RECENSIONE
IL
PERDENTE di ANTONIO DE CRISTOFARO
Giuditta
Di Cristinzi
Il
perdente è la terza convincente prova letteraria di Antonio De
Cristofaro, professore di lingue e letterature straniere di origini campane,
emigrato per lavoro al nord.
Il romanzo, moderno e
avvincente, narra le vicende di Ettore
Priatore, integerrimo impiegato del Catasto, con la forte passione per la
letteratura (come l’autore) che, proprio
a causa del forte desiderio di emergere e affermarsi come scrittore, si trova
repentinamente coinvolto in imprevisti inimmaginabili che a metà trama tingono
la storia delle fosche tinte del legal thriller.
Il finale va scoperto e
lentamente assaporato con la lettura, che risulterà facile e piacevole,
coinvolgente e scorrevole, perché la prosa di De Cristofaro è limpida e
piana, briosa e aggettivata, decisa e garbata. Puntuale e precisa la
costruzione dei personaggi e in special modo del protagonista la cui figura si staglia sull’intero narrato (la sua angoscia
diviene l’angoscia del lettore).
L’autore, che in una recente
intervista a GEArtis Web Magazine,
ha confessato grande interesse per la lettura e la scrittura proprio come il protagonista del romanzo (Flaubert era solito dire Madame
Bovary c’est moi!) che, alle prime battute potrebbe apparire
autobiografico, ha già pubblicato il racconto Vite spezzate, il sogno e la memoria, e i romanzi Giada e L’inganno.
De Cristofaro è stato
pluripremiato. Nel suo palmares il Concorso Letterario Internazionale di
Savona, il Pegasus, il Montefiore,
il World
Literary Prize e il Milano
International e sta già lavorando al suo quarto romanzo che speriamo di
poter leggere e gustare a breve.
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