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martedì 21 gennaio 2020

CENA DI NATALE

Il tempo corre veloce e io non sono più la piccolina di casa. Sono cresciuta, sono madre di famiglia, ho una mamma anziana di cui prendermi cura e da ospitare, per questo la sera del 24 dicembre, per la vigilia, ho organizzato da me e ho invitato a cena mamma e le mie sorelle (ormai chi m'invita più!? Come dice il proverbio venafrano "la mamma r tanta figlj, feta a cient miglia". Scherzo naturalmente. Chi mi ama mi invita sempre, anche se con numerosa prole e così a Natale sono stata ospite di mia sorella Iva).
Era una bella tavolata.


Mi sono impegnata anche se non ho cucinato pietanze complicate, non sarei stata all'altezza. Come entrè ho preparato del salmone con insalatina di rucola, mele verdi, sale olio e limone, dei crostini spalmati con formaggio fresco e guarniti con pesce spada affumicato, tonno affumicato, capperi, olive, pomodorini, dei sciusci (le classiche ciambelle aromatizzate, lievitate e fritte della tradizione venafrana) con un buon calice di prosecco. 
Come primo piatto ho voluto evitare i soliti spaghetti allo scoglio o alle vongole e ho preparato un piatto mare e monti. paccheri di Gragnano trafilati al bronzo con porcini e gamberi.
Ci avevano regalato dei funghi porcini splendidi che ho soffritto a fuoco vivace con aglio e olio e unito a gamberi scottati con un po' di pomodorini piccadilly (3 a persona), che preferisco agli altri per la punta di dolcezza che li caratterizza. Ho scaldato la pasta al dente, ho fatto mantecare tutto in padella con un mestolino di acqua di cottura e del suo amido e ho servito con tanto prezzemolo sminuzzato grossolanamente.
Per secondo ho preso dei filetti di persico e li ho cucinati al forno ai profumi di Sicilia: ho messo in una teglia un po' d'olio e del pangrattato, ho adagiato i filetti che ho innaffiato con succo di limone e vino bianco, ho ricoperto con altro pangrattato, granella di pistacchi e fette di arancia.

Poi ho voluto sperimentare un piatto assaggiato da Lidia all'Eleven Club o forse al Concio, il nuovo ristorante gourmet che si trova a Venafro in piazza mercato presso la torre medievale: baccalà su letto di crema di ceci. 
Ho lessato separatamente delle patate e abbondante baccalà già spugnato, l'ho scelto accuratamente e ho messo da parte, ho fatto soffriggere aglio e olio e vi ho fatto insaporire i ceci, poi vi ho messo le patate lesse ridotte a dadini e ho frullato fino a ottenere una crema omogenea e liscia che  ho steso sul fondo del piatto da portata, sopra vi ho adagiato i pezzi scelti di baccalà. Per completare  ho fritto aglio e olio e l'ho versato su,  un po' come si fa per patan e baccalà alla muntanara, piatto della tradizione venafrana che niente ha a che fare con la montagna ma chi  m'ntan, il mentano, il frantoio.

Abbiamo terminato la nostra cena di famiglia con frutta esotica e di stagione, liquorini e dolci regalati: una squisita cassata siciliana, gli struffoli dell'amica Rita Iemma che rispetta la tradizione materna, e il panettone artigianale del forno Ricci, in cui lavora e dirige la bravissima Vincenza, mia compagna di scuola del liceo.

Nonostante la mia inesperienza, gli ospiti hanno gradito e abbiamo passato una bella serata augurale in famiglia. 


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