Viviamo la maggior parte del tempo della nostra vita intrappolati in gabbie educative, condizionamenti, dominio del pensiero, progetti, ricordi, rimuginii sul passato. Tutto questo rende infelici e pasanti.
Il segreto per cambiare è essere autenticamente se stessi, dare
voce alle proprie intime inclinazioni e vivere nel presente, fare meditazione, respirare in modo consapevole, essere presenti a sé stessi nel qui e ora, nell'attimo preciso in cui si vive. Lì non vi è sofferenza.
Tale stato non è cosa che si può raggiungere facilmente, con uno schioccare di dita, è una conquista che si ottiene man mano, come si ottengono i risultati di un corpo asciutto, atletico e scattante, dopo diverse sessioni, continue e costanti di allenamento in palestra.
Bisogna meditare ogni giorno, respirare, portare l'attenzione all'aria che entra e che esce dal corpo, fare il body scan, portare cioè l’attenzione a ogni singola parte del corpo e al corpo intero disteso, poggiato su una superficie comoda, sentire il peso del corpo sul letto o a terra, sul materassino da meditazione; portare il respiro ai piedi, alle caviglie, alle gambe, ai polpacci, estendere l’attenzione alle ginocchia, sentire ogni articolazione liquida e libera, spostare l'attenzione più su, sentire le cosce calme, pesanti, rilassate, salire fino alle articolazioni delle anche, al bacino alla pancia gli organi addominali, al diaframma che si può sentire maggiormente con la respirazione diaframmatica e addominale; giungere al pezzo solare che il centro del nostro corpo, salire al torace, portare l'attenzione alle mani, al dorso, al palmo, ai polsi, all'avambraccio, al gomito, agli omeri, alle spalle, sempre prima da un lato e poi dall'altro, e finalmente salire fino al collo, respirare nel collo rilassando le cervicali spesso contratte, portare l'attenzione al chakra della gola, centro della comunicazione, rilassare le orecchie e tutti i muscoli del viso, portare l'attenzione agli occhi, ai globi oculari, lasciarli sprofondare nelle orbite, salire fino al terzo occhio, tra le sopracciglia, respirare lì, dove l'aria entra leggera, pulita, trasparente; l'aria che entra come un vortice, ripulisce da pensieri e scorie e fuoriesce, leggermente sporca, grigia, portando con sé le tossine, arrivare alla testa, ai capelli, al cuoio capelluto che può essere sfiorato e massaggiato con la forza della meditazione Per essere felici bisogna separarsi dai propri pensieri, non siamo i nostri pensieri; per riuscire a convincersi che non siamo i nostri pensieri bisogna esercitarsi nel distacco mentale, nel guardare la nostra mente e tutti i pensieri che vi si annidano: noi siamo i nostri pensieri, ma non siamo solo i pensieri; noi siamo le nostre emozioni, ma solo le nostre emozioni; noi siamo il nostro corpo, ma non siamo solo il nostro corpo; noi siamo i nostri sentimenti, ma non siamo solo i sentimenti.
Minuti di pratica giornaliera aiutano a fare attenzione a se stessi, al profondo, all’intima essenza e quindi a conquistare, passo dopo passo, la felicità salute.
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