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martedì 26 settembre 2023

NON C'E' NIENTE DA CAPIRE

 

Lasciar fluire

Quando proviamo malessere, quando l’angoscia si insinua nelle nostre giornate stringendoci il petto, quando l’ansia si impossessa di noi, spesso facciamo l'errore di cercare di capire il perché del nostro malessere, cerchiamo di darci una spiegazione logica. 

Siamo esseri pensanti, razionali ed è normale cercare una spiegazione, interrogarci, cercare le cause, cercare di arrivare a una conclusione con l'idea di dover quasi dipanare una matassa intricata. 

Così facendo rischiamo di dare una spiegazione errata, forzata dei nostri disagi che parlano un'altra lingua; spesso ci riferiamo a dei cliché, alle convinzioni errate che abbiamo su noi stessi: sono sbagliata, sono stata impulsiva o avventata, finisce sempre così,... 

Dopo l'analisi che ci riesce, la classificazione, la spiegazione di quanto è accaduto o ci tormenta, cerchiamo di "rimettere le cose a posto" coartandoci e confondendoci ulteriormente. 

Chiedersi il perché delle cose e delle emozioni è inevitabile, a volte necessario, ma quando si entra nella sfera delle emozioni e dei sentimenti, quando siamo in un piano diverso, quello del profondo e dell'inconscio, bisogna cambiare lo sguardo e il metodo di ricerca delle soluzioni. 

Impossibile risolvere i problemi dell'anima e dell'inconscio con la ragione, con la mente, con i pensieri. 

E' come se volessimo sistemare dell'acqua in scatole di cartone: è impossibile. 

Per anno ho fatto questi errori finché ho iniziato a capire, ad approcciare le cose in modo diverso, servendomi di guide illuminate come Sadhguru o ScardovelliMorelli di Riza Psicosomatica che seguo su YouTube o sulla carta stampata. 


Anche se sono tentata, quando sto male, di un male impalpabile e sottile quanto profondo, cerco di evitare di capire i motivi del malessere, di soffermarmi, di spremermi le meningi a trovare ragioni e perché. 

Non c'è niente da capire. Quando stiamo male dobbiamo solo accogliere e guidare, accettare e integrare. 

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