho chiesto informazioni. Non conoscevo personalmente le persone in questione. Posso immaginare il dolore e il disappunto dei figli nel sostenere una doppia perdita, nel celebrare in un momento i funerali del padre e della madre insieme.
Tuttavia, nel fatto di per sè dolorosissimo, vi è del bello e del buono: l'amore immenso, totalizzante di questi due sposi, che dopo una vita insieme, nonostante le trame superiori del fato, non hanno voluto separarsi.
L'eterno riposo a Loro...
domenica 13 ottobre 2013
LA NOSTRA VITA
La vita è dura perchè ci affanniamo a cercare cose imposte dagli schemi, familiari, sociali.
Se cercassimo solo di essere noi stessi, di scoprire e affermare il nostro essere, la nostra essenza più intima e vera, la vita potrebbe essere più felice, leggera. Guardarci dentro, essere qui ed ora, osservare le cose, lasciar fluire l'esistenza, godere il tempo e renderlo pieno, piuttosto che fuggevole, ecco questa dovrebbe essere la meta. e non raggiungere una certa posizione, una promozione, un maggior guadagno, uno status.
Ma chi se ne frega di tutto ciò!?
Faccio ammenda, io per prima ho sbagliato, sulla mia pelle, dandomi il tormento per anni. Prima la laurea, poi l'abilitazione, la professione, il matrimonio, l'indipendenza economica e via così discorrendo all'infinito.
Ora basta. Voglio lavorare meno, stare coi miei ragazzi, godere della loro compagnia, aiutarli a fare i compiti, stare più tempo a casa, leggere e scrivere, ...
Sì, è vero, bisogna pur sempre guadagnarsi la pagnotta, il benedetto pane quotidiano e avere a che fare con gli altri, in scambio continuo, in rapporti e relazioni talvolta complesse, difficili, finanche dolorose, ma l'errore è volere troppo ed aspettarsi dagli altri delle cose. Illudersi per poi rimanere sempre, almeno in parte, delusi.
Gli altri sono solo compagni di strada, ora l'uno, ora l'altro, ora nel bene, ora nel male. E tutti ci usiamo a vicenda. Pare una triste realtà, ma è ovvio, è normale, ci usiamo tutti, perchè non siamo fatti per star soli. Ognuno ha in sè dei bisogni concreti ed un gran vuoto da colmare per attraversare i flutti incerti dell'esistenza.
Tuttavia, si può riuscire ad allentare le morse dei pensieri, dei diktat alieni. E allora via, buona vita a tutti noi!!!
lunedì 7 ottobre 2013
CELEBRERO' NOZZE!!!!
Ieri gli amici Teresa e Gaetano sono venuti a farmi una gradita visita a casa per consegnarmi l'invito alle loro nozze. Ne sono stata lieta e sorpresa, perchè da molti anni convivono e la loro unione è stata allietata dalla nascita di un figlio, oggi sedicenne. Ma, sorpresa nella sorpresa, mi hanno chiesto di essere io a celebrare le nozze!!!!! Ne sono lieta e onorata. Dunque il 26 ottobre nella Sala Consiliare del nostro Municipio, fascia tricolore addosso, Ufficiale di Stato Civile per un po', celebrero' le nozze degli amici. Evviva gli sposi!!!!!
IL GIUDIZIO DELLA GIURIA
Per l'intensa dedica regalata al tema e al concetto ed espressa in maniera evocativa e calzante tramite immagini di somiglianza e parole disposte in modo da creare fili diretti con il nucleo centrale d'ispirazione. Per l'intensità dello stato d'animo poetico posto in rilievo tramite echi che, seppur inseriti nell'ordine dei versi, paiono espandersi all'infinito.
FUOCO
POESIA DEDICATA A D'ANNUNZIO CON LA QUALE HO VINTO E PARTECIPATO AL X PREMIO NAZIONALE DI POESIA "CITTA' DI COLONNA LA TRIDACNA"
FUOCO
Cantò l’acqua, il Vate,
con quinari di rime baciate.
Io per lui canto il fuoco,
come se fosse un gioco,
in onore dell’esteta,
uomo, soldato e poeta.
Il fuoco dell’amore e dell’arte,
il fuoco che muove chi parte
e brucia chi resta, solo, tutto testa.
Il fuoco della poesia,
anima Sua e mia,
il fuoco dedicato alla Duse,
la maggiore delle Sue muse.
Fuoco di fico, rito antico,
fuoco d’olivo, sempre vivo,
fuoco di scintille,
fuoco di faville,
fuoco de Il Piacere,
poesie di Primo Vere,
fuoco che arde, che brucia, che schizza,
che scalda, che scotta e ti fa rubizza,
fuoco che divampa
in chi di passioni campa,
tra Fata Verde e Venere
e riduce tutto in cenere!
Venafro, 13 giugno 2013
FUOCO
Cantò l’acqua, il Vate,
con quinari di rime baciate.
Io per lui canto il fuoco,
come se fosse un gioco,
in onore dell’esteta,
uomo, soldato e poeta.
Il fuoco dell’amore e dell’arte,
il fuoco che muove chi parte
e brucia chi resta, solo, tutto testa.
Il fuoco della poesia,
anima Sua e mia,
il fuoco dedicato alla Duse,
la maggiore delle Sue muse.
Fuoco di fico, rito antico,
fuoco d’olivo, sempre vivo,
fuoco di scintille,
fuoco di faville,
fuoco de Il Piacere,
poesie di Primo Vere,
fuoco che arde, che brucia, che schizza,
che scalda, che scotta e ti fa rubizza,
fuoco che divampa
in chi di passioni campa,
tra Fata Verde e Venere
e riduce tutto in cenere!
Venafro, 13 giugno 2013
mercoledì 2 ottobre 2013
La fine
Le fine di un uomo, la fine di un partito, la fine di un'epoca. Il tempo politico in Italia spesso si misura in ventenni. Non indice di luce e di democrazia. Anzi. Ieri B aveva il volto tirato e sofferente dell'uomo definitivamente sconfitto. Commosso, vecchio, marginalizzato, disconosciuto dai sui. Umanamente dispiace. Razionalmente si può sperare che finisca l'epoca del conflitto d'interessi, del partito padronale, delle strumentalizzazioni delle istituzioni. L'Italia è un grande Paese, sotto molti punti di vista. Ora deve ritrovare se stesso, la sua vera dimensione di importante interlocutore europeo e internazionale. Forse, con B costretto a farsi da parte, possiamo farcela!
Da finalista a vincitrice
Sabato 28 sono stata a Colonna, una bella cittadina dei castelli romani. Bel paesaggio curato, borgo antico pulito e ameno. Festa di paese. Sala consiliare addobbata a festa, meravigliosi padroni di casa il sindaco e gli assessori, in particolar modo le signore Luisella Pasquali, professoressa e assessore alla cultura e Antonella Gentili, scrittrice e membro della giuria. Dal municipio siamo passati al palchetto allestito in piazza. Li è avvenuta ala premiazione, sezione per sezione. Arrivati alla sezione H, quella per cui sapevo di essere finalista, ho avuto un sussulto perchè è stato nominato tal Fausto X di Colonna, per una composizione in vernacolo, Chillu ca scriveva. Ecco, ho pensato, è uno di qui e mi ha "fregato" il premio. Invece no. Era solo una menzione speciale. Vincitrice della sezione sono stata io, con la poesia Fuoco e con un giudizio meraviglioso che esso stesso è poesia. Ne sono lieta. È il primo riconoscimento alla mia attività di poeta e scrittrice. È un incentivo a continuare su questa strada.
martedì 24 settembre 2013
OGNI COSA VA A POSTO, COME I TASSELLI DI UN COMPLESSO MOSAICO.
BISOGNA SOLO SAPER ASPETTARE, SOFFRIRE, RESISTERE, FARE CIO' CHE CI DETTA L'ANIMA, CERCANDO QUANDO PIU' POSSIBILE DI LASCIARE FUORI DALLA PORTA DELLE DECISIONI I PENSIERI, LE CONVENZIONI, I "DEVO, NON POSSO, ...".
E DOMANI E' SEMPRE UN ALTRO GIORNO!!!
mercoledì 11 settembre 2013
FINALISTA!!!!
Ho appena ricevuto una e-mail che mi ha reso molto felice. Sono finalista in un premio lettarario con una poesia che si intitola FUOCO, dedicata a Gabriele D'Annunzio. Di seguito, parzialmente, il testo:
"Buonasera Giuditta,
la poesia “Fuoco” è nelle opere finaliste per la sezione H del Premio Colonna la Tridacna X edizione:
http://www.giulioperroneditore.com/index.php?option=com_content&view=article&id=51:mini-corso-di-scrittura-creativa-con-melania-g-mazzucco&catid=16&Itemid=117
Tutti gli autori i finalisti dovranno presentarsi sabato 28 settembre alle ore 20 presso la sede del Comune di Colonna: Piazza Vittorio Emanuele II, 5 – Colonna (RM).
La premiazione si terrà alle 20:30 presso Piazza Vittorio Emanuele II, è a pochi passi dalla sede del Comune."
Riporto il testo della poesia
FUOCO
Cantò l’acqua, il Vate,
con quinari di rime baciate.
Io per lui canto il fuoco,
come se fosse un gioco,
in onore dell’esteta,
uomo, soldato e poeta.
Il fuoco dell’amore e dell’arte,
il fuoco che muove chi parte
e brucia chi resta,
solo, tutto testa.
Il fuoco della poesia,
anima Sua e mia,
il fuoco dedicato alla Duse,
la maggiore delle Sue muse.
Fuoco di fico, rito antico,
fuoco d’olivo, sempre vivo,
fuoco di scintille,
fuoco di faville,
fuoco de Il Piacere,
poesie di Primo Vere,
fuoco che arde, che brucia, che schizza,
che scalda, che scotta e ti fa rubizza,
fuoco che divampa in chi di passioni campa,
tra Fata Verde e Venere
e riduce tutto in cenere!
Venafro, 13 giugno 2013
lunedì 24 giugno 2013
DOVE CI PORTERA' LA CRISI?
Ormai da mesi, anzi da qualche anno, sentiamo parlare di crisi economica. Cominciamo a vederne gli effetti concreti attorno a noi.
Meno soldi in circolo, più difficoltà, qualche rinuncia, qualche privazione; per molti problemi seri, tasse, multe, cartelle esattoriali, disoccupazione, pignoramenti.
Quando finirà la crisi, dove ci porterà?
La parola crisi in greco vuol dire cambiamento. Bene credo che l'attuale crisi economica e sociale ci porterà ad un grosso cambiamento. Non più credito, non più privilegi, non più sprechi, non più ruberie che avvantaggiano pochi e gravino sulle spalle dei più. Ognuno dovrà spendere solo quel che ha in mano, quel che possiede; ciascuno dovrà lavorare per vivere, "per camparsi", fino alla fine. Non sarà più possibile andare in pensione anticipatamente e far pagare ai figli, alle generazioni future la vita degli anziani, per fortuna allungatasi notevolmente. Ognuno di noi dovrà accantonare in termini di contributi, assicurazioni, integrazioni, quel che gli servirà per vivere alla fine, anche dopo l'età "produttiva".
E mi pare che questo sia più giusto per tutti.
In un mondo popolato da sette miliardi di persone c'è ancora chi muore di fame o muore giovane per malattie banali, chi vive con un dollaro al giorno o forse meno. L'Europa assorbe la più alta percentuale del welfare e, in tempo di globalizzazione, di velocità, di contatti immediati, è giusto che vi sia maggior perequazione a livello mondiale.
Credo, da profana dell'economia, che la crisi, oltre tanta sofferenza e indubbie privazioni, produrrà un sano cambiamento, un livellamento del tenore di vita generale, uno sfruttamento delle risorse più omogeneo e responsabile.
venerdì 21 giugno 2013
LIBRI, AMICI MIEI...
E' arrivata l'estate, il lavoro è diminuito ed io sono finalmente più libera. Il mio tempo va in mille rivoli diversi, ma quello tutto mio è per la lettura e... per la scrittura. Ho appena finito di rileggere, assaporare, gustare in modo più maturo MADAME BOVARY, vecchia lettura del liceo. La prosa di Flaubert è sublime, perfetta; la descrizione delle sensazioni, degli stati d'animo della protagonista è così ben fatta che ci si chiede come un uomo possa scrivere così bene dell'animo e delle inquitudini femminili. Ed ora sono passata a Sartre con LA NAUSEA, un po' pesante all'inizio, ma è una lettura da fare, il romanzo che risolve una vita, in forma di diario, di romanzo psicologico e filosofico. Molto interessante.
Stimolo anche i miei figli a leggere, ma con loro è dura!
ESTATE
Caldo caldo caldo, ma non è quello che volevamo!? Non è forse questa l'estate!? Non deve far parlare di sè la bella stagione nel giorno del suo arrivo, come una bella donna che fa il suo ingresso ad una festa quale ospite d'onore!?
Allora evviva l'estate ed evviva il mare, il sole, il caldo, l'abbronzatura, la vita all'aria aperta!
giovedì 20 giugno 2013
Festa
La festa è finita. Anche quest'anno è andata. Abbiamo festeggiato il nostro rito un po' cristiano, un po' pagano, molto paesano. La festa, le luminarie, la fiera, le bancarelle, la scapece, l' carr'zzell, il comitato e le offerte, le polemiche sui cantanti, il palco, l'ammessa, la processione, più lunga, più corta dell'anno scorso, i fuochi, il nostro inno... Cantarlo in piazza Mercato ed, infine, sul Castello è il massimo, l'acme della festa, l'apogeo della nostra venafranità. E come la celebrazione di ogni rito è rassicurante. È continuità.
Finchè ogni anno avremo la nostra festa, i nostri santi martiri, la nostra processione vorrà dire che in fondo tutto va bene!
Estate
Eccoci alla notte del solstizio, all'inizio dell'estate, della bella stagione, anzi della stagione per eccellenza. Ora il tempo pare più intenso, più dilatato. Io rivivo di nuove energie da mettere a frutto per le mie passioni.
mercoledì 12 giugno 2013
ASTENSIONISMO
Le ultime elezioni amministrative e la fase del ballottaggio hanno confermato una tendenza: l'astensionismo. La metà degli italiani non è andata a votare. Questo fatto è assai consueto in America, ad esempio, ma poco da noi. In Italia è fatto abbastanza nuovo e tendenza in aumento. La cosa, dunque, fa riflettere, per importanza politica e fatto di costume. Che significa astenersi dal voto? Rinunciare ad un diritto dovere civico così importante, segno di autodeterminazione di un popolo?
Secondo me significa disaffezione dalla politica e da chi dovrebbe rappresentarci. Di più. Significa, pensare che il voto sia inutile, significa che i candidati non riscuotono fiducia, rispetto, attrazione. I politici, i partiti, i proclami, i programmi ci hanno stufato. Gli italiani vogliono fatti e non parole. Leggi, misure e decreti concreti che innovino il mondi del lavoro, dell'economia, che creino servizi, assistenza, benessere. La politica è in crisi. E' avvitata su se stessa. Tutta le nostre vecchie istituzioni repubblicane sono in crisi e chi siede sugli scranni del potere sembra essere sordo alle esigenze dei cittadini che ricambiano con una rivolta silenziosa, voltando la faccia da un'altra parte.
DONAZIONE DI ORGANI E TRAPIANTI
Oggi sono stata a Napoli, purtroppo non in viaggio di piacere, ma per accompagnare una amica cara all'Ospedale Monaldi per accertamenti ed esami.
Il Monaldi è un'enorme struttura ospedaliera polispecialistica. Un'ottima realtà medica della nostra Italia. Mentre eravamo in attesa in una saletta, ho preso tra le mani una rivista dal suggestivo nome "deCOLLIamo", credo ideata ed edita dalla stessa U.O., che è nota anche per trapianti di cuore. Arrivata in fondo alle pagine ho trovato una bella poesia in dialetto che trascrivo di seguito
QUANNO MOR' IO
FAMMILLO 'NU PIACERE
MMIEZO A 'STA RROBBA FRACETA,
NU PIEZZO BBUONO
PURE CE STARRA'.
DALLO A CHI SERVE E CHE
SE PO SALVA'.
CE PIENZE CHE BELLEZZA?
CO PIEZZO MIO CHE PASSA
'NCUORPO A N'ATO
FACIMMO FESSO A MORTE
TUTT'E DDUIE.
di Aldo di Mauro
Belle parole e simpatia tutta napoletana che fanno riflettere!
martedì 11 giugno 2013
Le passioni
Mio figlio Pietro ha solo 14 anni, spero 14 anni felici. E' un bel ragazzo, sano, contento, con i pregi e i difetti della sua età. Non ama particolarmente la scuola, lo studio, la lettura, nonostante i miei stimoli continui, forse eccessivi.
Da genitori della nostra epoca e generazione quali siamo, Claudio ed io abbiamo cercato di dargli tutto ciò che potevamo, nei limiti delle nostre possibilità, senza viziarlo troppo. Ha fatto lezioni di judo, di sci, di calcio, di basket, di chitarra e piano. Ma niente. Ogni cosa era svolta da Pietro con scarsi risultati. Finchè un giorno ha incontrato il NUOTO. Certo, sapeva già nuotare perchè aveva fatto corsi ogni estate, ma non più di tanto, non avendo la piscina coperta in paese. Da quando, invece, è stata aperta la bella piscina provinciale a Venafro, Pietro ha cominciato ad allenarsi sempre più spesso, sempre con maggior impegno e passione. Finchè non è stato invitato ad entrare nella categoria Propaganda, sezione amatoriale del nuoto. L'anno scorso è stato un po' di rodaggio e preparazione, ma quest'anno è cresciuto tanto ed è stato ripagato con un crescendo di successi. Settimane fa ha partecipato ad un noto premio romano in cui ha vinto i 50 mt Delfino, sua specialità, e ha stabilito il record di manifestazione. Alle prove nazionali tenutesi il 7, l'8 e il 9 giugno ad Avezzano in una meravigliosa struttura, con copertura in legno lamellare, Pietro ha collezionato tre medaglie: la prima di squadra, per la staffetta è stata un bronzo, la seconda e la terza due ori netti per i 50 mt Dorso e i 50 Farfalla Propaganda Juniores. Contemporaneamente, i campionati si sono disputati anche al nord, a Cremona e al sud, a Catania, ma i tempi di Pietro, 32,83 dorso e 30,37 delfino, sono stati i migliori in assoluto.
Ora Pietro ha un sogno: continuare, passare in agonistica, migliorarsi sempre di più; ha un mito, Michael Phelps di Baltimora. Io come mamma sono orgogliosa, osservo e taccio, mettendo a disposizione tutto ciò che posso perchè i suoi sogni possano divenire realtà. In tutto questo rifletto sulla forza travolgente delle passioni...
lunedì 10 giugno 2013
PIAZZAPORTANUOVA
Apre domani il nuovo sito web PIAZZAPORTANUOVA. Il portale si affianca ad altri siti già esistenti e vuole essere una cassa di risonanza ed un mezzo di informazione a tutto tondo sulla vita e gli eventi della città di Venafro e dei dintorni. Il progetto del giovane giornalista RAI Ernesto Scorpio è semplice e, al contempo, ambizioso: raccogliere le notizie e divulgarle, farle arrivare, grazie alle nuove tecnologie, al maggior numero di persone possibile, segnatamente ai cittadini, per informare e, dunque, formare la pubblica opinione. Le notizie raccolte spazieranno tra cronaca, fatti di costume, eventi, politica, fatti sportivi, manifestazioni, segnalazioni, chicche commerciali, autopromozioni, fatti religiosi, novità scolastiche del nostro territorio. Insomma PIAZZAPORTANUOVA sarà la moderna AGORA', la nostra piazza, il posto virtuale in cui i venafrani potranno raccogliersi, radunarsi, incontrarsi, dire e contraddire, sapere, riferire, commentare. Il sito prende il nome da Piazza Porta Nuova, la piazza principale del nostro paese e la onora prendendone, appunto, il nome, con l'ambizione e il desiderio di divenire per i cittadini venafrani quello che era la piazza una volta e l'antica agorà nelle città greche, cuore pulsante e culla del sentimento civico. Auguri!!!!
GDC
domenica 9 giugno 2013
Mio figlio
Ieri, mentre noi, eravamo intenti a festeggiare il matrimonio di mia nipote Rosa, mio figlio Pietro, solo soletto (in compagnia della sua squadra e del suo coach), ad Avezzano, ha vinto la gara di nuoto 50 metri dorso. Il nuoto è la sua passione, cresce in capacita e risultati giorno per giorno, credo abbia grandi margini di miglioramento, anche se ha iniziato abbastanza tardi gli allenamenti agonistici. Spero possa fare ancora di più in futuro. Ad maiora, figlio mio! Noi siamo sempre con te!
giovedì 30 maggio 2013
Pubblico di seguito alcune delle mie poesie edite in GENTE DEL SUD, pubblicato circa un anno fa per i tipi di Edizioni Eva
DEDICA
Elegie al sud,
dedicate alla gente
e alle terre del sud,
al mio sud
e al profondo sud,
più a sud del nostro
A chi è nato nel posto sbagliato
a chi vive la sete e la fame,
il deserto e la siesta,
la samba e la festa,
il caldo e l’allegria,
il lavoro non trovato,
lo tsunami mai annunciato
e la sempiterna estate
Alle terre infestate
da mafia e camorra,
alle terre fertili
di arance e pomodori,
di capperi ed allori,
di tabacco e olive,
offese da discariche abusive
Alla gente all’antica
di tradizioni e sentimenti
a causa di progressi lenti
e di economie bloccate
A chi parte e va
dall’altra parte del mondo
per cercare il futuro
senza perdere l’identità
venerdì 24 maggio 2013
CHE TEMPO!
Ero bella e pronta per un week end al mare coi miei pupi, mentre qui a Venafro impazzano le ultime ore di campagna elettorale, che si è abbattuta sull'Italia centrale l'ennesima perturbazione fuori stagione che ha "turbato" i miei piani. E' fresco, c'è vento, minaccia pioggia. Vabbè, me ne farò una ragione. Il week end sarà di riposo casalingo!
AFORISMI
E' meglio essere ottimisti ed avere torto, piuttosto che essere pessimisti ed aver ragione. A. Einstein
Peccato che io non sempre riesca...
mercoledì 22 maggio 2013
CASTELLO E MUSEO
A Venafro, nel Castello Pandone, splendido maniero del X secolo, di per sè pregevole per fattura, importanza storica e restauro, è stato di recente aperto Il Museo Nazionale, unico in Molise.
Il Museo occupa il secondo piano del Castello e ospita opere pittoriche molisane o napoletane, qualche pregevole scultura, un bassorilievo in alabastro di antica fattura inglese, bozzetti e studi di disegno.
L'ho visitato fugacemente domenica. Penso che vi ritornerò con maggior calma, per approfittare delle visite guidate da ragazzi, maestri di storia dell'arte.
Durante la visita, mi sono sentita fiera, orgogliosa di abitare a Venafro. Il nostro sembra un paese così piccolo e modesto, posto a confine di una regione anch'essa piccola e poco nota, invece qui da noi vi sono opere d'arte e non solo degne di nota.
Il Castello stesso, oltre alla notivà di ospitare un museo, è meraviglioso, per posizione e stato di conservazione e naturalmente per la collezione degli affreschi con cavalli di Enrico Pandone che decorano quasi tutto il primo piano; le stradine, il centro storico, il Verlasce, che spero passano recuperare per intero presto, i resti del teatro, il Museo di Santa Chiara, la Chiesa dell'Annunziata, ...
Tutto mi sembra bello e degno di nota. Spero si possano valorizzare queste bellezze, spero che il nostro patrimonio artistico possa essere conosciuto e visitato da un pubblico più vasto e variegato possibile. I cittadini stessi e i politici devono farsene carico.
domenica 19 maggio 2013
venerdì 17 maggio 2013
Caos e magia
La vita è caos e magia. Andiamo avanti cercando di dominarne, di determinarne gli eventi, finchè possibile. In realtà, molte cose ci sfuggono, non dipendono da noi incontri, incidenti, problemi di salute. Abbiamo tanto bisogno degli altri, di non essere soli, di condividere la strada con amori, amici, familiari e ci usiamo gl'un'altri, il più delle volte senza rendercene conto.
GIUDITTA DI CRISTINZI: Il patatrac
GIUDITTA DI CRISTINZI: Il patatrac: La sinistra italiana è uscita distrutta dalle elezioni politiche del 25 e 26 febbraio. Ideologicamente distrutta.Complici sondaggi imperfett...
martedì 14 maggio 2013
Hitler come Berlu?
Venerdì, sul volo mattutino Napoli-Londra, ho letto un interessante articolo di Marco Cicala, pubblicato su Venerdì di La Repubblica. Cicala rileggeva e commentava la biografia del Führer, redatta dallo storico Ludolf Herbert e cercava di comprendere ed indagare le ragioni del magnetismo del dittatore, che si macchiò di ineguagliate efferatezze, ma che riuscì al travolgere, coinvolgere e convincere grandi folle. Pare che il suo carisma fosse stato coltivato con i meccanismi della politica spettacolo, che avesse studiato teatro e pubblicità, favole e miti, riuscendo a cogliere le arti della messa in scena, a vendersi nel mercato politico, a romanzare se stesso, ad organizzare la propria ars oratoria su una compatta immagine del nemico, di aver usato la propaganda politica con le tecniche della pubblicità americana. Letto ciò, mi è venuto subito a mente, ovviamente solo in ordine alla capacita di propaganda e convinzione delle masse, un parallelo col nostro super B.. Anche lui ha studiato teatro, pare che abbia fatto, in età giovanile, spettacoli di intrattenimento sulle navi da crociera, conosce le tecniche del vendere, del propinare alla gente, di fare pubblicità, parla con immagini suggestive, addita al nemico, fa sembrare vivo e presente il pericolo del comunismo, della ideologia di sinistra da sconfiggere votando e rivotando lui. L'idea di queste affinità può apparire peregrina, ma a me è venuta. Certo è che attirare folle, attrarre consensi, parlare bene, persuadere, convincere è dote naturale, ma anche frutto di studi e tattiche che i leaders politici vincenti cercano di attuare.
lunedì 13 maggio 2013
Il patatrac
La sinistra italiana è uscita distrutta dalle elezioni politiche del 25 e 26 febbraio. Ideologicamente distrutta.Complici sondaggi imperfetti, speravano di vincere, di sbancare il banco. Invece no. Per un pugno di voti. Agglomerato informe di più anime, ecologisti, ex comunisti, cattolici, socialisti, popolari, si è ritrovata gigante amorfo e acefalo. Il buon capo Bersani ne è uscito, poverino, personaggio da barzelletta, da mera satira, da battuta proverbiale. Povero giaguaro smacchiato dalla "macchia" che intendeva sciogliere. Incaricato dal Presidente Napolitano, ha iniziato un giro di valzer di consultazioni, mai così abbondanti e, forse, pleonastiche, fino a giungere all'incontro in streaming con i 5S, sui quali è sbattuto, rimbalzato. Li ha inseguiti, invitati, corteggiati. Le ha tentate tutte per fare un governo con i grillini, novelli detentori di un quarto della rappresentanza del bel Paese. Ma non vi è riuscito. Con i felini Bersani non è fortunato: smacchiare il giaguaro, missione fallita; inseguire la pantera, chiamiamoli così, missione fallita. Provi, il povero Bersa a consolarsi a casa, in quel di Piacenza, con un gattino di peluche e una birretta! Ma il comportamento della sinistra, semplificando, PD e Sel, è stato schizofrenico. Perchè, dopo aver inseguito per circa cinquanta giorni il M5S, arrivato al secondo ostacolo da superare, con tempistica scandita da scadenze istituzionali, ovvero alla elezione del Presidente della Repubblica, ha cambiato completamente registro. M5S ha dato un nome forte e chiaro. Rompendo il patto preelettorale, Sel ha abbandonato il PD al suo difficile destino e ha abbracciato la candidatura, pure illustre di Rodotà, dimenticando che "pacta sunt servanda", come dicevano i latini. quindi, il PD, abbandonata la sponda sinistra del fiume, vira a destra. Offre la candidatura di Marini, non approda; vira a sinistra' sceglie Prodi e si incaglia, naufraga. Va a piangere al porto i suoi morti e Napolitano, presidente padre, accoglie il figliuol prodigo e si immola, immola la sua meritata pensione, il conquistato riposo all'estremo tentativo di soluzione che soluzione non è, ma compromesso ed inutile escamotage per sbucare da qualche parte. Ed è giusto e normale che sia così. Perche la schizofrenia non porta da nessuna parte.
martedì 16 aprile 2013
TSUNAMI, TERREMOTI, BOMBE. DISASTRI: UOMO O NATURA?
Riporto di seguito un articolo molto interessante. Si tratta di cose sulle quali è bene riflettere tutti:
" TERREMOTI TSUNAMI E NUCLEARE
COLPA DELL'ATOMICA O...DI HAARP ?
Renzo Gabriel e Pepi Katona
Spunta l’ipotesi dello tsunami come effetto di una causa umana. Un esperimento atomico? Un’arma segreta? Sembra che in quei giorni nella zona di oceano nel quale si è scatenato il maremoto assassino fossero in corso manovre navali segrete dell’India. L’India è un Paese atomico. C’è chi parla di una connessione, lontana nello spazio e nel tempo ma vicina dal punto di vista della delicata geologia delle faglie, con gli esperimenti nucleari francesi di Mururoa. Chi sospetta del sistema d’arma Haarp. Alcuni parlano di un incidente, di conseguenze inattese, di un giocattolo sfuggito dalle mani di chi lo maneggiava. Per avere un quadro completo proviamo a analizzare scientificamente le certezze che conosciamo e le ipotesi che stanno affiorando in queste ore.
Certezze
Il 23 settembre 1969, la Cina fece esplodere una bomba termonucleare sotterranea in un poligono nella parte occidentale del Paese. Il 28 settembre, un terremoto colpì lo stato di Vittoria, nell'Australia sud-orientale. Le scosse furono accompagnate da una serie di boati e da apparizioni di luci verdi nel cielo. Il 28 e 30 maggio 1970 vi furono test nucleari, e il 31 maggio la città di Chimbote, in Perù, fu devastata da un terremoto che uccise 60.000 persone. Il 27 luglio 1976, gli Usa fecero esplodere una carica da 20-150 chilotoni nel sottosuolo del Nevada. Il giorno seguente, la città di Tang-shan (Cina) e 800.000 persone furono distrutte da un sisma che fu valutato di magnitudine 8,2 nella scala Richter.
Il 13 e 15 settembre avvennero test nucleari sotterranei, il 16 settembre un terremoto (7,7 Richter) rase al suolo la città iraniana di Tabas, con 25.000 morti. Il 5 novembre 1988 la Francia realizzò nelle acque dell'atollo di Mururoa un'esplosione nucleare di 50 chilotoni. Il giorno successivo, un violento terremoto (7,6 Richter) sconvolse la provincia cinese dello Yunnan, provocando circa 600 vittime. Il 24 novembre dello stesso anno, la Francia eseguì un'identica esplosione.
Un terremoto (6 Richter) colpì il Canada e gli Stati Uniti del nord-est il giorno seguente; mentre il 26 novembre ancora una volta una provincia cinese, Qin-ghai, fu scossa da un sisma. E ancora: il 4 dicembre 1988, l'Urss fece detonare una bomba nucleare di potenza stimata fra i 20 ed i 150 chilotoni in una base del circolo polare artico. Il 7 dicembre, l'Armenia fu squassata da un terremoto (6,9 Richter) che uccise 60.000 persone e lasciò mezzo milione di senzatetto. Il 22 gennaio 1989, un’esplosione sperimentale (20-150 chilotoni) fu effettuata nel Kazakistan nordorientale; il giorno successivo il terremoto nel Tagikistan sovietico fece più di 200 morti. Il 23 giugno 1992, gli americani fecero scoppiare l'ennesima bomba nucleare sotterranea; il 28 giugno, due terremoti di insolita violenza (7,4 e 6,5 Richter) colpirono il sud della California.
Sono solo coincidenze fra atomiche e terremoti?
Curiose coincidenze? Per molti sismologi la risposta è sicuramente sì. Riley Geary, del Caltech, afferma che i dati non rivelano un legame tra esplosioni e sismi, e per Robert-Carmichael, geologo della lowa University, l'ipotesi di un nesso causale tra bombe sotterranee e terremoti, è "una frode scientifica, paragonabile alla magia o all'astrologia".
Eppure altri dati, del tutto scientifici, indicano che questo legame è molto più che una fantasia o una superstizione. Il professor Gary T. Whiteford, docente di geografia all'Università di Brunswick in Canada, ha scoperto che i terremoti con magnitudine da 6 a 6,5 Richter sono più che raddoppiati da quando hanno avuto inizio i test nucleari sotterranei. Infatti, tali sismi furono 1.164 fra il 1900 ed il 1949; sono saliti a 2.844 tra il 1950 ed il 1988. Un significativo aumento è registrato anche per i sommovimenti tellurici di magnitudine compresa tra 6,5 e 7 Richter: furono 1.110 nel periodo 1900-1949; se ne contarono 1.465 tra il 1950 ed il 1988. Tali incrementi si sono verificati in tutte le zone particolarmente sismiche del globo.
Ad esempio: la percentuale di tutti i terremoti (superiori o pari a 5,8 Richter) nelle Isole Aleutine era di 3,31 nel tempo precedente gli esperimenti nucleari americani nel Nevada. Tale percentuale salì fino al valore di 12,57 nel periodo dei test. Le isole Salomone e Nuova Bretagna (Oceano Pacifico) erano sismicamente tranquille nella prima metà del nostro secolo: la percentuale dei terremoti era di 2,98. Nell'epoca delle bombe nucleari francesi a Mururoa questo valore è quasi quintuplicato: 10,08. Anche l'isola di Vanuatu ha pagato un pesante tributo alla grandeur nucleare francese. La sua percentuale di terremoti era di 3,36 nell'arco di tempo 1900-1949; nel periodo seguente contrassegnato dai test, tale cifra è balzata a 9,30.
Nell'isola Novaia Zemlia (a Nord della Siberia) non avvennero mai violenti terremoti nel primo cinquantennio del secolo; da quando vi fu costruita una base per esperimenti nucleari sovietici, si sono avute sei scosse telluriche di grandezza pari o superiore a 5,8 Richter.
Più bombe, più sismi
In una visione globale si può rilevare che, nei primi cinquanta anni di questo secolo, sono stati registrati 3.419 terremoti di magnitudine uguale o superiore a 6 Richter, con una media di 68 all'anno. Dal 1950 al 1989, i terremoti in questione sono stati 4.963, con una media di 127 all'anno: il valore è quasi raddoppiato.
Il professor Whiteford ha compiuto inquietanti scoperte a proposito dei cosiddetti "terremoti assassini" (killer quakes), cioè sismi che provocano almeno 1.000 vittime. "Nel corso di 37 anni di sperimentazione nucleare, venti dei trentadue terremoti assassini, ovvero il 62,5%, avvennero lo stesso giorno o entro quattro giorni dal test".
Dati allarmanti provengono anche da uno studio di due scienziati giapponesi, Shigeyoshi Matsumae e Yoshio Kato, della Tokai University di Tokyo: "Fenomeni anomali meteorologici, terremoti e la variazione dell'asse terrestre sono notevolmente correlati ai test atmosferici e sotterranei. Essi hanno causato un aumento della temperatura dell'esosfera terrestre da 100 a 150 gradi, che cresce in modo abnorme immediatamente dopo un test nucleare. Ad esempio, è stato scoperto che la temperatura assoluta salì da 70 ad 80 gradi dopo un test sovietico che fu rilevato dalla stazione d'osservazione da Uppsala, il 23 agosto 1975". Similmente, un continuo e drastico rialzo della temperatura fu osservato in occasione di una fitta serie di sei esplosioni sperimentali avvenute tra il 18 ed il 29 ottobre 1975".
E concludono: "La temperatura dell'atmosfera è cambiata dai test nucleari, un cambiamento che neppure il sole potrebbe produrre. Si può facilmente immaginare quali effetti abbia tutto ciò sulle condizioni meteorologiche della terra".
Altri autori riferiscono di alcuni documenti che rimarcherebbero “ la pericolosità di effettuare sperimentazioni nucleari nel suolo a profondità superiori ai 5000 metri e segnatamente in zone ad evidente rischio sismico. In particolare se posti nelle aree descritte dalla faglia sud orientale, caratterizzata da un’elevata instabilità”.
L’arma Haarp (che esiste davvero)
In questi anni malati di catastrofismo apocalittico e di cospirologia pesata a chili, è facile anche mettere sotto accusa l’arma elettromagnetica Haarp che genera aurore boreali, cambia il clima e scatena maremoti. L’arma Haarp (High frequency Active Auroral Research Program) sviluppata dallo scienziato statunitense Bernard J. Istlund e in contemporanea anche dall’Urss (quando esisteva) consiste in un “obice virtuale” elettromagnetico che ionizza l’aria e crea una forma di plasma nell'atmosfera, nella ionosfera e nella magnetosfera.
Negli anni ’70 Usa e Urss siglarono un’intesa che imponeva la proibizione di studiare sistemi geofisici con finalità militari. La Duma di Mosca negli ultimi mesi ha ravvisato una minaccia nella continuazione degli studi statunitensi.
La base di Gokona
Secondo alcuni esperti russi
(http://www.russianla.com/archive/j-article.php?.id=8629) il sistema Haarp è proprio all’origine dello tsunami dell’Oceano Indiano poiché – a dispetto degli accordi – si è continuato a studiare e a sperimentare l’utilizzo militare dei fortissimi campi elettromagnetici, mascherati come pura ricerca di fisica di base oppure come “dual use” civile e militare.
Le emittenti di energia del piano Haarp si trovano in Norvegia (Tromsoe), Alaska (base militare di Gokona) e in Groenlandia. I dettagli sull’impianto di Gokona sono nel sito ufficiale http://www.haarp.alaska.edu, che descrive come - dopo il primo sistema di 48 antenne - sia in ultimazione un impianto di 180 antenne fornite dalla Phazar.
Teoricamente, lo strumento è adeguato alla formazione di tifoni e terremoti in qualunque area del mondo, ma anche di agire sui sistemi informatici, elettronici e di comunicazione e infine di sconvolgere i pensieri umani. Le ricorrenze di fenomeni anormali sul globo ha fatto pensare che negli ultimi anni (soprattutto nel 2002) sia stata condotta una campagna di prime sperimentazioni del sistema Haarp.
L’Haarp come arma climatica
Il sito di informazione Nuovi Mondi Media riporta in un articolo dello studioso Michel Chossudovsky sul controllo climatico a scopi militari. L’esperto, il cui articolo in versione orginale è contenuto in http://globalresearch.ca/articles/CHO409F.html, attribuisce alle sperimentazioni di Haarp anche l’effetto serra: gli Stati Uniti non aderirebbero al Protocollo di Kyoto perché conoscerebbero la reale (e diversa) origine del riscaldamento del globo.
L’articolo è riccamente documentato con testi originali, trattati ufficiali e fotografie. “L'aviazione americana – afferma Chossudovski - è in grado di manipolare il clima. Può addirittura provocare inondazioni, uragani, siccità e terremoti. Il Dipartimento della Difesa ha destinato elevate somme di denaro allo sviluppo e al perfezionamento di queste tecnologie. La manipolazione climatica diverrà parte della sicurezza interna e internazionale e sarà sfruttata in maniera unilaterale... Sarà usata a scopi difensivi e offensivi e anche come deterrente. La capacità di generare precipitazioni, nebbia e temporali e di modificare il clima, e la creazione di un clima artificiale, fanno parte di quelle tecnologie integrate che possono far aumentare la capacità statunitense, o diminuire quella degli avversari, di ottenere conoscenza, ricchezza e potere globale. (US Air Force. Air University of the US Air Force, AF 2025 Final Report, http://www.au.af.mil/au/2025/ )”.
L'analisi del ricercatore descrive anche le aziende coinvolte nel programma di ricerca e sviluppo. I catastrofisti e i cospirologi hanno visto l’arma Haarp all’origine dell’impazzimento climatico in Paesi “nemici” degli Usa: l’alternarsi di carestie e nubifragi a Cuba o la desertificazione dell’Afganistan preventiva all’attacco militare “classico”, mentre nella Corea del Nord nel giugno 2001 si è verificata una grande siccità (è piovuto un decimo della media), siccità che ha indebolito le coltivazioni, mentre in ottobre la provincia di Kangwon (media: 20 millimetri di pioggia nel mese di ottobre) ha visto cadere 400 millimetri d’acqua in 12 ore.
La legge del Congresso
Stando alla proposta di legge “Space preservation act” discussa nel 2001 dal Congresso degli Stati Uniti l’ipotesi non è così remota: la proposta del parlamentare Kucinich intende vietare proprio le armi che producono terremoti, tempeste e maremoti.
Il testo è diponibile in http://www.fas.org/sgp/congress/2001/hr2977.html e all’articolo 7, comma III, si può leggere fra le armi da bandire ogni sistema “directing a source of energy (including molecular or atomic energy, subatomic particle beams, electromagnetic radiation, plasma, or extremely low frequency (ELF) or ultra low frequency (ULF) energy radiation) against that object” o ancora gli “high altitude ultra llow frequency weapons systems; plasma, electromagnetic, sonic, or ultrasonic weapons” ed altri sistemi i quali possano “to damage space or natural ecosystems (such as the ionosphere and upper atmosphere) or climate, weather, and tectonic systems with the purpose of inducing damage or destruction”.
I timori del Dipartimento della Difesa
Tant’è che nell’aprile ’97 l’allora segretario alla Difesa, William Cohen, aveva immaginato: "Others (terrorists) are engaging even in an eco-type of terrorism whereby they can alter the climate, set off earthquakes, volcanoes remotely through the use of electromagnetic waves” (Passo riportato dal DoD News Briefing, Secretary of Defense William S. Cohen, Q&A at the Conference on Terrorism, Weapons of Mass Destruction, and U.S. Strategy, University of Georgia, Athens, Apr. 28, 1997).
Ad Aceh soccorsi o occupazione?
Un articolo interessante, ben documentato ma forzato nelle conclusioni è quello pubblicato dal sito indipendente di Portland della rete di Indymedia. Secondo l’articolo (che si trova in http://portland.indymedia.org/en/2004/12/307042.shtml; se ne raccomanda la lettura anche per le interessantissime fotografie aeree delle zone devastate dall’onda, con il raffronto fra prima e dopo la catastrofe), lo tsunami nell’Oceano Indiano è stato scatenato dagli Usa proprio con l’intento preciso di scardinare alcuni Paesi islamici come l’Indonesia e di occupare manu militari gli importantissimi campi petroliferi di Aceh.
A conferma della sua tesi, l’articolo (davvero ricco di fotografie, documenti e link) porta il fatto che la base militare di Diego Garcia, un’isola nell’Oceano Indiano a poca distanza dall’epicentro del terremoto, non abbia subito danni dallo tsunami. Inoltre, poche ore dopo l’onda assassina già facevano rotta verso la devastazione di Aceh non i soccorsi civili statunitensi bensì la portaerei Uss Abraham Lincoln con 12 elicotteri da guerra Cobra (si veda la conferenza stampa del Pacific Command, in
http://www.defenselink.mil/news/Dec2004/n12292004_2004122905.html) nonché l’Uss Bonhomme Richard con la squadra navale di sette unità e 2.100 marines, per un’annessione militare dell’area petrolifera.
Il corpo di spedizione (o di soccorso) sarebbe guidato dal generale Rusty Blackman, comandante del terzo corpo di spedizione dei marines di stanza a Okinawa, già capo dei marines durante l’operazione Iraqi Freedom.
Ancora le atomiche sottomarine francesi
L’ipotesi di uno tsunami artificiale è avanzata anche da Lila Rajiva (giornalista di Baltimora) sul giornale Counterpunch (http://www.counterpunch.org/rajiva12302004.html), che ricorda i test atomici sottomarini condotti prima dagli Stati Uniti e poi dalla Francia.
Gli esperimenti atomici condotti a Mururoa dai francesi nel 1979 (processo giudiziario contro il Governo francese numero T-219/95 R promosso da Marie-Thérèse Danielsson, Pierre Largenteau e Edwin Haoa, residenti a Tahiti, Polinesia francese) avevano provocato frane sottomarine in un atollo già fratturato dalle precedenti esplosioni, con conseguenti tsunami che avevano danneggiato anche la lontana isola di Pitcairn. Dopo aver negato ogni connessione fra la bomba atomica e l’ondata, solamente nell’85 le autorità francesi ammisero “l’incidente del 25 luglio ‘79”. Già durante la seconda guerra mondiale fu sperimentata – ricorda Counterpunch – la “bomba tsunami”. Le prove, dai modestissimi risultati, avvennero nel ’44 e nel ’45 al largo della Nuova Zelanda, a Whangaparaoa.
Concludendo
Tante teorie senza risposta. Tante teorie, alcune suggestive, altre semplici da smontare con semplici considerazioni conoscenze scientifiche, altre ancora con fondamenti tecnologici e scientifici.
Destinate tutte a restare, per ora, senza risposta...
Renzo Gabriel Bonizzi
Pepi Katona "
sabato 30 marzo 2013
L'UOMO E LA FELICITA'
L'uomo e la vocazione alla felicità.
L'uomo ha una sola chiamata, un solo desiderio, un solo dovere, una sola unica speranza: la propria felicità.
In virtù di ciò pensa e opera, soffre o gioisce. Ed in tal senso tutto è reale, naturale, razionale.
L'essere umano avrebbe potuto vivere una sorta di storia selvaggia, come una fiera qualsiasi, che si muove nella giungla della vita, che caccia i più deboli per sfamarsi, che asseconda ogni istinto, che crea il proprio habitat, che conquista territori sempre più estesi, che fa sue le donne più belle e più adatte alla procreazione e all'allevamento dei figli, ...
Già, ma questo mi pare che l'ha già detto e scritto qualcunaltro. E in realtà sarebbe potuta andare esattamente così la faccenda, se non fosse dotato anche di sentimenti, di intelligenza superiore, di coscienza, di capacità di immedesimazione nell'altro e se non avesse, ogni volta, dovuto combattere battaglie con altri uomini, a volte più forti, a volte più deboli, intenti a fare esattamente le stesse cose: trovare la donna più bella, più adatta alla procreazione e all'allevamento della prole, procacciarsi le miglior cose per vivere, per soddisfare i propri desideri, le esigenze fisiche e immediate, come il cibo, la casa, il caldo o il freddo, il sesso, e poi quelle meno fisiche e più mediate come la compagnia, la socialità e il resto.
Ma non è andata così, per un motivo fondamentale, che a mio parere, un parere di nichilismo etico, è questo: il doversi confrontare continuamente con l'altro, col rischio continuo di soccombere, di vincere o di morire. Allora ecco le regole, il compromesso, la rinuncia per la rinuncia altrui, il rispetto delle norme in cambio della sicurezza della propria posizione. Una grande quantità di regole sostanzialmente uguali, anche se, apparentemente, diverse per nome e origine. Morali, etiche, sociali, religiose, giuridiche. La solfa è sempre quella: non posso fare agli altri quello che non vorrei fosse fatto a me.
Ma questo è tutto un altro discorso che apre la strada ad un'altra teoria correlata, quella della reciprocità prospettica e retrospettiva, teoria elaborata ai tempi dell'università che ebbi il piacere e l'ardire, rispondendo al mio solito impulso di scrivere lettere, di far conoscere al professore emerito di Filosofia del Diritto, Sergio Cotta. Ma, ripeto, è un'altra storia...
Bene, tornando a bomba, la felicità. Unica meta, unico scopo, spesso avvolto nella nebbia del dubbio, delle indecisioni, delle difficoltà esistenziali, dei difficili rapporti interpersonali, meta da inseguire lungo la strada stretta tracciata dalle regole, dalle esigenze altrui, dai limiti materiali. Ma tanto vale togliere il velo, gettare la maschera ed essere più chiari, almeno con se stessi.
Via tutti sempre e solo ALLA RICERCA DELLA FELICITA'!
Solo riposo...
Oggi, vigilia di Pasqua, mi concedo una giornata di riposo totale. Sprofondo nell'accidia assoluta, a letto, col mio raffreddore, il mal di schiena, la tivù, l'ipad, i giornali, l'aspirina, il sonnecchiare dolce, il leggere e lo scrivere. Al diavolo tutte le usanze, le visite da fare o da ricevere, le pastiere, le frittate, le uova di Pasqua, le convenienze sociali, ... Non me ne frega niente di tutte queste sovrastrutture posticce che ci schiavizzano nella quotidianeità della routine, cose barbose che prendono il sopravvento, dalle quali ci lasciamo spesso dominare, sciocchi inconsapevoli del tempo che vola, che passa e va senza tornare, che non va sciupato in cose non profondamente volute o necessarie.
venerdì 29 marzo 2013
Il pianto
Il pianto frutta, Futtchiagnenn, Lacrime di coccodrillo, Sangue e lacrime, Lacrime amare, Dolci lacrime, Valle di lacrime, lacrima Christi, ...
Addio Tommaso
Undici anni fa moriva Tommaso.
Era venerdì santo, proprio come oggi, un venerdì santo 29 marzo, che non avrei mai più dimenticato. Eravamo in vacanza con una allegra brigata di amici, a Sharm el Sheik, in Egitto. Tommaso era il nostro mattatore, il più divertente e simpatico, quello pieno di iniziative, di voglia di fare, di uscire, divertire e divertirsi. Ma il suo cuore di cristallo all'improvviso smise di battere e andò in frantumi, alle tre di pomeriggio. Un pomeriggio caldo, africano, assurdo; proprio come Cristo, e l'accostamento non appaia blasfemo perchè non vuol esserlo affatto. Quella morte fu mors, morso, più che mai. Ci lasciò attoniti, addolorati, orfani. Forse, scioccamente, perchè eravamo in vacanza e la morte, apparsa all'improvviso, col suo tetro abito nero e la falce luccicante, ci sembrò più stonata e fuori luogo che mai. O forse perchè Tommaso era così divertente, felice e pieno di vita che la disgrazia sembrò subito ossimoro. Chissà, qualunque sia la risposta, oggi, come ogni 29 marzo a venire, un pensiero affettuoso a Tommaso, G., A. e R..
Governo sì, governo no. Questo è il pensiero dominante stasera. Cosa tirerà fuori dal cappello il presidente Napolitano che ha preso una pausa di riflessione? Quanti errori, mi verrebbe da dire! In ultimo l'impuntatura di Bersani che vuole governare assolutamente, ma mai con l'appoggio di Berlusconi; andando un po' indietro nel tempo, la frattura della sinistra e forse lo schieramento di Monti. Se Monti non avesse capeggiato il movimento Scelta Civica, forse oggi sarebbe stato di nuovo il premier incaricato; se Bersani non avesse chiuso la porta in faccia ad Ingroia e Di Pietro, escludendo IDV e Rivoluzione civile, forse la sinistra, tutta intera, compatta, avrebbe avuto una maggioranza più solida alla Camera e al Senato. E già, se... Ma si sa, la storia coi se e con i ma non si può fare. Quindi, anche se amareggiati, non resta che prendere atto della difficile situazione e aspettare che la saggezza, l'equilibrio, l'esperienza del Presidente possano portare, complice e suggestiva la notte di passione del venerdì santo, ad una soluzione per la nostra povera e meravigliosa Italia.
lunedì 11 marzo 2013
IL BLOG CONTINUA...
Ho aperto questo blog in vista delle scorse elezioni politiche di febbraio, cui sono stata candidata alla Camera dei Deputati.
Poichè amo scrivere, continuerò a farlo, sulla stessa piattaforma, già nota ai tanti che hanno voluto seguirmi.
Gli argomenti però aumentano. Non più o non solo politica, ma anche diario, attualità, cultura, opinioni, modi, ...
martedì 26 febbraio 2013
GRAZIE
Al di là di quello che è stato l'esito nazionale del voto politico, che ci consegna a momenti di inopportuna instabilità, io devo valutare la tenuta di Scelta Civica e le preferenze ricevute in zona, dunque indirizzate alla mia persona.
Scelta Civica esiste da soli due mesi ed ha ottenuto il 10% circa in tutta la Nazione. È un grosso risultato.
I voti accordati a Scelta Civica nel "mio" territorio, ovvero a Venafro, Sesto Campano, Montaquila, Pozzilli, Conca Casale e dintorni sono un grande riconoscimento, di cui ritengo di poter andare fiera.
Questi i numeri precisi: Venafro: 737 voti, 10,7%; Sesto Campano: 177 voti, 13,7%; Montaquila: 158 voti, 10,4%; Pozzilli: 137 voti, ...
Rivolgo un ringraziamento particolare ai miei familiari che hanno sopportato per 48 giorni il mio impegno, il nervosismo e le assenze; ringrazio i miei tre cuccioli, sempre entusiasti ed orgogliosi della loro mamma; mio marito Claudio, mia madre, mia suocera e mia sorella IVA. Ognuno di loro ha fatto al meglio delle sue possibilità la campagna elettorale per me. Grazie a tutti gli amici che mi hanno sostenuto, che hanno chiesto voti per me, credendo in un progetto che è solo ai suoi inizi, grazie a tutti coloro che non mi hanno mai fatta sentire sola in quest'avventura un po' speciale con telefonate, visite e messaggi. Grazie ai 1000 e più che mi hanno votato.
GRAZIEEEEEE
martedì 19 febbraio 2013
COME SI FA UNA CAMPAGNA ELETTORALE?
Sono alla mia prima campagna elettorale. Credo sia anche l'ultima!
Ebbene, sono una neofita, non so come si fa!!!
Ho mille dubbi: chiedo il voto, non lo chiedo; telefono o dò fastidio; vado a casa della gente; esco e incontro; scrivo; vado in tivù; esco su un giornale; parlo del programma, vado più sul teorico o più sul pratico; avvicino solo parenti ed amici più stretti; contatto tutti i conoscenti, ...
Potrei continuare all'infinito, perchè come ho detto i dubbi sono tanti.
La realtà è che ho condiviso l'Agenda Monti; sono convinta della bontà del programma; sono certa che l'azione di questo Governo, ormai agli sgoccioli, dovrebbe poter continuare, ho dato la mia personale disponibilità; ci ho messo la faccia e un mese e mezzo di dedizione totale.
Ora chiedo a chi mi conosce, a chi crede un briciolino in me, di votarmi!!!
lunedì 18 febbraio 2013
ITALIANI SCONTENTI
Gli italiani scontenti votino Scelta Civica !!!
Scelta Civica si rivolge agli italiani che non sono contenti della politica che c'è stata in tutti questi anni. Per 20 anni i poli di centrodestra e centrosinistra si sono contrapposti, annullandosi l'un l'altro, ma poco è stato fatto per il bene del Paese. Quando è scoppiata la crisi finanziaria cos'hanno fatto? Si sono ritirati.
ORA, DUNQUE, CON MONTI PER L'ITALIA!!!!
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