IL GRANDE FRATELLO CI SALVERA'
Il nuovo caso di maltrattamenti in carcere a Torino(Il direttore del carcere di Torino, Domenico Minervini, è stato rimosso dall'incarico. Analogo provvedimento nei confronti del comandante della polizia penitenziaria Giovanni Battista Alberotanza. Il provvedimento, secondo quando appreso, è del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap) per motivi di opportunità, dopo che la procura di Torino ha chiuso le indagini sulle presunte violenze, in alcuni casi torture, ai danni dei detenuti del carcere 'Lorusso-Cutugno'. Minervini e Alberotanza figurano tra i 25 indagati nell'inchiesta del pm Francesco Pelosi. Fonte www.torino.repubblica.it) ha suscitato in me una riflessione: non c'è niente da fare, homo homini lupus.
Alberga in noi, insieme ai sentimenti e ai moti positivi, alla tendenza a fare del bene, un impulso al male, al sopruso, alla violenza, alla sopraffazione dell'altro, specie se più debole, se in condizioni di soggezione, di ristrettezze, basta pensare ai tanti casi di maltrattamenti domestici, negli asili, nelle case di riposo, alla pedofilia, ad Auschwitz e a tutto quello che vi era tristemente connesso.
Non so perchè l'essere umano ha questi impulsi malvagi di sopraffazione gratuita verso i suoi simili, ma è un aspetto che innegabilmente esiste e non credo che possa essere vinto. E' nella natura umana, il male accanto al bene.
Credo che una sola cosa potrà salvarci: una sorta di
GRANDE FRATELLO intravisto in una visione geniale nel libro 1984 da Orwell, seppure delineato in maniera diversa.
Quando tutti saremo controllati almeno nei rapporti esterni, sociali, giorno e notte, nelle scuole, negli ospedali, negli ospizi, nelle carceri, nei centri di accoglienza per immigrati, solo allora "ci comporteremo bene", ma questo aprirà mille altri problemi relativi alla libertà personale, costituzionalmente garantita.
Ma, tristemente, temo che non ci sia altro modo.
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