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martedì 14 luglio 2020

UN'ESTATE AL MARE

Il venditore più simpatico del litorale
Un'estate al mare

Voglia di remare

Fare il bagno al largo

Per vedere da lontano gli ombrelloni-oni-oni
Un'estate al mare
Stile balneare
Con il salvagente

Per paura di affogare...

Così cantava una vecchia canzone di Giuni Russo, precocemente scomparsa.
Poi c'era quella che faceva Tutti al mare, tutti al mare, a mostrar ...
Insomma il mare è da sempre il protagonista incontrastato dei tormentoni estivi e, considerato che l'Italia è una meravigliosa penisola con oltre 7.400 chilometri di costa, è più che normale. 
Il mare piace, incanta, rinfresca, rilassa, cura. 
E' la meta preferita per le vacanze estive.
Per me è l'idea d'infinito, la pace, l'immenso, l'assoluto, l'abbandono degli affanni quotidiani, ma a volte il mare è anche fastidioso. 




Fa caldo, si suda, c'è la sabbia appiccicosa e soprattutto c'è la gente,  a volte inopportuna, chiassosa, invadente, a partire dai vu cumprà, a volte troppo insistenti, a finire ai bagnanti. 

La spiaggia è un mondo e io mi diverto ad osservare. 
Spesso fingo di dormire per non essere disturbata o metto i tappi nelle orecchie per avere un ritorno di suoni più attutito o mi bardo col pareo come fossi in una tenda beduina per ripararmi dal vento. 
I venditori sono troppi, indiani con le loro chincaglie, bangladini, marocchini con le loro pezze, dispensatori di fermagli, profumi, salvagenti, cappelli, canotti, noccioline americane, granite e taralli 'e Castiellammar...

C'è Gennarino, impiegato casertano che parla forbito e arrotonda vendendo "costumi costumi", c'è Benito, uno strillone nerboruto che vende "cocco fresco cocco bello", c'è Amir, garbato pakistano, mio fornitore ufficiale di argenti, c'è Tarik, che propina asserite novità con occhi verdi e malandrini, c'è Nerina, che pare una matrona sul triclinium, che propone  insistentemente  beni vari in vendita... nella sua  cabina, c'è Rosa, giovane signora campana che vende indumenti firmati in casa ove puntualmente cerca di attirare le povere malcapitate e tanti, tanti altri. 
E poi ci siamo noi italiani in vacanza, ognuno con un'idea di ferie  e di mare, ognuno con il suo personalissimo modo di fare, e io -se non sono infastidita- mi diverto a guardare.
Chi parla troppo, chi parla troppo poco, chi osserva, chi guarda in tralice, chi di sottecchi, chi ci prova (senza misurarsi), chi è curioso e ti chiede vita, morte e miracoli, chi gioca a carte, chi vuole sapere tutti i fatti tuoi senza dire i suoi, chi fa lo spaccone, chi si lamenta,  chi spettegola, chi critica, chi si annoia, chi bada ai bambini con severità o con eccessivo lassismo (bambini che abitualmente piangono, strillano e bisticciano tra loro), chi fischia, chi canta, chi fa la sexy, chi è grasso, chi è magro  chi mangia, chi beve, chi fa il conto di quel che spendi, chi passeggia, chi legge, chi fa finta, chi vuole attaccare bottone a tutti i costi. Insomma un mondo. 
Io amo rilassarmi, stare da sola, tranquilla, in silenzio, sotto il mio ombrellone, o con Claudio, con mamma, con i ragazzi, con una buona amica,




con la quale mi intendo bene, amo fare un aperitivo al lido con le conoscenze più simpatiche e leggere, ma non sempre mi riesce. Gli elementi di disturbo si insinuano. Ti puntano da lontano e si fiondano. 😄
L'ombrellone d'estate diventa la mia casa, purtroppo senza porte e finestre. E gli altri non bussano per entrare! 
Ma ne traggo il lato buono: è un ottimo punto di osservazione per chi vuol scrivere. Come diceva il grande Charles BukowskiAforismario: Le frasi più belle di Charles Bukowski tratte dai ...

La gente è il più grande spettacolo del mondoE non si paga il biglietto.

P.S. Questo post ha causato molti malumori e contestazioni. Qualcuno, notato il link su Facebook, lo ha letto, ha creduto di riconoscere qualche "personaggio" citato, non si è fatto i fatti suoi, ha riferito, si è lamentato, ha aizzato, ha generato un vespaio. 
Me ne dolgo. Sicuramente i venditori di cui sopra non hanno account Facebook o, se ce l'hanno, non sono miei "amici". 
Mi dispiace aver offeso qualcuno, l'altrui sensibilità. Non era nelle mie intenzioni. Ho fatto solo un quadro, un affresco della vita in spiaggia, senza voler attaccare qulacuno in particolare. E adesso basta. Silenzio stampa. Chi si offende è fetente! Non accetto più il contraddittorio sul punto. 





5 commenti:

  1. leggendoti mi è sembrato di essere anch'io in riva al mare ad osservare le persone. Sei proprio brava complimenti

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  2. GRAZIE. QUESTO POST HA RISCOSSO CONSENSI E POLEMICHE DA CHI HA CREDUTO DI ESSERSI RICONOSCIUTO!

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