Ieri serata speciale a Roma per festeggiare il compleanno di Ale, all'Alexander Platz Jazz Club (via Ostia 9), storico locale della capitale dove si va per ascoltare buona musica, mangiare e bere.
Il club è ospitato al piano interrato di un anonimo palazzo, il pavimento a scacchi bianco e nero, le pareti spesse, definite da archi, decorate da poster e dalle dediche degli avventori in pennarello nero, i tavolini piccoli, neri l'uno stretto all'altro, il pubblico numerosissimo, i camerieri indaffarati, il barman che agita energicamente lo shaker dei cocktail.
Noi abbiamo preso un filetto con contorni e una birra fredda in attesa di ascoltare la musica. E alle 22.30, finita l'attesa, è stato introdotto il quintetto capeggiato da Elisabetta Antonini, nota cantante e compositrice jazz, band leader, avvolta in un elegante abito scivolato bianco e nero, che ci ha deliziato con i suoi eleganti virtuosismi vocali, accompagnata da Francesco Bearzatti, sassofonista e clarinettista di calibro internazionale, Jacopo Ferrazza al contrabbasso, Alessandro Gwis al pianoforte e Marcello Dei Leoni alla batteria.
Uno spasso, una goduria per le orecchie, anzi per tutti i sensi. Mentre mentre Ale gustava un tiramisù gelato, io mi sono persa nelle melodie ritmiche, tra le luci soffuse e l'atmosfera anni "40-50.
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