C'è chi ricorda tutto o quasi, chi non ricorda nulla, chi ricorda solo quello che gli pare.
Intendo, in particolar modo, le ricorrenze.
C'è chi è compito e ricorda quasi tutto, telefona, pensa, fa regali. C'è chi proprio non riesce, è uno sbadato nato e autentico e chi invece ricorda i fatti propri, si aspetta che gli altri gli tributino un pensiero, ricorda le ricorrenze delle persone che più ama, che hanno, a torto o a ragione, un posto speciale nel suo cuore, un numero ristretto di privilegiati e non ricorda o finge di non ricordare le cose che riguardano alcuni comprimari della vita affettiva, riposti, chissà perché, in un angolino buio 🌑del cuore.
Perché?
Ci penso e interpreto questa trascuratezza affettiva come un limite mnemonico scusabile ovvero come una rimozione inconscia emotivamente inescusabile.
Io ricordo tutto, con l'andare degli anni un po' meno forse, ma sono un 📅calendario.
Comprendo i primi, condanno gli altri soprattutto nella misura in cui non vi è reciprocità ed equità affettiva.
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