Mamma era buona, era timida, era insicura. Si sentiva ignorante. Era umile. Chiedeva sommessamente, aveva sofferto guerra, stenti e miseria. Aveva patito la rigida severità della madre, che non voleva farla studiare, aveva subito il rigore, le proibizioni, il senso del peccato, i rinvii a tempi migliori mai giunti.
Mamma diceva sempre "non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te".
Mamma si metteva nei panni degli altri e indossava i panni "da fessa", ma fessa non era.
Mamma era molto intelligente, sapeva fare bene i calcoli, era intuitiva, sapeva comprare e vendere e risparmiare, ma mai di sé. Di se stessa dava a profusione, a tutti.
Provava pietà mamma, finanche dei nostri avversari a calcio quando giocavano e vincevamo.
Mamma era una donna antica. Era seria, aveva grande senso del dovere.
Mamma sapeva ricamare, cucire, rammendare, mamma insegnava, puliva la casa, lucidava il rame con aceto e sale. Mamma guardava la tivù, coltivava l'orto, aiutava babbo in campagna. Mamma lucidava a terra con una maglia di lana, curava la mamma e il padre, mamma aiutava zio Peppino, gli puliva l'esposizione, rispettava la nonna che chiamava mamma Bettina, mamma amava le amiche. Adorava le piante, ne aveva a decine, amava i nastrini.
Mamma era di principio ma cedevole, era elastica. Era disponibile. Amava acquistare e fare affari.
Mamma mi adorava e viveva per me.
Aveva un suo senso dell'humour e a volte faceva grasse risate. Claudio la faceva sorridere e la rendeva allegra. Amava i nipoti, era abnegata, era severa, non mi faceva complimenti, mi osservava e nei miei riguardi era critica.
Io e mamma il cordone non lo volevamo tagliare e non lo abbiamo rotto fino al 10 giugno del 2023 quando si è spenta tra le mie braccia.
Mamma è in me in tanti modi ma ne avverto l'assenza in modo sordo e doloroso e inutile e aspro.
Mamma ineffabile, immensa, incommensurabile, mamma santa, amata, infinita, mamma di un dolore solo mio, solo mio così grande...
Nessun commento:
Posta un commento