Napoli è la città a noi più vicina, quella più facile da raggiungere, per questo mi capita spesso di andare a farci un giro. Napoli non mi delude mai, ha mille facce, mille colori come cantava Pino Daniele. C'è il quartiere bene del Vomero, il mercatino di Forcella con i suoi banchi variopinti, i venditori di tutte le etnie, gli imbrogli, i "pezzotti", le imitazioni malfatte, la zona della stazione in piazza Garibaldi, principale punto d'arrivo in città, via Roma o Toledo, in ricordo della dominazione spagnola, e i suoi negozi, Riviera di Chiaia, Mergellina nello stesso quartiere, via Caracciolo, meravigliosa promenade sul lungomare, la collina panoramica di Posillipo, la parte più elegante di piazza dei Martiri e di via dei Mille con le sue boutiques per lo shopping d'élite, le pasticcerie, gli animati Quartieri Spagnoli, Fuorigrotta e lo Stadio SAN PAOLO, Napoli sotterranea, piazza Plebiscito, il Palazzo Reale, il San Carlo, ...
Insomma ricchezza, varietà, contrasti. E anche la gente di Napoli è speciale: umana solare aperta disponibile. Condivido appieno una massima di Nievo che definiva Napoli CAPITALE DELL'ANIMA.
Settembre 2019 Bolle and friends |
Di recente, la prima domenica di questo mese, siamo tornati a Napoli con gli amici Claudio e Maristella e abbiamo deciso di visitare il meraviglioso MUSEO ARCHEOLOGICO o MANN, approfittando anche dell'iniziativa "musei gratis". Nel museo ci sono essenzialmente tre sezioni: collezione FARNESE (reperti romani), collezione pompeniana e collezione egizia, così ricca da fare invidia al museo del Cairo o a quello di Torino.
All'ingresso un presepe napoletano artistico molto articolato.
Dopo la visita al Museo e alla chiesa di Santa Chiara, ci siamo persi per le viuzze del centro storico, ancora addobbate a festa. Era tutto un brulicare di persone, colori, sapori, odori, ammiccamenti, non solo visivi ma anche culinari. Abbiamo camminato per piazzetta Nilo e lungo le vie di san Biagio dei librai e di San Gregorio Armeno coi suoi presepi. Ovunque girassimo lo sguardo squisitezze: babà alla crema o con la panna o col cioccolato o con le fragoline di bosco o a forma di Vesuvio, sfogliatelle ricce e frolle, tarallini sugna e pepe, pizzette a portafoglio, cuoppo con frittura di mare o di terra. E poi "strilloni" che con menù o volantini in mano invitavano già ad accomodarsi nei ristoranti, magari quelli più nascosti, per la cena, bancarelle con merce di ogni tipo, insomma uno spasso, un godimento per gli occhi e per lo spirito.
Purtroppo non abbiamo potuto visitare il Chiostro di Santa Chiara e Napoli sotterranea perché già chiusi.
Un buon motivo per tornare.
Ma in compenso abbiamo mangiato una buona pizza (io con scarole e provola) e abbiamo fatto un'ultima sosta serale in piazza mercato dove ho comprato dolci per preparare le calze "della Befana" per mamma (e sì, adesso sono io a regalarla a lei!), Pietro, Ale e Claudio Maria.
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