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sabato 25 luglio 2020

EUROPA SI, EUROPA NO

Mentre in Italia tengono banco le notizie relative allo scandalo di Piacenza e alla sentenza Berlusconi (2013), in Europa pochi giorni fa è stato finalmente concluso un accordo per 750 miliardi totali, di cui 360 in prestiti e 390 per aiuti a fondo perduto.
All'Italia, come paese molto colpito dalla pandemia, spetta una buona percentuale: 127 miliardi in prestiti e 81 in aiuti a fondo perduto per un totale di 208 miliardi, una cifra enorme da spendere bene. 
E' importantissimo adesso stabilire come i governanti decideranno di utilizzare i fondi. 
Le necessità più forti e pressanti sono la riforma del fisco, il potenziamento delle infrastrutture, dell'istruzione,  del digitale -che abbiamo compreso essere vitale- e della sanità che ha dovuto affrontare annaspando, specie al nord, l'emergenza Covid 19. 
Vanno dati inoltre aiuti alle imprese e impulso all'occupazione. 
Ma le forze politiche purtroppo non sono concordi. Acclamatissimo in Parlamento con molti applausi e standing ovation il primo ministro Giuseppe Conte che ha tenuto duro e lottato fino a portare a casa il risultato. 

Alcuni dicono che i paesi cosiddetti virtuosi hanno ceduto in cambio di altri vantaggi. Quali? Non mi è chiaro.
L'importante è aver portato il risultato a casa e proseguire con la redistribuzione del danaro in modo trasparente e finalizzato alla crescita del paese. 
La maggioranza non è concorde e le opposizioni continuano a contestare. Speriamo bene dunque. Dopo l'estate vedremo cosa succederà. 

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